angela's pov
il risveglio posso definirlo traumatico.
la mancanza di sonno si fa sentire, e il pianto della sera precedente mi lascia con un mal di testa lancinante.
so che questo malessere durerà tutto il giorno, ma per cercare di limitare i danni decido di prepararmi una tisana.
onestamente il mio umore non è neanche dei migliori per ovvie ragioni, e purtroppo non ho neanche avuto la mia dose di coccole mattutine con sarah.
entro in salotto e quello che vedo fuori dalla finestra non mi piace per niente: in giardino, da soli, mida e gaia sono seduti uno accanto all'altra. certo, non stanno facendo nulla di compromettente, ma noto una certa intimità che mi infastidisce profondamente.
mi disgusta lui come persona, così volto le spalle e continuo a prepararmi la tisana, anche se controvoglia.
mi sento un po' in colpa per quello che ho detto su sarah ieri notte, anche se lei di certo non lo può sapere.
è ovvio che non penso che sarah sia una pessima scrittrice e che scriva solo cazzate, visto che mi ha dedicato pezzi che mi hanno commosso.
però, cazzo, se ho una paura matta di deluderla.
per scusarmi in modo silenzioso, le preparo la colazione e questa volta gliela porto a letto.
appoggio il vassoio sul comodino, proprio accanto a un foglio.
all'idea che possa essere il suo testo per il guanto di sfida, mi si crea un buco nello stomaco.
sono tentata di prenderlo e leggerlo, ma qualcosa mi blocca.
proprio mentre sto per allungare la mano verso di esso, sento sarah iniziare a muoversi.
si gira verso di me e apre gli occhi, e alla mia vista le compare un sorriso dolce.
si mette seduta e, quando vede che il mio sguardo cade per l'ennesima volta su quel foglio, sembra sbiancare. "grazie per la colazione"
dice prendendo il vassoio.
non mi sfugge però che subito dopo lei prende anche quel foglio, lo piega a metà e lo "nasconde" in una delle mensole accanto al suo letto.
è spaventata che io possa leggerlo o è una mia impressione? che significa questo comportamento?
"mi sentivo un po' in colpa"
ammetto, prendendole una mano e giocando con le sue dita.
"perché?"
chiede curiosa o dubbiosa, addentando un biscotto.
ripenso alle parole dette ieri notte, scuoto la testa cercando di trovare il coraggio di essere sincera.
"non mi piace dormire separata da te" dico infine, sentendo un nodo alla gola. anche questo è vero, ma non è proprio quello il motivo principale del mio malessere.
il suo sorriso si allarga ancora di più, e la sua dolcezza mi colpisce dritto al cuore.
"nanche a me piace"
risponde stringendomi la mano.
prima di risponderle finisco per osservarla per un po'
sono consapevole che ogni tanto finisco per trascurarla, e a volte anche più mentalmente che fisicamente.
la maggior parte del tempo le do le attenzioni che le servono, ma non mi soffermo mai a quanto io sia felice grazie a lei.
di prima mattina poi, è bellissima.
dio quanto vorrei rimanere qui con lei ancora per un po'...le do un bacio sulla fronte e mi alzo. "ora devo andare, ho bisogno di scrivere qualcosa prima che la giornata inizi"
sarah mi sorride, ma posso vedere una lieve preoccupazione nei suoi occhi.
"va bene"
dice, lasciandomi andare.
mi allontano dalla stanza con il cuore un po' più leggero.
entro in cucina e mi siedo al tavolo, cercando di trovare l'ispirazione.
prendo un foglio e una penna, e comincio a mettere giù qualche idea.
le parole iniziano a fluire lentamente, però eccole lì.
mi immergo nella scrittura, dimenticando tutto il resto, e per la prima volta da giorni sento che forse, solo forse, posso farcela.
non so quanto tempo passi, ma alla fine dell'ultima riga sento di tornare a respirare di nuovo.
è una sensazione di sollievo che non provavo da tempo.
certo, manca ancora una grande parte del lavoro: adattare il testo alla canzone, sistemarlo, e poi iniziare a provarlo, ma mi sento soddisfatta.
una piccola vittoria in mezzo a tanto caos.
mi alzo dalla sedia, particolarmente felice, e l'unica persona che vorrei avvisare di ciò è gaia.
dopo quella specie di litigata di ieri notte, voglio assolutamente scusarmi. nonostante il suo comportamento con mida non passerà inosservato.
esco dalla cucina e mi dirigo verso il giardino, dove li ho visti l'ultima volta.
li vedo ancora lì, seduti uno accanto all'altra, parlando a bassa voce.
mi faccio coraggio e mi avvicino.
"gaia, posso parlarti un attimo?"
chiedo, cercando di mantenere un tono neutrale.
"certo"
risponde, alzandosi e lasciando mida che mi guarda più male del solito.

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kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoi
Romanceuna storia sulla ship migliore di questa edizione, sarah x liljolie. non credo abbia bisogno di una descrizione, le conoscete fin troppo bene