angela's pov
"dai, dai"
mi lamento, incoraggiando gaia a muoversi.
lei si sta cambiando dai vestiti per la lezione ai suoi abiti normali perché fuori piove e non vuole ammalarsi, ma io devo correre a parlare con sarah o sarò fottuta.
gaia finalmente finisce di allacciarsi le scarpe e subito dopo la strattono per un gomito fuori dalla stanza.
non avendo alcun ombrello, ci inzuppiamo tutte, ma riusciamo ad arrivare in casa.
appena entrata, nonostante le lamentele di nicholas, non mi levo le scarpe.
il mio sguardo cerca freneticamente sarah, anche se non ci vuole molto a trovarla. esattamente come l'avevo vista stamattina, è sul divano a scherzare e ridere con mida.
questo mi innervosisce per il semplice fatto che mida è mida.
o forse perché vorrei passare io del tempo con lei.
nonostante ciò, decido comunque di affrontare la questione.
"sarah, puoi venire un secondo?" chiedo, tichettando il piede contro il pavimento, il cuore che batte all'impazzata.
lei mi guarda, poi guarda mida, e infine di nuovo me.
"come puoi notare, sono impegnata" dice in tono acido. bene, sono già fottuta.
"non mi sembra stiate facendo molto" ammetto, sperando che non si arrabbi ancora di più.
cerco di mantenere un tono di voce calmo, ma la tensione è palpabile.
"ti sbagli"
risponde, prima di prestare di nuovo attenzione a mida.
il suo sguardo è tagliente e sento un brivido lungo la schiena.mi mordo il labbro, cercando di mantenere la calma.
"sarah, per favore. Ho bisogno di parlarti. è importante."
la mia voce si incrina leggermente, tradendo la mia ansia.
lei sospira, visibilmente irritata, e alla fine si alza.
"hai due minuti"
dice, incrociando le braccia e guardandomi con un'espressione indecifrabile.
la prendo per mano, e per fortuna non si allontana, e la conduco in un angolo più appartato del soggiorno, lontano dagli altri.
"mi dispiace per quello che ho detto l'altra notte"
inizio, sentendo un nodo alla gola che minaccia di soffocarmi.
"non pensavo davvero quelle cose. ero stressata e ho reagito male"
sarah mi guarda, il viso prima impassibile si addolcisce, anche se è chiaro che non vuole dimostrarlo.
"non è una scusa, angela. le parole fanno male, soprattutto quando vengono dalla persona che ami"
se prima sembrava solo arrabbiata, ora traspare un po' la sua sofferenza.
annuisco, sentendo le lacrime bruciare dietro gli occhi.
"lo so. e mi dispiace, davvero.
non so come rimediare"
Lei scuote la testa leggermente, come se stesse cercando di decidere se credermi o meno.
"spero che tu troverai un modo"
ora sembra più che mi stia sfidando che altro, lo ammetto.
"farò qualsiasi cosa per dimostrartelo. dimmi solo cosa posso fare per rimediare"
la mia voce trema leggermente, ma cerco di mantenere il contatto visivo.
sarah mi guarda negli occhi, finalmente vedo una scintilla di emozione dietro la sua freddezza.
successivamente sospira e mi stringe la mano leggermente.
"non lo so, ma ci vorrà del tempo per ricostruire la fiducia"finita questa breve conversazione, sarah scioglie le mani dalle mie e si allontana.
immaginavo tornasse da mida, ma al contrario si dirige verso la scalinata.
non riesco a trattenere la curiosità e decido di seguirla a distanza, cercando di non farmi notare.
la osservo mentre raggiunge sofia, che sta facendo stretching.
sarah si ferma e la osserva a lungo, come se cercasse le parole giuste.
poi si avvicina all’orecchio di sofia e le sussurra qualcosa.
non riesco a sentire cosa dice, ma l’espressione sul volto di sarah tradisce una certa sofferenza.
è per ciò che ho fatto? l’ho ferita così tanto? sofia scuote la testa in segno di disaccordo e le risponde in modo fermo, quasi protettivo.
sarah si gratta il collo brevemente, poi, dopo un ultimo sguardo a sofia, cammina a passo veloce verso la sua camera.
sono completamente confusa. non riesco a capire cosa stia succedendo.
sto per girarmi e fare finta di nulla, ma qualcuno mi mette una mano sulla spalla.
mi volto di scatto e vedo mida che mi guarda con un sorrisino fastidioso.
"non si spia"
dice, il tono della sua voce è punzecchiante.
mi sento colta in flagrante, come una bambina sorpresa a rubare caramelle. "non stavo spiando"
mormoro, cercando di giustificarmi. "volevo solo assicurarmi che stesse bene"
mida alza un sopracciglio, chiaramente scettico.
"sicura? perché sembrava proprio che stessi spiando"
il suo sorriso si allarga, rendendo evidente che non mi crede affatto.
sospiro, realizzando che negare l'evidenza non ha senso.
"ok, forse stavo spiando un po’. ma è solo che... sono preoccupata per lei"
la mia voce si incrina leggermente, tradendo l'ansia che mi tormenta.
l'espressione di mida cambia drasticamente.
il suo sorriso scompare e inizia a guardarmi con una certa compassione.mida appoggia la schiena contro il muro e si guarda i piedi, poi inizia a ridacchiare.
"sarah mi ha detto che ci assomigliamo"
commenta lui, a questo commento rido anche io.
"me l'hanno fatto notare sia lei che gaia"
ammeto, purtroppo.
"perciò posso dirti che ti capisco, caratteri come i nostri devono stare attenti, feriscono le persone"
non mi piace dare ragione a christian, ma ha ragione.
poi però alza le spalle e si stacca dal muro, mettendosi di fronte a me.
"sarah è una persona forte, saprà come affrontare questa situazione da sola"
le sue parole non sono del tutto rassicuranti.
"lo so"
lui allora mi guarda confuso, probabilmente non percependo le mie preoccupazioni.
"sento di non star facendo il mio ruolo bene"
chiarisco, sapendo che nella sua situazione di certo non può giudicarmi sul come fate il bravo partner.
"sono abituata a fare tutto per conto mio e quindi a volte pensavo che alcune cose dovesse affrontarle da sola, ma la verità è che dovrei darle supporto. non affossarla ancora di più"
mi vergogno un po' di me stessa.
passano i mesi ma alla fine i problemi nella nostra relazione sono sempre gli stessi, per la maggior parte miei.
mida continua a guardare in basso, come se trovasse le sue scarpe parecchio interessanti.
"ti abbatti troppo, sarah crede tu sia fantastica, devi solo smettere di avere paura"
deglutisco, sapendo che ha di nuovo ragione.
gli do una pacca sulla spalla e lui alza lo sgaurdo.
"sono sicura che anche tu abbia ancora una possibilità con gaia"
una scintilla scatta nei suoi occhi, e nonostante so che mi pentirò di averlo detto, in questo momento mi rende felice.
"non sei così male"
commenta, rido.
"neanche te"- - - - - - - - - -
troppo stanca per mettere una foto, ma questa conversazione fra mida e lil mi piace un casino
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kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoi
Romanceuna storia sulla ship migliore di questa edizione, sarah x liljolie. non credo abbia bisogno di una descrizione, le conoscete fin troppo bene