xxxɪᴠ - ɪᴛ'ꜱ ʜᴀᴜɴᴛɪɴɢ ʜᴏᴡ ɪ ᴄᴀɴ'ᴛ ꜱᴇᴇᴍ

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Non so se voglio tornare nella mia stanza.

L'incontro inaspettato con Liv mi ha lasciato una sorta di vuoto dentro che ora a distanza di minuti mi brontola nella pancia come una fame non saziata.

L'idea di andarmene da qui, dopo tutto quello che sto vivendo, ancora non pronta mi ha spiazzata a tal punto da non riuscire neanche ad immaginarla.

Il mondo fuori mi spaventa, ed è assurdo come in poco tempo queste quattro mura siano diventate una casa. Come le persone che la abitino, siano diventate una famiglia, forse quella di cui avevo realmente bisogno, anche senza legami di sangue.

Ognuno di loro mi sta insegnando qualcosa, più di quanto una scuola possa fare, e ogni briciola di questo sta costruendo un muro diverso dentro di me, mi rende più forte, crea una barriera che non è fatta per allontanare o difendermi, ma per accettare che il mondo non è come ce lo immaginiamo visto da fuori.

Dietro una persona come Emmett, piena di complessità, c'è una tavolozza di colori che pur essendo indecifrabile, può darti tanto. Dietro Addison e il suo sorriso splendente, c'è una ragazzina di diciotto anni che ha visto cose peggiori di chiunque altro e dietro River, c'è quell'enigma che ho bisogno di decifrare e che mi fa impazzire ogni giorno. Come adesso, così lontano e difficile da raggiungere.

Mi chiedo cosa io abbia visto davvero in quel cortile, perché dopo averla spinta via così tanto dal suo arrivo, ora si ritrovasse a conversare con Will quasi nascondendosi.

Forse si è accorto di come io possa essere troppo "difficile" per lui e non di aiuto come dice la Worley.

Eppure, c'è una parte di me che spera che non sia così. Una parte che desidera che lui veda oltre questo caos, oltre queste ferite. Non so neanche cosa cerco davvero da lui, forse un rifugio, forse una risposta. Ma come posso pretendere che qualcuno capisca quello che nemmeno io riesco a comprendere?

Mi sento così debole, così fragile in questo momento. Eppure, ogni giorno con loro mi insegna qualcosa, mi fa sentire... viva, in un modo che non mi aspettavo.

Ho paura che il mio desiderio di avvicinarmi a River sia solo un altro modo per farmi del male. Ho paura che sia solo un'illusione, come Aaron lo è stato. E se lo fosse? Se River fosse solo un'altra figura che finirà per spezzarmi, un'altra cicatrice da aggiungere alle tante che già porto?

La verità è che non so se riuscirei a sopportare la sua indifferenza. Fa quasi ridere dato che all'inizio era proprio ciò che volevo.

Mi scappa un sorriso al pensare a quanto le cose siano cambiate fra me e River, a quanto lui sia stato il primo, che davvero mi ha permesso un contatto voluto, agognato, e a come sia entrato a passi veloci ma delicati nella mia vita senza forzare le cose.

Come un brivido rivivo quel momento in cui le sue mani mi circondavano il collo per mettermi la collana che mi ha regalato e che ora, sta gelosamente nascosta all'interno della mia stanza per paura che qualcun altro possa vederla e togliermela, scambiandola per un oggetto pericoloso.

Ma non lo farei mai. Non con ciò che mi ha fatto pensare a tutto tranne che a farmi del male.

«Kate tutto ok?» una voce esterna ai miei pensieri mi porta a sobbalzare e a voltarmi di botto generando uno sguardo preoccupato rivolto a MangiatuttoKate, che ora si regge al muro ad un passo dal crollare a terra.

Paige accanto a lei, la sorregge per quel poco che può nella sua forza quasi inesistente.

«Kate?» ripeto, ma lei non sembra rispondere subito. Il suo volto è pallido, il respiro pesante, e il modo in cui si tiene al muro mi fa capire che qualcosa non va per niente. Mi avvicino, anche se la mia prima reazione sarebbe quella di fuggire, di allontanarmi da qualsiasi forma di contatto fisico. Ma questa volta non posso.

FRAGMENTS - F.E.A.R.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora