Sleepy girl

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Chapter 22: Sleepy girl!
Lune cercò di sopprimere uno sbadiglio con scarsi risultati.
-Non possiamo continuare in questo modo. Tu hai bisogno di dormire- disse Michael al telefono.
-No, sto alla grande- rispose Lune.
Teneva il cellulare, all'orecchio, con la spalla, mentre maneggiava con il computer.
-Non stai bene. Dormi poco, lavori un sacco, per non contare che ora devi sostituire la segretaria di Spancer-
-Questo è stata un inconveniente dell'ultimo minuto- rispose la rossa.
La,nuova, segretaria di Spancer, aveva resistito solo quattro giorni, prima di dare le dimissioni, completamente esasperata.
Spancer pretendeva tanto ed erano pochi a stare al suo passo, e tra quei pochi c'era Lune.
-Posso gestirlo-
Michael dall'altro capo del cellulare sospirò.
-Lune sei un essere umano, non una macchina- le disse.
-Sono poche le ore in cui possiamo sentirci, non m'importa di fare le ore piccole- rispose lei.
-E io lo apprezzo, ma finché non ti riposi a dovere queste chiamate devono concludersi-
-Cosa? Michael- disse.
-Ti voglio bene capelli rossi-
-No- disse lei, ma fu inutile, Michael riattaccò.
Lune guardò il display del cellulare, del tutto sconfortata. Ora avrebbe veramente dato di matto. Già la lontananza stava rendendo tutto difficile, il non potersi sentire sarebbe stata la coltellata finale.
Lune sentì qualcuno bussare, lievemente, su quel separé, si voltò.
-Si può?- chiese Barry con delle scartoffie in mano.
-Ehi!- lo salutò lei -certo, dimmi pure-
-Ho saputo che sei la nuova segretaria di Spancer-
-Sostituta a tempo indeterminato- precisò la rossa.
-Che fine ha fatto l'altra?-
-Scappata a gambe levate. Stano che tu non hai visto il fumo, come bip bip, quando è corsa fuori-
Barry rise a quella battuta.
-Perciò: hai bisogno di Lune segretaria o Lune scrittrice?-
-Lune segretaria- rispose alzando i fogli che aveva in mano.
La rossa si alzò dalla sedia, per essere davanti al ragazzo e vedere le scartoffie.
-Ma anche di Lune quasi amica-
La ragazza alzò lo sguardo, portando i suoi occhi nocciola a quelli azzurri di lui.
Barry non sorrideva più.
-Per sabato. Mi dispiace per ciò che detto Brooke-
Lune li sorrise gentilmente -ho sentito di peggio. Stai tranquillo-
-No, qualcun altro le avrebbe risposto per le rime, e ne avrebbe avuto tutte le ragioni, nonostante lei sia la mia ragazza-
Lune che stava alzando e leggendo i fogli parlò nuovamente.
-Barry, quasi amico, Adams. Devi sapere che non mi piace dare odio alle persone- disse -ma questo non implicai che non mi arrabbio. Semplicemente, sarebbe stato stupido alterarsi- si strinse nelle spalle, non accorgendosi nemmeno del sorriso che era comparso sul viso del ragazzo, a quelle parole.
-Questa è tutta roba per me- disse poi sbuffando. -Oggi avrò un sacco di lavoro e come se non bastasse Michael non vuole nemmeno parlarmi-
-Avete litigato?- chiese Barry.
-No- Lune lo guardò -in questi ultimi tempi ho fatto le ore piccole e lui ha paura che se continuiamo così, io possa rimetterci la salute- spiegò.
-Bhe...quasi amica Lune, Michael ha ragione-
-Mi piace questa cosa del quasi amici, è divertente- disse Lune.
Barry le sorrise.
-Senti se hai bisogno di una mano-
-Posso gestirlo- disse, come a volerlo tranquillizzare.
Per Lune era veramente troppo. Lo stress del lavoro era ingestibile e il fatto che non sentiva Michael da giorni, la stava facendo diventare pazza.
Non poteva nemmeno mentirgli, perché Tyler si era coalizzato con Michael. Perciò lui aveva informazioni di lei, ma lei di lui, no.
-Stai dormendo in piedi- disse Tyler guardando Lune.
Erano appena arrivati alla writer's dream, Lune aveva passato un'altra notte in bianco, per preparare i documenti che servivano a Spancer, per la riunione di quel pomeriggio.
-No, devo solo prendere un caffè e starò alla grande- mentì lei, con un sorriso fiacco.
-Saresti dovuta rimanere a casa a riposare. Potevo portare io i documenti a Spancer-
-Ho altro lavoro, arretrato, Tyler-
Il biondo però pareva solo più preoccupato. Lune si stava ammazzando di lavoro, da quando doveva sostituire la segretaria di Spancer, e più i giorni passavano, più lei peggiorava. Aveva un sacco di sbalzi d'umore, dovuti dal sonno mancato.
-Senti io vado a prendere un caffè, ti porto qualcosa?- chiese.
-Si. Un bicchiere di, la mia migliore amica necessita di un letto- rispose.
Lune li concesse un occhiata poco gentile, prima di dargli le spalle.
-Ci vediamo per il pranzo Tay- li rispose.
Lune si diresse verso quella sala comune dove c'erano le macchinette del caffè. Mentre aspettava l'erogazione, provò nuovamente a chiamare Michael. Quel "tuu" diventava sempre più insopportabile, ma quando sentì la chiamata aperta per poco non le mancò un battito.
-Non hai mantenuto la promessa- le disse direttamente lui.
-Lo so. Mi dispiace, ma non ce la faccio più a non sentirti- ammise poggiando la testa, che sentiva pesante sulla macchinetta.
-Vale anche per me. Ma pensavo che avresti avuto, almeno, la decenza di prestarmi ascolto- la voce di Michael arrivava otturata a Lune e persino le immagini sulla macchinetta le vedeva sfocate.
Strinse forte gli occhi, quando li riaprì si sentì meglio, ma solo per pochi attimi.
-Merda!- soffiò.
-Che succede?- chiese allarmato Michael dall'altro capo del telefono.
Lune piano si sedette per terra.
-Lune- la chiamò preoccupato.
-Avevi ragione- disse lei poggiando la testa sulla macchinetta dietro di lei.
-Cos'hai?- la voce di Michael aveva del tutto perso la calma.
-Mi scoppia la testa, mi gira tutto- ammise. Aveva quasi la tentazione di sdraiarsi per terra.
-Lune non c'è nessuno li con te?-
-No- rispose lei, presa dal panico. Quando stava male ed era sola era sempre così.
-Riattacco un attimo. Stai tranquilla-
-Michael- lo chiamò, come a dirgli di non farlo, almeno sentire la sua voce riusciva, anche se di poco a calmarla.
-Fidati! Ora stai calma- dopo ciò riattaccò.
Lune si sentiva solo peggio. Arrivata al limite e sentendosi veramente stanchissima, si lasciò andare su quel pavimento gelido.
Quando il cellulare riprese a squillare, Lune sembrava essere in dormiveglia. Come se non si accorgesse realmente di quello che stava succedendo.
Era stanca, priva di forze e se era riuscita a sopportare due settimane uno stress del genere, bhe...la sua forza di volontà era stata fuori portata.
Quando Tyler entrò dentro la stanza, trovò Lune stesa per terra e il cellulare che continuava a suonare interrottamente.
Corse verso di lei, inginocchiandosi per terra per provando a svegliarla.
Lune sbatté le palpebre, farfugliando un "ancora cinque minuti", richiudendoli subito dopo.
-Ma quali cinque minuti, tu sei uno straccio- disse Tyler.
Il cellulare di Lune continuava a suonare, Tyler si voltò per prenderlo, notando che era Michael.
Rispose.
-Sono io!-
-Dov'è Lune?-
-Nel modo dei sogni. È a pezzi-
-Lo sapevo. Era troppo per lei-
-Senti, la riporto a casa, poi ti faccio sapere-
-Grazie Tyler-
-Dovrei essere io a dirlo a te-
Quando chiuse la chiamata, portò il cellulare di Lune in tasca, mandando un messaggio ad Alan, dove gli diceva di raggiungerlo a casa, in modo da essergli d'aiuto.
Con delicatezza portò le sue braccia sotto di Lune, alzandola di peso.
Lune non sembrò accorgersi di nulla per quando era stanca.
Tyler sperava solo di non trovare nessuno durante il tragitto o spiegare quella situazione sarebbe stato davvero difficile. Una speranza alquanto vana, dato che vederlo, fu proprio Spancer.
La donna infatti stava cercando Lune e quando la vide tra le braccia del biondo, sgranò gli occhi preoccupata.
-Cooper cos'è successo?-
-è tutto ok. È...è solo stanca. Spancer devo assolutamente portarla a casa è da giorni che non dorme per il lavoro-
La donna pareva veramente incredula.
-Vai. Mi spiegherai tutto più tardi- disse.
Il biondo annuì, mentre la sorpassava.
* * *
Lune si rigirò nel letto, il sogno stava svanendo non lasciandole nemmeno un ricordo.
Aprì di poco gli occhi, vedendo la sua camera avvolta nel buio, ma solo per poco, dato che la porta si aprì di uno spiraglio, facendo entrare una fiocca luce.
-Allora?- chiese una voce femminile, che Lune riconobbe come Hope.
-Sta ancora dormendo. Meglio non svegliarla- disse Alan.
-Ma non ha mangiato nulla- controbatté la ragazza.
-Hope, non ha dormito per giorni, è il caso di farla riposare-
La porta di chiuse, così come gli occhi di Lune. Ritornò nuovamente fra le braccia di morfeo, veramente bisognosa di sonno.
Quando questa volta riaprì nuovamente gli occhi, era molto più riposata della prima volta.
Nonostante fosse sdraiata sentiva la testa farle male, segno che aveva dormito troppo.
Spese qualche minuto dentro al letto, portandosi poi seduta e accendendo la lampada sul comò, dato che la stanza era del tutto buia.
Stropicciandosi gli occhi, decise di alzarsi dal letto. Si tenne ben salda al comò, vedendo che era in grado di camminare senza vedere nulla girare, uscì dalla camera.
La luce sembrò accecarla, facendola sentire come un vampiro.
Sentiva delle voce dalla cucina, perciò la raggiunse.
Quando arrivò la notò occupata da ben quattro persone.
-Lune- disse Alan, non appena la vide, facendo così voltare tutti verso di lei.
La rossa pareva alquanto confusa e la testa le stava scoppiando.
Alan, essendo il più vicino, la raggiunse, abbracciandola subito dopo.
-Come stai?- le chiese preoccupata.
-Meglio. Ho solo un gran mal di testa. Quanto ho dormito?- chiese.
-Per un giorno intero- rispose serio Tyler.
Lune lo guardò, stessa cosa Alan.
-Come...?- Lune non capiva nulla.
-Ti ho trovata stesa dentro la sala del caffè Lune, del tutto stremata. Michael ha rischiato un accidente, Spancer peggio, perché ti ha vista fra le mie braccia e dio solo sa, cosa stesse pensando-
-Io...mi dispiace- disse subito.
-Ti dispiace?- chiese scettico Tyler -Lune non puoi gestire tutto, mettitelo in testa-
-Pensavo di poterlo fare- ammise imbarazzata.
-è quel pensavo che ti frega- disse Tyler alzandosi e andandole incontro.
Lune lo guardò negli occhi, vedendo quanta preoccupazione ci fosse.
-Non hai la minima idea di quanto mi hai spaventato. Non provare mai più a farmi una cosa del genere o sarei capace di trascinarti per una gamba fino a casa, altro che in braccio-
Lune accennò una lieve risata, abbracciandolo e poggiando la testa sulla sua spalla.
In quel momento si accorse di Barry seduto in cucina, con una tazza davanti. Il ragazzo le sorrise.
-Barry- disse Lune sorpresa.
-Ehi!- lui si alzò -sono felice di vedere che stai meglio-
-Grazie- rispose Lune staccandosi dall'abbraccio con Tyler e andando davanti a lui. Il ragazzo sembrava impacciato e non sapeva come poterla salutare, Lune lo notò e lo trovò veramente dolce, perciò decise lei di fare il primo passo abbracciandolo.
Barry rimase alquanto sorpreso, ma con un dolce sorriso, ricambiò quella stretta, accorgendosi quanto Lune fosse veramente piccola e minuta.
Quando si furono seduti tutti per fare colazione, Tyler parlò nuovamente.
-Dovresti chiamare Michael, è da tutto ieri che parliamo e mi chiede informazioni su di te-
Lune annuì e come un riflesso portò le mani sulle cosce, come a vedere se aveva il cellulare in tasca.
Solo in quel momento realizzò si essere in pigiama. Si guardò e poi guardò Tyler.
-Mi hai cambiata tu?- chiese.
Lui annuì e Barry si strozzò con i caffè che stava bevendo. Alan accanto a lui li batte una mano dietro la schiena.
-Tutto ok?- li chiese.
-Si- rispose lui, schiarendosi la voce-
Hope scoppiò a ridere -Stai tranquillo Lune non sta tradendo Michael con il suo coinquilino, dato che lui è felicemente fidanzato con il ragazzo accanto a te- disse con un sorrisino, mentre si portava la tazza alle labbra.
Barry guardò Alan e poi Tyler.
-Siete..?-
-Gay? Non è una parolaccia puoi dirlo- disse Tyler.
Lune schioccò le dita davanti al viso del biondo, attirando così la sua attenzione.
-Hai visto il mio cellulare-
-Te l'ho lasciato in camera, sul comò-
Lune si alzò da tavola, per ritornare in camera. Aprì di poco la porta per entrare nuovamente nel buio, finendo per inciampare su qualcosa, di sicuro scarpe, che data la fretta non aveva rimesso a posto.
Cade per terra, con un -ahi- veramente dolorante.
-Un colpo di tosse sei sei ancora viva- urlò Tyler.
Lune finse di tossire.
-Grande! Ora sbrigati a chiamare Michael-
Lune si fece forza con le mani, portandosi seduta e raggiungendo poi il comò. Preso il cellulare, uscì con molta più attenzione dalla camera, andando poi alle ultime chiamate.
Quando si portò il cellulare all'orecchio, quello squillò solo due volte, prima che si sentisse la chiamata aperta.
-Lune?- la voce di Michael pareva incerta.
-Ciao ragazzo che aveva ragione- lo salutò lei.
Dall'altro capo del telefono, sembrava che Michael avesse sospirato di sollievo.
-Sto lottando internamente per scegliere se urlarti conto o dirti quando sia felice di sentirti star meglio- disse Michael.
-La seconda opzione è la migliore, fidati- disse Lune.
-Lune- la voce di Michael era seria.
La rossa si poggiò, con le spalle, al muro del corridoio.
-Scusami. Farti preoccupare era l'ultima cosa che volevo fare-
-Non è il problema di aver fatto spaventare me, ma di esserti distrutta al punto di addormentarti dentro la sala caffè. E grazie al cielo che era li, se ti fosse capitato altrove-
-Pensavo di poter gestire tutto quel lavoro, ma...mi sbagliavo-
-Dovevi darmi ascolto-
-Segnerò, in grande, nel mio blocco note "d'ora in avanti devi ascoltare Michael"- disse Lune.
-Quando ritorno voglio vederlo- le rispose lui.
Lune sorrise -Mi manchi- ammise poi.
-Anche tu, piccola-
Lune alzò un sopracciglio -era un "piccola" detto in modo carino o un commento spigoloso per la mia statura?- chiese.
-La seconda opzione è la migliore, fidati- Michael la imitò.
-Sei un idiota- disse lei ridendo e facendo ridere anche lui, dall'altro capo del telefono.
Lune avrebbe tanto voluto sentire la sua risata li, accanto a se. Avrebbe tanto voluto potersi coccolare fra le sue braccia, per sentirsi ancora meglio.
-Barry! Hai qualche preferenza!- urlò Hope.
Di sicuro era in sala e il ragazzo in cucina.
Lune spostò lo sguardo alla fine del corridoio.
-Barry è li?- chiese Michael. Sapeva che lui e Lune si conoscevano, perché ora Lune li raccontava tutto.
-Si, è venuto a trovarmi. È molto gentile- disse.
-è un bravo ragazzo- rispose.
-Quando dovresti ritornare?- chiese poi Lune.
-Se tutto va bene fra una settimana-
-Lo spero- rispose Lune.
Purtroppo la chiamata non durò a lungo, quindi Lune ritornò in sala, per godersi una giornata di puro relax con i suoi amici, stando accanto a Hope. Aveva poggiato la testa sulla sua spalla, mentre Hope la guancia sulla testa di Lune.
- - -
Quando il giorno dopo Lune ritornò a lavoro, passo più di un ora nell'ufficio di Spancer. La donna dopo essersi assicurata che stava bene, le aveva subito tolto il lavoro di segretaria momentanea, dicendole che avrebbe dovuto iniziare a preoccuparsi solo di quello che faceva prima.
* * *
Quel giovedì, quando le porte dell'ascensore si aprirono, mostrarono una ragazza dai lunghi capelli rossi uscirne fuori.
Era vestita in modo elegante, La camicia bianca che portava aveva i primi bottoni sbottonati, permettendo di far vere la collana con il proprio nome inciso sopra. La gonna nera era abbastanza aderente ed era a metà coscia, mentre i tacchi neri sembravano battere a tempo sul pavimento.
La ragazza stava guardando i fogli che aveva fra le mani mentre continuava a camminare.
Un ragazzo invece si appoggiò allo stipite della porta e con un sorriso sul viso, guardò la ragazza che stava camminando verso la sua parte.
-Capelli rossi, sono fin troppo geloso di quell'abbigliamento-
Lune nel sentire quella voce alzò di scatto lo sguardo, fermandosi sul posto.
Michael le sorrise, mentre lei sembrava del tutto incredula.
-Sei...tornato- disse.
Il ragazzo rise divertito, mentre muoveva dei passi verso di lei.
Lune si mosse a sua volta, raggiungendolo a lunghe falcate, non appena fu abbastanza vicina non ci penso due volte a buttargli le braccia al collo, stringendolo forte a se.
-Non ci posso credere- disse ancora incredula, ma così felice e il suo cuore, che batteva forte, ne era la prova.
Michael le aveva circondato i fianchi a sua volta, affondando il viso nella cavità del collo della rossa, beandosi di quel dolce profumo.
-Mi sei mancata- le disse.
-Non hai la minima idea di quanto tu sia mancato a me- rispose Lune.
Michael si distanzio di poco da quell'abbraccio per prendere il viso di Lune fra le mani, unendo subito le loro labbra. La tentazione di andare oltre a un semplice bacio era tanta e quando, con sorpresa di Michael, fu Lune a chiedere di più, contro voglia e con tanta forza di volontà, Michael l'allontanò da se, poggiando le sue mani sui fianchi di lei.
Dalle labbra di Lune uscì un verso di protesta, che divertì il ragazzo.
-Capelli rossi, avremmo tutto il tempo, fidati- le disse poggiando la sua fronte su quella di Lune e guardandola negli occhi. Quando le fece l'occhiolino, lei rise.
-Dove stavi andando?- le chiese poi.
Lune mosse un passo indietro alzando poi i fogli che aveva in mano.
-Devo far firmare alcuni documenti a Clark- gli disse.
Michael annuì capendo.
Le prese la mano e intrecciando le dita, iniziò a camminare con lei verso la capitol records.
-Perché non mi hai detto che eri tornato?- chiese Lune.
-Siamo arrivati stamattina, è stato un ritorno non pianificato e fatto in fretta. Infatti i ragazzi sono tutti a casa a riposare-
Lune si voltò verso di lui, fermandosi di scatto.
-Sei venuto per...-
-Per te- rispose lui concedendole un dolce sorriso che le sciolse il cuore.
-Non hai la minima idea di quanto vorrei baciarti ora- disse Lune facendo accennare una lieve risata al ragazzo, che avvicinò il suo viso all'orecchio di Lune.
-E tu non hai la minima idea dei pensieri che mi fai fare vestita in questo modo- le sussurrò.
Lune avvampò, sperando che quei batti frenetici non si sentissero.
Detto ciò, Michael le diede un candido bacio sulla guancia.
-Andiamo- le disse trascinandola verso l'ufficio di Clark.
Quando dopo aver bussato entrarono dentro l'ufficio dell'uomo, notarono che non era solo.
-Lune...oh, ciao Michael- disse, con un sorriso, notando il ragazzo
-Ciao Clark- rispose Michael.
-Ehi- li salutò Barry.
Lune sorrise a entrambi, mentre raggiungeva la scrivania dell'uomo poggiano i fogli su di esso.
-Altri documenti?- chiese, quasi esasperato.
-Sai com'è fatto il mio capo- rispose la rossa stringendosi nelle spalle.
-Barry, fotocopie- Clark prese i foglie e li porse al ragazzo, che li prese.
-Lo sai vero che quella fotocopiatrice sta andato dritta verso la morte?- chiese Barry a Clark.
-Finché funziona non la cambiamo- rispose lui concentrato a scrivere qualcosa al pc.
Barry sospirò affranto, mentre Lune li batteva una pacca sulla spalla.
-Avanti, tu sei l'addetto alla fotocopiatrice, con te non farà storie- lo prese in giro.
Il ragazzo accennò una risata ironica.
-La prossima volta che sarai in difficoltà non ti aiuterò più- le disse.
-Oseresti lasciare in difficoltà una povera donzella?- chiese lei, portandosi una mano sul petto e fingendosi incredula.
Barry, aveva un sorriso divertito sul viso, quando guardò verso la parte di Michael, notò che il ragazzo li stava guardando scettico e con un sopracciglio alzato.
-Devo andare- disse, facendo spegnere il suo sorriso e dando subito le spalle a Lune.
-Ci vediamo- lo salutò lei, non notando nulla.
Salutato anche Clark, uscì, insieme a Michael, da quell'ufficio.
-Tu e Barry andate parecchio d'accorto- disse lui.
Lune alzò lo sguardo verso di lui.
-Siamo amici- disse come a giustificarsi. -è un bravo ragazzo, ed è veramente dolce, al contrario della sua fidanzata-
Michael annuì come a dirle che aveva capito.
-Tu invece? Avrai un sacco di cose da raccontarmi-
-Un po'- ammise con un sorriso.
Michael era accanto a Lune, che stava svolgendo gli ultimi compiti sul computer, prima di poter ritornare a casa.
-Ehi Lune- la testa bionda di Tyler spuntò da dietro quel separé. Il ragazzo rimase davvero sorpreso nel vedere Michale li.
-Ciao Michael- lo salutò sorridente.
-Ehi- lo salutò a sua volta quest'ultimo.
-Quando sei ritornato?- gli chiese Tyler.
-Giusto qualche ora fa-
-Sarai stanco-
-Giusto un po'-
-Ecco perché non appena avrò finito di risponde a questa mail, andiamo a casa- rispose Lune, continuando a digitare velocemente sulla tastiera.
-A proposito di questo, stavo giusto per dirti che stasera starò da Alan. I suoi tornano domani e lui mi ha chiesto di fargli compagnia. È un problema per te?-
Lune si voltò verso di lui.
-Affatto!- disse sorridendogli.
-Dato che so che stare da sola ti terrorizza, avevo pensato di chiamare Hope, ma visto che c'è Michael- disse il biondo con uno sguardo di chi la sapeva lunga. Lune dal conto suo lo stava fulminando.
-Primo, io non sono terrorizzata. Secondo, non dovresti nemmeno preoccuparti di chi mi farà compagnia-
-Ma tu guarda. Non solo che mi preoccupo per te. Sei un ingrata Lune-
La rossa li fece la linguaccia, divertendo Tyler.
-Bhe...sappiate solo che avete casa libera, fino domani pomeriggio- aggiunse.
-Vai prima che ti tiri addosso il libro- lo minaccio Lune, facendo accrescere le risate del biondo, che non un semplice saluto, si dileguò.
Lune sospirò, scuotendo la testa.
-Perciò?- le chiese Michael.
Lune alzò lo sguardo verso di lui. -Cosa?- chiese.
-Vuoi passare la serata con il tuo meraviglioso ragazzo o con Hope?- le chiese.
Lune finse di pensarci su.
-Penso con il mio modestissimo ragazzo- rispose.
Michael accennò una lieve risata.

English love affair.// Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora