°Capitolo 10: primo appuntamento°

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Passeggiamo a lungo senza scambiarci una parola.
Che imbarazzo, non so che dire.
Cioè avrei tante domande da fargli ma non ho intenzione di parlare per prima.

Lui cammina al mio fianco, tenendo la schiena dritta, la testa alta e le mani nelle tasche. Ha un andamento molto sciolto e tranquillo ed infine si allarga sul suo volto un piccolo sorrisetto compiaciuto.
Ha tutta l'aria di essere uno spirito libero, privo di ogni qualsivoglia preoccupazione.
Sarà cosi? In caso contrario sa fingere molto bene.

-Ehi!- esclama all'improvviso bloccando il passo.

Anche io mi fermo poco dopo mettendomi sugli attenti come se fossi un soldato. Mi ha preso alla sprovvista e il cuore mi é salito in gola.

-Che c é?- chiedo io.

-Il gatto ti ha mangiato la lingua? É da un po che non parli.-

-Oh ehm... Ecco...- mi sto impanicando. Calma Roxy calma, non fare figuracce, non hai motivo di avere paura, non ti sta puntando un coltello alla gola, accidenti!

-Ehi calma, non ti mangio mica!- mi dice lui, con un risolino.

-Non prendermi in giro!- borbotto incrociando le braccia.

-Mai oserei!- esclama mettendo una mano sul cuore in segno di giuramento.

Con quel portamento cosí realistico ma allo stesso tempo forzato, non faccio a meno di ridere.

-Adesso chi prende in giro chi?!- dice indicandomi e ridendo con me.

-Non saprei!- gli rispondo quasi a fatica per le risate.

Wow, scherzare con lui non mi é sembrato molto difficile, anzi é bello. Lui é bello, dio se é bello.

Improvvisamente lui mi fissa il viso, alza una mano e me l'avvicina.

-C-che fai?-

-Ssssh.- mi sussurra scostandomi delle ciocche di capelli dalla faccia, non me ne ero neanche accorta.
Sono sicura di essere diventata rossa al suo tocco così delicato.

-I capelli mi coprivano la vista dei tuoi bellissimi occhi.-

Cosa ha detto? Ma vuole farmi sclerare o cosa?
Certo in molti me lo dicono ma Simeon l'ha detto in modo cosi... Sincero, vero... E anche provocante!
Gli altri ragazzi non mi fanno provare altro che ribrezzo mentre lui...con lui é diverso.

Quando riporto i piedi per terra, noto che Simeon ha le mani sui fianchi e la testa rivolta al cielo, con gli occhi chiusi: il vento gli scompiglia i capelli bianchi e lui beato si lascia accarezzare.
Sorride soddisfatto e poi schiude la bocca per parlare.

-La senti?- mi chiede senza aprire gli occhi.

-Cosa?-

-La brezza marina... Si sente da qua.-

Chiudo gli occhi per concentrarmi e non devo neanche impegnarmi cosí tanto per sentirla, l'aria di mare e la sua brezza fresca. Vengo anche io accarezzata dolcemente e mi sento rilassata e la pesante vergogna di essere in compagnia di Simeon é svanita.

Quando riapro gli occhi Simeon é ancora in quella posizione. Che si fosse addormentato? Sarebbe piuttosto insolito.

Avvicino una mano alla sua spalla per scuoterlo ma esito, faccio avanti e indietro con la mano un paio di volte, dubbiosa se toccarlo o no.
La mia decisione viene interrotta dalla mano di lui che afferra la mia.
Avvampo del tutto per il gesto inaspettato.

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