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𝒀oongi aggrottò la fronte decisamente confuso non appena udì un leggero bussare alla sua porta (per una buona volta) chiusa

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𝒀oongi aggrottò la fronte decisamente confuso non appena udì un leggero bussare alla sua porta (per una buona volta) chiusa. Si alzò e lentamente si avvicinò a questa, aprendola, per poi rivelare un Jimin del tutto a disagio.

ʻʻJimin?ʼʼ Lo chiamò Yoongi, guardandolo. Il minore quindi lo sorpassò ed entrò nella stanza, lasciandogli cadere una pila di oggetti sul letto sfatto. Mentre il maggiore si era avvicinato per vedere cosa avesse lanciato sul suo letto, Jimin si guardava attorno, incomodo per quel disordine.

ʻʻMi dispiace per aver rubato tutte queste cose.ʼʼ Disse non appena Yoongi frugò nella mucchia, trovandovi una maglietta, alcune chiavi, un calzino, una penna, alcune bacchette e quellʼeconomico lucidalabbra di soli tre dollari di sua madre. Nemmeno si era reso conto che mancavano, ed era colpito che fosse riuscito a rubarli senza farsi scoprire, prima di confessare, tre giorni dopo.

Erano passati tre giorni da quando Yoongi si era dichiarato, e Jimin lʼaveva evitato sino ad oggi. Ora, gli era difficile trovare un giorno buono, era praticamente impossibile trovarlo quando non voleva mostrarsi.

ʻʻVa bene così, capisco che non ci possa far nulla. Ma amico, sono davvero stupito.ʼʼ Jimin dondolò goffamente mentre manteneva lo sguardo incollato sul pavimento.

ʻʻVolevo solo farti capire, che se noi due dovessimo... frequentarci, questo è ciò che dovrai avere a che fare. Praticamente ogni giorno.ʼʼ Yoongi lo fissò prima di alzarsi improvvisamente, un ghignò si formò sulle sue labbra.

ʻʻQuindi stai cercando di dire che cʼè una possibilità?ʼʼ Jimin non rispose e Yoongi sperò sul serio che non avesse riportato la sua merce per nulla. ʻʻPerché se ce ne fosse una, posso assicurarti che affronterò questo ogni giorno. Sto bene, capisco che tu non possa farci nulla.ʼʼ

ʻʻYoongi... mi dispiace per averti mandato via lʼaltro giorno, era solo perché...ʼʼ sospirò, socchiudendo gli occhi. ʻʻÈ che non mi piaci, sei come tutti gli altri.ʼʼ

ʻʻHuh?ʼʼ Jimin sospirò pesantemente, scuotendo la testa.

ʻʻIgnorami, non— non— non posso farcela,ʼʼ gemé, collassando improvvisamente sul pavimento, affondando il viso nelle sue mani mentre continuava a fare uscire un lungo lamento, frustrato. Yoongi guardava confuso. ʻʻNon riesco proprio a sopportarlo. Non sai cosa vuole dire, preoccuparsi che ogni giorno potresti rubare la cosa sbagliata e che ti farai male o ti manderanno in prigione, guardare lo specchio e vedere questa persona brutta e grassa fissarti, voler ammettere i tuoi sentimenti a qualcuno e non farlo perché fa male dire la verità. Non è giusto.ʼʼ

Nella sua rabbia, Jimin afferrò una converse lì vicina (la stessa che aveva quasi rubato) e la scagliò dallʼaltra parte della stanza. Yoongi si abbassò, evitando che la colpisse in testa. Guardò Jimin preoccupato, anche se era segretamente grato di vedere che avesse delle emozioni.

ʻʻPerché proprio a me? Cosʼho fatto per meritare tutto questo? Cosʼero nella vita precedente? Qualcuno lassù mi odia?ʼʼ Sospirò, esalando lentamente mentre cercava di calmarsi. Lo sfogo aveva portato il suo livello di rabbia verso lʼalto, e ora lo stava facendo fuoriuscire. ʻʻMi dispiace, non intendevo dirti tutte quelle cose... dimentica di tutto quello che ho detto.ʼʼ

ʻʻDi chi stavi parlando quando hai detto che volevi ammettere i tuoi sentimenti ma che non potevi?ʼʼ Chiese Yoongi, sentendosi nuovamente pieno di speranza. Jimin scosse la testa, fissando a terra mentre il rossore nelle guance cresceva. ʻʻTi piaccio?ʼʼ

ʻʻIo... non lo so...ʼʼ disse a bassa voce, per una volta che diceva la verità. Poi, lentamente, alzò un dito. ʻʻUna possibilità, ti darò una sola possibilità,ʼʼ guardò lentamente Yoongi. ʻʻSolo per capire i miei sentimenti. Ma incasina tutto ed è finita, nessuna seconda occasione.ʼʼ

ʻʻDai, non ho intenzione di incasinare di proposito. Ti fidi di me giusto?ʼʼ Chiese Yoongi tentando di contenere la sua felicità. Jimin lo fissò con lo sguardo vuoto.

ʻʻFidarsi delle persone ferisce, non mi fido di nessuno.ʼʼ Il sorriso vacillò leggermente, ma presto si spostò da dove Jimin si era accovacciato.

ʻʻQuindi immagino debba cercare di guadagnare la tua fiducia. Posso... ho il permesso di abbracciarti? Per favore?ʼʼ Jimin si mosse dal suo posto e aprì le braccia, Yoongi lo prese come un invito ad abbracciarlo.

Sorrise mentre stringeva Jimin, perché anche se tutto quello che poteva sentire sotto alle sue braccia era un corpo pelle ed ossa, stava abbracciando il corpo pelle ed ossa di Jimin e sentiva come se avesse funzionato, aveva unʼopportunità per farlo sentire meglio.


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