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ʻʻ𝑱imin, stai bene? Sembri un poʼ teso,ʼʼ chiese Seokjin mentre camminavano verso la prossima aula

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ʻʻ𝑱imin, stai bene? Sembri un poʼ teso,ʼʼ chiese Seokjin mentre camminavano verso la prossima aula. Jimin annuì, sistemandosi i libri sulle braccia. Si schiarì la gola in imbarazzo, e Seokjin lo guardò. ʻʻStai mangiando bene? Sei parecchio magro...ʼʼ

ʻʻSto bene.ʼʼ Rispose, non rispondendo propriamente alla domanda. Seokjin lo squadrò, indeciso se continuargli a fare domande o non stressarlo ulteriormente.

ʻʻOk, ma assicurati di mangiare bene. Ti ammalerai se non lo fai,ʼʼ raggiunsero la classe di Seokjin e si fermò, mentre Jimin continuò a camminare. ʻʻCi vediamo di fronte alla tua classe dopo lezione, ok?ʼʼ

ʻʻOk.ʼʼ Rispose Jimin, passando per il corridoio. La tensione dentro di lui stava crescendo più forte, e sapeva esattamente cosa voleva dire. Odiava saper riconoscere il segno che stava per rubare, e continuava a non poterci fare nulla.

Fortunatamente, riuscì ad entrare in classe senza rubare nulla. Non appena si mise seduto aspettando lʼinsegnante, il suo ginocchio prese a rimbalzare nervosamente e trovò impossibile sedersi dritto. Si guardò attorno, prima di notare che il prof avesse lasciato una pila di oggetti sulla cattedra. si alzò, e afferrò velocemente un foglio dal banco, e tornò a sedersi. Sorrise e nascose il pezzo di carta nel libro, la tensione si alleggerì.

Ma non appena la breve sensazione di piacere svanì, Jimin rimase con il senso di colpa. Iniziò ad innervosirsi, guardandosi attorno per vedere se qualcuno lo stesse fissando o se avesse visto quello che aveva fatto. Fortunatamente, era arrivato abbastanza presto che non cʼera quasi nessuno nellʼaula, e quei due presenti non gli stavano neppure prestando attenzione.

Eppure, lʼirrequietezza era alta mente stava seduto, volendo riportare indietro il pezzo di carta, non volendo farsi beccare. Se lo scoprissero, non ammetterebbe di essere cleptomane o qualcuno potrebbe farsi unʼidea sbagliata.

ʻʻJimin,ʼʼ disse lʼinsegnante mentre entrava nella stanza, facendolo sobbalzare shockato. ʻʻPotresti passare questi fogli, è lʼargomento iniziale del giorno.ʼʼ

Jimin annuì e si alzò in piedi, prendendo la pila di fogli che gli aveva allungato il prof. Non fu in grado di mantenere il contatto visivo con il prof, preoccupato che potrebbe scoprire che avesse rubato il foglio. Jimin allora si spicciò a consegnare le schede su ciascun banco, sentendo come se ogni occhio fosse puntato su di lui.

ʻʻOh, e Jimin,ʼʼ lo richiamò il prof di nuovo e questa volta Jimin fu sicuro di essere stato beccato. ʻʻBen fatto con il test, sei andato davvero bene.ʼʼ

ʻʻGrazie.ʼʼ Rispose debolmente mentre passava affianco il banco di Taehyung.

ʻʻQuanto hai preso?ʼʼ Chiese curioso questo e Jimin scrollò le spalle.

ʻʻSolo novantaquattro percento.ʼʼ Disse e gli occhi di Taehyung si spalancarono. Jimin si accigliò leggermente, chiedendosi perché fosse così sorpreso.

ʻʻSolo novantaquattro percento?? Io ho preso solo settanta!ʼʼ Taehyung scosse la testa mentre abbassava lo sguardo alla sua fotocopia. ʻʻPerché sono tutti più intelligenti di me?ʼʼ

ʻʻNon sono così tanto intelligente, e potrei fare di meglio...ʼʼ disse Jimin mentre camminava via, continuando a distribuire. Non capiva perché fosse così colpito, neppure avesse preso cento...



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ʻʻEhi Jimin, cosa farai questo fine settimana?ʼʼ Chiese Yoongi, sorprendendolo quando lo abbracciò dal didietro in corridoio. Jimin sobbalzò, tirandosi via prima di scoprire fosse solo Yoongi.

ʻʻMamma vuole che torni a casa per il weekend...ʼʼ disse. ʻʻPapà torna a casa e vuole che ceniamo tutti assieme.ʼʼ

ʻʻOh, beh avevo intenzione di invitarti da me. Immagino debba aspettare fino al prossimo fine settimana,ʼʼ Jimin annuì e Yoongi gli strinse la mano, allacciando le dita alle sue. Jimin voleva ritirare la mano, ma ricordò quello che gli aveva detto sua nonna. ʻʻSarà divertente vedere i tuoi genitori, vero? Ti sono mancati?ʼʼ

ʻʻNon lo so. Mia mamma non si preoccupa tantissimo e mio padre non è sempre presente nella mia vita e non mi sono mancati così tanto,ʼʼ ammise, scrollando le spalle. Fissò a terra, mentre Yoongi lo guardava. ʻʻSono un poʼ nervoso, a dir il vero.ʼʼ

ʻʻEhi, sono la tua famiglia. Non dovresti essere nervoso.ʼʼ Jimin sospirò e portò la mano libera in tasca, tirando fuori un telefono.

ʻʻPer favore non lasciarlo in giro, era facile da afferrare.ʼʼ Disse mentre gli allungava lʼapparecchio, cambiando tatticamente argomento, mentre, sostanzialmente, aveva ammesso di avergli preso il telefono. ʻʻQualcuno potrebbe rubarlo.ʼʼ

Yoongi iniziò a ridere allʼimprovviso mentre riposava il telefono nella sua tasca, ferendo e confondendo Jimin. Non poteva farne a meno ma pensò che stesse ridendo di lui.

ʻʻMi dispiace, è solo che... non smetti mai di stupirmi,ʼʼ disse Yoongi mentre lentamente iniziò a ridere. Quando sorrise ampiamente, si avvicinò a Jimin e lo abbracciò. Jimin si sentì in soggezione ma non ricambiò. ʻʻSei fantastico, Jimin. Ignora le voci nella tua testa e ascolta me, ascolta qualcuno che sa di cosa sta parlando. Sei perfetto.ʼʼ

Le braccia di Yoongi attorno a Jimin si strinsero e Jimin rimase lì, alzando lentamente le sud così da ricambiare lʼabbraccio. A confronto della stretta di Yoongi, quella di Jimin era patetica, ma lo rese comunque felice.

Mi dispiace, hyung, ma quella voce è più forte della tua.


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👟 𝕶𝐥𝐞𝐩𝐭𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora