I'm Faded

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Pirandello aveva ragione quando scrisse che ogni persona indossa una maschera e recita la sua piccola parte in questo grande mondo. Io recito la parte della ragazza a cui il mondo le va a genio, che la sua vita è perfetta e che all'infuori di questo campus, la sua famiglia le manca. E' già passata quasi una settimana da quando ho fatto quella sfuriata a Cameron e la cosa buffa è che me lo ritrovo ovunque ed è praticamente impossibile non notarlo in giro. Dovrei scrivere una canzone per la lezione di canto ma non riesco a tirar nulla per iscritto. Di solito mi viene super facile, come scrivere il mio nome. Scrivo appena smetto di vedere un film, non appena finisco di ascoltare una canzone che, in entrambi i casi o parlano dell'inizio di una storia d'amore o della fine. Che fantasia Nina, complimenti. Scrivevo molto in passato quando ero innamorata, quando avevo a chi dedicare le mie scritture o le mie canzoni. Non amavo molto tenere quegli stupidi diari segreti, giacché me ne dimenticavo sempre così compravo quei quaderni grossi, col le copertine colorate, che hanno i buchi sopra i fogli e si tengono tra di loro con il ferretto. Scrivevo fogli su fogli di dediche, citazioni, frasi inventate a caso per stati d'animo al momento e mi sentivo veramente bene. Con le parole non sono mai stata forte ma scrivere, scrivere è la mia passione, do tutta me stessa e riesco a dire di tutto senza paura, come se nessuno mi potesse fermare. Nessuno riesce a togliermi la penna dalle dita quando inizio a comporre qualcosa. Per me i sentimenti sono ispirazione all'arte, riesco a scrivere e ad inventare di tutto se penso a loro. Adesso, in questo preciso momento mi sento vuota ed è perfettamente cosa sto scrivendo.

Ad interrompermi sono i messaggi che mi arrivano al cellulare. Lo prendo e leggo

Nina,
Ho bisogno di parlarti.
Urgentemente.

-Grayson

Ci vediamo domani Grayson, adesso sono stanca
-Io

La mattina dopo mi sveglio, mi alzo dal letto e mi trascino via le coperte per poi buttarle per terra. Mi acconcio i capelli, apro la porta di camera mia e non appena lo faccio, vedo Cameron intendo a prepararsi del caffè. Ignorandolo completamente entro in bagno e inizio a lavarmi la faccia. Mi lavo, mi trucco e subito dopo corro a scegliere i vestiti per andare a lezione. Maglia nera, jeans nero a vita alta e scarpe bianche. Dopodichè esco di casa verso le otto ed ho ancora venticinque minuti per parlare con Grayson e prendere un cappuccino allo Starbucks. Cammino fin quando non arrivo davanti il padiglione centrale dove si trova la scuola, ed entro. Ad aspettarmi li ci sono tutti compreso Grayson seduto sul tavolo, diversamente da tutti gli altri seduti e composti sulle proprie sedie.
-"Heilà"- saluto sorridendo.
-"Hei Nina"- ricambia Matt dandomi con un bacio.
-"Baby"-dice Taissa.
-"Tesoro"- mi saluta Sierra. E infine si aggiunge lui che naturalmente non poteva mancare, Taylor.
-"Hei pasticcinoo -imita Taissa e Sierra, facendoci scoppiare in una grossa risata- Si, credo che d'ora in poi sarai il mio 'pasticcino' " dice Taylor.
-"Okay Taylor nessun problema"- rispondo ridendo. Poi mi volto verso Grayson che mi guarda con un'espressione profonda con gli occhi socchiusi e mi ci avvicino.
-"Non mi saluti?"- dico con mezzo sorriso.
-"Preferirei salutarti in un altro modo piuttosto che con un bacio sulla guancia -dice indicando Matt- ma mi dovrò limitare a quello"- si avvicina alla mia guancia e la bacia rimanendo per un po' su essa. Poi alza lo sguardo e io gli sorrido.
-"Allora cosa dovevi dirmi? Hai detto che era urgente, no?"- chiedo io
-"Si, ma non lo è più, non preoccuparti davvero"- dice mettendomi una mano sul mento mentre passa Cameron di fianco a noi. Mi giro per andarmi a sedere ma, quando lo faccio vedo Cameron che tiene un braccio sulla spalla di una ragazza rossa, più o meno con la sua stessa altezza ed ha una bellezza disumana, ovviamente. Almeno adesso non sarò soggetto degli scleri inutili di Meaghan e non se la prenderà con me. La campanella suona e in un batter d'occhio il cortile si svuota.
Entro in classe e mi siedo al mio posto mentre il professore è già in piedi, accanto alla piccola sedia dove poggia tutti i suoi fogli. Una volta sistemati tutti ai propri banchi, fa un botto con le mani e dice
-"Allora oggi sentirò il vostro assolo. Da chi potremo iniziare? -inizia a stendere il dito verso noi e a uno a uno ci punta, chiudendo un occhio per vedere meglio- Tu!"- dice fermando il suo dito verso un ragazzo nell'ultima fila. Merda, che caga. -"Non l'ho scritto"- si giustifica -"E cosa avevi di tanto importante da fare per non aver scritto un misero assolo? Neanche due parole?"- si avvicina a noi -"Chi ha detto che avevo di meglio da fare? Semplicemente non ne ho avuto voglia"- si mette braccia conserte mentre mastica la sua gomma -"Non capisco davvero cosa tu venga a fare nelle mie ore se non hai voglia di scrivere una canzone. Dovresti essere contento che ti assegno un compito del genere, che ti dica 'scrivi' piuttosto che 'impara 100 brani', non è cosi? Voi giovani non riuscite a cogliere le opportunità che vi vengono regalate, offerte. Non siete per niente perspicaci e intelligenti"- si volta quasi dispiaciuto ed io alzo la mano. Le opportunità le afferro al volo, e di certo non me le lascio scappare. Aspetto che il professore si volti verso di noi e quando, dopo un po' lo fa, si stupisce nel vedermi. -"Bene, vieni"- 
Mi alzo dalla sedia e salgo sul palco e mi posiziono dando le spalle ai miei compagni in modo da non guardare nessuno.
-"Come ti senti meglio"- mi conforta il professore.
-"Hai forse paura o vergogna? Piccola"- mi scimmiotta Meaghan.
-"Sta' zitta Meaghan per una buona volta in tutta la tua vita"- le ordina Cameron.
A quelle parole nasce in me un sorriso e poi accendo il microfono.

Coinquilini?Where stories live. Discover now