Prologo

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Era la prima volta che vedeva la Grande Catena Ghiacciata. Glais aveva sei anni ed era una bambina solare, con degli splendidi capelli dorati e degli occhi caldi color nocciola. I suoi genitori ci tenevano tanto a mostrarle quel posto, era la loro tradizione, quando un membro della famiglia compiva sei anni era pronto a vedere le imponenti montagne di Iced, che separavano il regno dagli altri 4 del pianeta. I suoi fratelli maggiori, Ster, di 10 anni, Alis, di 13 (la sorella più grande) e Enrik, di 15, avevano deciso di seguirla ed erano quasi più emozionati di lei. Tef e Lowel, i gemelli di appena un anno, invece, erano rimasti a casa con la nonna Ghilda.
<< Hey Glais, la sai la leggenda del ghiacciaio? >> chiese Ster.
<<No, di cosa parla? >>
<< Non raccontargli stupide storielle, le riempirai la testa di fantasie >> sbottò Enrik, ancora più brusco del solito.
<< Quando eri piccolo l'hanno raccontata anche a te, perciò è giusto che pure lei la conosca. >> intervenne la sorella abbracciandola.
<< Pff, fate come volete. >> e si separò dal gruppo, avvicinandosi ai loro genitori che erano a capo della spedizione.
<< Forza Ster!! >>
<< Allora,  si racconta fin  dall'inizio dei tempi, che nella cima della montagna più a nord ci sia la caverna del drago di ghiaccio, il guardiano del regno, e che questo possieda poteri inimmaginabili che può donare solo a chi ritiene adatto. Ma pochi sono riusciti a raggiungere il suo covo, e nessuno ha mai fatto ritorno. >>
Nella mente di Glais iniziarono a balenare molti pensieri.

Chissà se è vera, chi sarà mai "l'Adatto"...

<< Tesoro, stai bene? >> sua madre la guardava con occhi preoccupati e le si era piazzata davanti.
<< Si, tranquill... >>
<< Eccoci arrivati! Benvenuti nel nostro alloggio! È una locanda abbandonata dove i nostri antenati si recano da più di due secoli. Ci fermeremo qui per tre giorni. Ve la ricordate ragazzi?>> disse suo padre, interrompendo il loro breve "discorso".
<< Come dimenticarlo. >> risposero in coro i suoi fratelli.
<< Ah non so voi ma io qui mi sento a casa e vedrai Glais, anche tu ti sentirai così dopo aver visitato le montagne. >>
<< Immagino... ma papà? >>
<< Si piccolina? >>
<< Possiamo andare anche alla montagna più a nord? >>
<< Non vedo perché no. Partiremo domani mattina. >>
<< Oh! Grazie grazie grazie! >>
<< Non vedi perché no? È pericoloso andare lassù! >> intervenne arrabbiata sua madre.
Nel volto dei suoi genitori intravvide della tristezza, del dolore.

Che cosa sarà mai successo per provocare questa reazione?

<< Non preoccuparti cara non succederà di nuovo. >> e si abbracciarono, lasciando che una lacrima scorresse sulle loro guance.
<< Lo spero proprio. >>
<< E ora ceniamo che sto morendo di fame! >>
<< Certo! Ma poi dritti a letto! >>
<< Oh mamma! >>
<< Niente storie ragazzi! >>
<< Per andare alla montagna del nord questo ed altro!! >> esclamò Glais.
<< Ah si? Anche mangiare le verdure che ho preparato per stasera? >> sua madre le mostrò un piatto pieno di cavolfiore lesso e verze alla griglia.
<< Mmm... quelle le salto volentieri >> fece una smorfia di disgusto mentre gli altri scoppiarono in una fragorosa risata.

* * *
<< Svegliati tesoro. >>
<< Oh...  ancora cinque minuti ...  >> aveva la voce impastata dal sonno.
<< Dobbiamo partire fra cinque minuti per arrivare alla montagna del nord verso le dieci >>
Bastò nominare la destinazione, che per la bambina fu come una scossa. Si alzò di colpo gridando << Sono sveglia! Sono sveglia! Partiamo dai! >>
Sua sorella riuscì a scansarsi appena in tempo.
<< Ok ok. Fila a fare colazione. >>
Non se lo fece ripetere due volte. Corse in cucina e divorò il suo panino alla marmellata di frutti del Bosco Bianco in un sol boccone per chiudersi poi in bagno dove si preparò in cinque secondi, se non meno.
<< Partiamo dai!! >>
<< Avete tutti il vostro zaino da campeggio in spalla? >>
<< Si!! >> risposero i più grandi.
<< Zaini da campeggio? >> chiese Glais in preda al panico.
<< Non preoccuparti. Te l'ho già preparato io >> disse Alis facendole l'occhiolino.
<< Grazie sorellona!! Ti adoro! >> e la abbracciò forte. Si erano sempre volute un gran bene e non potevano fare a meno l'una dell'altra.
<< Bene. Allora se siamo tutti pronti si parte!! >> e corsero tutti fuori dalla porta, tranne la loro madre che li salutò energicamente.
<< Mi raccomando ragazzi!! Fate attenzione!! >>
Ma riuscirono a sentirla appena, erano già lontani.
Camminarono per più tempo del previsto. Il vento freddo si faceva sempre più intenso ad ogni metro, costringendoli a rallentare il passo, ma dopo tanta strada, riuscirono ad arrivare ad una grotta dove potersi fermare a riposare.
<< Per oggi ci accamperemo qui. Domani mattina faremo un giro per i boschi. Accendiamo il fuoco e prepariamo i sacchi a pelo, sarà una notte gelida ragazzi. >>
<< Agli ordini papà capo scout! >> e tutti fecero come richiesto. Mangiarono formaggio di bue e schartok (i nostri marshmallow).
<< Ora dobbiamo riposare. Buonanotte a tutti! >>
<< Buonanotte papà! >> e tutti si addormentarono profondamente.

Glais si svegliò all'improvviso. Aveva fatto un sogno, un drago si avvicinava sempre di più a lei e nel momento in cui stava per prenderla lei si era svegliata.

Che sia il drago della leggenda?

Delle voci attirarono la sua attenzione.
<< Vieni... vieni.... >>
Venivano dall'esterno. Lei le seguì incuriosita. Fortunatamente gli altri continuavano a dormire e solo lei si accorse. Appena fuori dalla grotta, delle lucciole bianche e azzurre volavano vicino a lei.
<< Vieni Glais... >>
<< Seguici... >> dicevano.
Era stupita; le lucciole di ghiaccio non si vedevano da almeno trent'anni, che poi le parlassero era ancora più strano. Arrivò su uno spiazzo che portava ad una grande caverna da dove uscì....  un drago imponente e bianco dagli occhi brillanti. Si inchinò davanti al grande guardiano e lui avvicino il suo muso al suo viso per guardarla meglio. Lei lo accarezzò; lè sue squame erano fredde più di qualsiasi cosa avesse mai toccato e le provocarono un brivido lungo a schiena ma allo stesso tempo le diede una sensazione di calore, come se fosse qualcosa di familiare.
<< Glais! >> la voce del drago era cupa e seria e nascondeva millenni di saggezza. << Erano anni che ti aspettavo. Grazie ai tuoi occhi, ho potuto riconoscerti>>

Il guardiano mi aspettava. Perché?

<< Perché tu sei la Prescelta, colei che riceverà parte dei miei poteri più preziosi! >>

Come ha fatto? Mi ha letto nella mente? 

<< Si Glais. È uno di questi. >>
<< Mio signore. Siete... >>
<<  Chiamami Shain. Comunque si, sono sicuro della mia scelta. Dentro di te batte un cuore puro che merita di unirsi alla missione. >>
<< Quale missione? >>
<< Prima di parlarne... >>
e allungò una zampa verso il suo petto, e iniziò la "Trasfusione"...

NELLA GROTTA/CAMPEGGIO...

Enrik si svegliò che era ancora buio. Si guardò intorno per controllare che tutto fosse apposto, ma qualcosa non andava. Glais non c'era. Iniziò ad urlare << Svegliatevi svegliatevi!! >>
<< Che c'è? >> rispose stroppicciandosi un occhio Ster. Intanto anche gli altri due si svegliarono.
<< Glais... è scomparsa!! >> tutti tremarono in preda al panico.
<< Guardate! Ci sono delle impronte! >> disse Alis.
<< Svelti, seguiamole!! >> rispose loro padre con un briciolo di speranza.

SULLA CIMA DELLA MONTAGNA...

Un onda di luce ghiacciata uscì dalla zampa del drago. Ad un tratto, Glais vide i suoi fratelli arivare e pietrificarsi davanti a ciò che avevano davanti. Anche il guardiano li vide e dopo aver trasmesso parte delle sue doti magiche alla bambina, iniziò a battere le ali.
<< Glais. Ora noi due siamo uniti da un legame indistruttibile. Attraverso i sogni e telepaticamente comunicheremo e ti spiegherò il tuo compito. Grazie, Ragazza di Ghiaccio! >> abbassò leggermente la testa e volò via. Nello stesso attimo la bambina cadde a terra delicatamente, priva di sensi.

I 5 Elementi    1- La Ragazza di Ghiaccio Where stories live. Discover now