Capitolo 13

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13.


Raccontare tutta la verità a Krilash e Lithar fu un parto piuttosto difficile e, più volte, mi ritrovai addosso i loro occhi colmi di ilarità a stento trattenuta.

Paradossalmente, Ciara fu più calma di me.

Da quando si era aperta ai suoi sentimenti, non aveva più mostrato segni di cedimento.

L'incontro con la wicca di Matlock, in particolar modo, le aveva dato nuove certezze e una forza nuova, che scorgevo ogni giorno più brillanti nei suoi occhi.

Le sue parole, le storie sul suo passato di solitaria, l'ammissione di aver trovato la vera forza negli amici e nella famiglia, l'avevano rasserenata non poco.

Ora credeva veramente nel nostro futuro assieme.

Quando riuscimmo a terminare il nostro racconto – spesso interrotto dalle domande capziose di Krilash – sospirai e, allargando le braccia, domandai loro: «Che ne dite? Ci aiuterete?»

«Non devi neppure chiederlo, fratello. Ovvio che saremo dalla tua... dalla vostra parte

Lithar scese d'un balzo dal mio letto, dove si era accomodata durante tutta la nostra lunga dissertazione e, allungata una mano nella mia direzione, aggiunse: «Non abbiamo potuto fare nulla per Rohnyn, ma non cederemo di un passo, stavolta. Ciara merita a buon diritto di essere la tua sposa. E non solo per la faccenda della parvhein

Krilash annuì, ammiccando all'indirizzo di Ciara, che gli sorrise grata.

«Spaccherò la faccia al primo che dirà una sola parola contro di voi, poco ma sicuro!»

«Spero non si arrivi a tanto, ma sicuramente nostro padre addurrà una marea di scuse in proposito. Per quel che riguarda i Saggi, non so davvero come andrà a finire, ma non voglio attendere oltre. E' tempo.»

Sospirai, raccogliendo le mie ultime forze e aggiunsi: «La mia unica speranza è che, avendo dalla nostra parte Savarhne, anche gli altri possano convincersi della nostra unione, specialmente dopo quanto abbiamo detto loro.»

L'incontro con il Grande Occhio aveva assai sorpreso non solo me, ma anche Ciara.

Dapprima mi era parsa indecisa, all'idea di presentarsi dal Saggio, specialmente dopo la reazione dubbia di Mimir e Hœnir.

Non appena egli ci aveva accolto nella sua abitazione, però, la sua ritrosia era scemata con il passare dei minuti.

Il Saggio le aveva stretto una mano con le proprie, l'aveva scossa con comprensione e infine le aveva detto quanto capisse le sue ansie.

Ciara aveva ascoltato assorta le sue parole di conforto, e questo mi aveva dato coraggio, rafforzando così i miei intenti.

Presentarmi da mio padre per ottenere il permesso di sposare la donna del mio cuore, era ormai divenuto un imperativo morale.

Savarhne ci aveva rassicurati, aveva sorriso confortante a Ciara e l'aveva pregata di credere nelle sue possibilità, nel suo amore per me e nella benevolenza dei Saggi.

Con quelle parole ci aveva congedato, e ora ce ne stavamo lì, dinanzi ai miei fratelli, ad ascoltare le loro parole di appoggio e conforto.

Mi resi conto di aver davvero bisogno di sentirli al mio fianco, non solo fisicamente, ma anche con il cuore.

A new direction-Irish Series Vol.2Where stories live. Discover now