1. Kagome hai visto il nuovo iPhone 7?

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Era una soleggiata e afosa giornata di luglio, non c'era una nuvola e non tirava neanche il più debole soffio di vento. I piccoli teru teru bouzu giacevano immobili fuori dalle case, colpevoli del gran caldo che le preghiere fatte a loro avevano portato. La faccia del pupazzetto era sbiadita, magari il sole che in quel momento scaldava tutto con i suoi raggi prima era nascosto da una coltre di nubi nere. In quel modo la faccia del teru teru bouzu sembrava ancora più triste; magari è un compito arduo fermare i temporali.

Il villaggio Musashi era deserto, tutti i risiedenti stavano facendo la siesta. Neanche il contadino più resistente sarebbe riuscito a resistere a quella calura spacca cervelli.

-Mamma ma io ho caldo, accidenti!- disse una voce abbastanza squillante, che stonava con la tranquillità di un attimo prima. La voce in questione apparteneva a un bambino di otto anni, che con insistenza si faceva aria con il kimono, prendendolo per il bavero e strattonandolo avanti e indietro.

-Non sei l'unico fratellino.- disse acida un'altra bambina, la sorella di questo, di due anni più giovane. Lei , differentemente dal bimbo lamentoso, si faceva aria con un ventaglio decorato, sdraiata placidamente sul pavimento.

-Kagome aiutaci tu, ti prego.- disse supplicante un uomo, o per meglio dire, un mezzo uomo; la chioma argentata era difficilmente confondibile con altre e non di certo appartenente a un umano. Le sue orecchie canine erano basse, così come quelle di colui che continueremo a chiamare "bimbo lamentoso" finché non sapremo effettivamente il suo nome.

Il bimbo lamentoso e la bimba acida gli fecero da coretto.

-Ma sapete solo lamentarvi voi?! Megumi alzati da terra! Inudaiki basta strattonare il kimono altrimenti allarghi il colletto... e tu Inuyasha RIMETTITI LA VESTE!- disse dunque la sacerdotessa chiamata dal mezzodemone "Kagome", che cercava disperatamente anche lei un po' di pace interiore. Come biasimarla: come tutte le donne, era nel suo periodo del mese!

Al richiamo repentino della donna di famiglia, i tre componenti che trasgredivano le regole si alzarono: Inuyasha effettivamente aveva addosso solo gli hakama e la giacca del particolare kimono era finita chissà dove. Ma all'improvviso un'altra piccola bambina sbucò fuori dalla minuscola casetta della famiglia di Inuyasha: essa aveva in bocca della stoffa rossa, e sembrava camminare spensieratamente per il villaggio.

-Hey Emiko! Dannata bambina, ridammi la mia veste!- urlò adirato Inuyasha contro la pargola di appena tre anni. Partì all'inseguimento, con conseguenti risate dei figli e della moglie, mentre Emiko gli sfuggiva continuamente. Alla fine della corsa, Emiko si gettò nelle braccia della giovane mamma, Rin.

-Buongiorno anche a te Inuyasha, Emiko ti ha di nuovo disturbato?- chiese Rin, con una nota di divertimento nella voce. Mentre il povero mezzodemone era in procinto di aprire bocca, la sua tenera moglie prese il suo posto:

-Come potremmo arrabbiarci con lei, è così carina!- disse con le mani giunte e gli occhi a cuore. Intanto la bimba in questione fece la linguaccia a Inuyasha.

"Bastarda come il padre." Pensò il mezzodemone calciando un sasso, tuttavia divertito dalla situazione.

La strampalata famiglia non riusciva tuttavia a trovare una soluzione fattibile per quel caldo asfissiante, che intontiva la maggior parte degli abitanti del Musashi. Kagome, rinchiusa nella sua veste da miko, non soffriva poi così tanto, ma pensandoci bene, i demoni hanno una temperatura corporea molto più elevata, quindi la sua famiglia stava letteralmente schiattando.

"Poveri noi!" pensarono Inuyasha, Inudaiki e Megumi allo stesso tempo.

Come se avesse intuito i loro pensieri, Kagome, che stava camminando davanti a loro, si fermò e si girò verso di loro:

One shot di "I can't stay without you"Where stories live. Discover now