I

1.5K 108 16
                                    

Dopo ore di pesante studio, il ragazzo, dai capelli castano scuro, chiuse il suo libro di filosofia e sospirò. Era pronto per l'interrogazione del suo professore preferito, il professore Min Yoongi.

Il ragazzo, Jimin, preparò lo zaino per la scuola, la mattina dopo avrebbe visto il suo professore e, a quel pensiero, sentì dei piccoli brividi attraversargli la schiena.
Poi, però, iniziò a pensare alla discussione avuta poco prima con il suo migliore amico e al suo volto triste e deluso, e Jimin iniziò a sentirsi in colpa.

«Jimin, ma stai ancora studiandochiese Taehyung, stendendosi sul letto di Jimin, annoiato.
«Sì, domani vorrei farmi interrogare di filosofia, quindi lasciami studiare».
Lui alla sua risposta alzò gli occhi al cielo. Sapeva perché volesse farsi interrogare di filosofia. Sapeva che avesse una cotta per il suo professore. Sapeva tutto. Ed era il suo migliore amico.
Taehyung sospirò. «Jimin...».
«Cosa vuoi, Taesbottò lui. Sapeva esattamente cosa avesse da dirgli e non voleva ascoltarlo. Era solo geloso.
Taehyung, invece, si spostò più vicino a Jimin, poggiandogli la mano sulla spalla.
«Ma che faichiese Jimin, guardandolo confuso.
«Cerco di aiutarti» rispose l'amico, poggiando questa volta il mento sulla spalla.
«No.. Non mi aiuti così..».
«Allora.. Cosa posso fare per aiutartichiese sensualmente, avvicinando il viso a quello di Jimin. Quest'ultimo, in risposta, gli mise una mano in faccia, spostandolo bruscamente. «Andartene- continuò a sfogliare alcune pagine-devo finire di ripassare».
Sul volto di Taehyung comparve delusione. Tanta delusione.
Non sapeva che fare per fargli dimenticare il professore. Lo amava. O almeno così credeva. In quel preciso momento, però, provava solo odio nei suoi confronti.
"Sono solo l'amico idiota con cui sfogare i suoi fottuti problemi con quel professore idiota. Che poi, a quell'idiota non frega nulla" pensò Taehyung.
«Perfetto, me ne vado» scese dal letto e prese la sua giacca di pelle da sopra la scrivania in legno.
Jimin, pentendosi subito di aver usato quel tono brusco proprio con lui, lo salutò con un piccolo sorriso: «Ci vediamo domani».
Taehyung, al contrario, lasciò la stanza mormorando un semplice: «Buono studio».

Taehyung, per Jimin, c'era sempre stato. Sopportando i suoi discorsi senza senso, dandogli dei consigli o molte volte ascoltandolo semplicemente. E non poteva chiedere altro. Si conoscevano fin da quando erano dei piccoli e ingenui bambini. Per Jimin era come un fratello.
Jimin prese il cellulare e fece scorrere l'indice sullo schermo per sbloccarlo. Andò sui messaggi e cercò il nome del suo migliore amico.
Cosa poteva scrivergli?
"Ho finito di studiare finalmente, non vedo l'ora di incontrarlo".
Ma si fermò immediatamente, ed ecco che stava ancora parlando del suo professore. Non avrebbe risolto nulla così. Alla fine decise di scrivergli una semplice "Buonanotte". Aggiungendo anche un cuore.
Aspettò cinque, dieci, venti, trenta minuti ma non ricevette risposta. Si passò le mai fra i capelli, tirandosi alcune ciocche, arrendendosi.
Decise di andare a dormire, domani si sarebbe alzato presto e avrebbe incontrato l'uomo che gli fece perdere la testa mesi fa con le sue lezioni.

My Favourite Teacher || Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora