15 ⎸Addio

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Stai dalla parte sbagliata

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Stai dalla parte sbagliata.

Perché Kunie mi aveva cercata soltanto per dirmi questo? C'entrava forse il patto di cui parlava Mina al club?

Intontita da tutte le domande che avevano iniziato a frullare nella mia testa, mi alzai e decisi di andarmene. Ormai mi trovavo lì da una buona mezz'ora, e non mi sembrava il caso di far preoccupare inutilmente Jungkook scomparendo per la seconda volta in un giorno.

Così mi chinai, presi ciò che rimase del mio acquisto e lo gettai nella spazzatura. Ero un po' brilla, è vero, ma niente che non avessi già sperimentato; riuscivo a stare in piedi e per me questo era abbastanza.

Prima di uscire dal parco mi guardai attorno e mi resi conto di essermi allontanata più di quanto avevo previsto di fare. Non conoscevo il luogo in cui mi trovavo, ma ero abbastanza sicura di trovarmi ancora nella zona neutrale.

Menomale, pensai, altrimenti a quest'ora sarei già nelle grinfie di qualche clan.

Ciononostante, mossi i primi passi verso l'uscita mi resi conto di non essere del tutto sola.

«Ma che bella sorpresa» sentì dire alle mie spalle, «Ti hanno appena rapita e già gironzoli tutta sola per la città? Coraggioso da parte tua, Byeol»

«Ti ha mandato qui Kai, non è vero?»

Dae, il migliore amico del mio presunto fidanzato, alzò le spalle e ficcandosi le mani nelle tasche mi rivolse un'occhiata degna di nota.

«Non ce n'è stato bisogno, pasticcino. Non sono venuto qui per niente»

Con un sospiro mal trattenuto mi voltai nuovamente scoprendo che, effettivamente, neanche il ragazzo fosse da solo.

Figurarsi, quei tre non si spostavano mai da soli.

«Guarda un po' chi abbiamo qui!» esclamò Trev spuntando dietro alla carrozzeria di un auto con un cappellino mal sistemato in testa, guardandomi allo stesso modo dell'amico di poco avvicinatosi a me.

Io, cogliendo quel gesto, feci di conseguenza un passo indietro.

Che diavolo volevano da me? Minacciarmi? Rapirmi? Mi lasciai sfuggire una risatina. Kai non avrebbe mai permesso che mi venisse fatto del male, tradimento a parte. Allo stesso modo però. io non avevo promesso a nessuno di non fare lo stesso con loro.

«Stalle lontano, Trev. Potrebbe morderti» mi derise Dae, successivamente mi strattonò il braccio verso di lui e mi alzò la manica della felpa che indossavo ammiccando un sorriso colmo di soddisfazione alla vista del mio tatuaggio.

Il tatuaggio che mi riconosceva per essere una Jeon.

Tutti nel clan ce l'avevano, nessuno escluso. C'era chi lo portava sul braccio, chi sulle gambe, sulle costole, perfino sul viso, ma dovevo riconoscere questa usanza al clan dei Choi.

Sweet Criminal - [ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪ]Where stories live. Discover now