IV

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Se più di un'ora fa qualcuno avesse detto a Jimin che il suo professore di filosofia gli avrebbe dato un passaggio fino a casa, il giovane ragazzo gli avrebbe riso letteralmente in faccia. E invece, si trovava seduto nel sedile in pelle dell'auto di Min Yoongi.
Il minore dava veloci sguardi al maggiore mentre accarezzava nervosamente il sedile.
Era così bello. Le sue labbra così rosee, che risaltavano ancora di più grazie alla sua carnagione così chiara. E quel suo nasino così piccolo.
Stava davvero cercando di trattenersi, affinché non gli saltasse letteralmente sopra.
Dopo qualche minuto di silenzio, finalmente, il maggiore parlò.
«Hai fame? Ho notato che non sei uscito della classe per l'intervallo».
«Eh? No no, non si preoccupi, non ho affatto fame» si affrettò a rispondere Jimin. Ma proprio in quel momento che disse così, il suo stomaco brontolò.
"Aish, perché proprio adesso? Che figura.." pensò il minore, mentre il suo viso si colorava di una delicata tonalità rosa pesca, per l'imbarazzo.
Il professore rise. «Non hai per niente fame, ho notato».
All'improvviso il professore, invece di andare sempre dritto dove avrebbe raggiunto la casa del minore, svoltò a destra.
«Mi scusi, professore. Ma questa non è la strada giusta per arrivare a casa mia» Jimin cercò di spiegare, ancora imbarazzato per la scena precedente.
«Mangi la carne, vero?» chiese Min Yoongi, ignorando completamente quello che disse poco prima il suo allievo.
Jimin un po' frastornato dalla domanda del professore, rispose solo dopo pochi minuti.
«Ehm, chi non mangia la carne?» Jimin ribatté facendo un piccolo sorriso.
«I vegetariani» il maggiore rivolse un piccolo sguardo al minore, e poi rise.
"Questa poteva anche evitarla.." pensò il minore alzando gli occhi al cielo.
«Perché alzi gli occhi al cielo? Era bella, ammettilo» il professore spintonò Jimin verso la portiera dell'auto.
«Be' se questo la fa sentire bene,
sì, era proprio bella» Jimin alzò di nuovo gli occhi al cielo.
Min Yoongi in risposta puntò l'indice verso Jimin e disse con tono severo: «Non alzare ancora gli occhi al cielo con me, piccolino».
"Uh uh, bipolare" pensò Jimin.
Ma subito dopo quasi si strozzò con la sua saliva, realizzando come l'avesse chiamato. Piccolino.
In quel momento, la voglia del giovane ragazzo di sentire sopra di lui il corpo del maggiore, aumentò.
Mio Dio, fammi tuo, daddy.

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scusatemi tanto per il ritardo e per gli eventuali errori, bye.

My Favourite Teacher || Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora