Capitolo 3

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Fisso un pó scioccata l'enorme casa di fronte a me.

Devono essere proprio ricchi per vivere in una casa di queste dimensioni. È la casa più grande che io abbia mai visto.

Cammino avanti e indietro sul prato chiedendomi se bussare mi renderà ridicola. Probabilmente sì.  Ma già il fatto che io sia venuta fin qui solo per chiedere a Diego delle spiegazioni mi rende abbastanza ridicola.

Alla fine decido di bussare. Marcio verso la veranda della casa, prendo un bel respiro e busso.

Non viene nessuno ad aprire.

Busso di nuovo,più forte e questa volta  sento dei passi all'interno.

La porta si apre d'improvviso facendomi sussultare. Alzo lo sguardo e guardo il ragazzo che ha aperto la porta.

È decisamente il ragazzo più bello che io abbia mai visti nella mia vita. Capelli ricci e neri, occhi di un azzurro indescrivibile, una mascella su cui avrei voluto passare le dita per assicurarmi che fosse vera e un paio di labbra piene bellissime.

Continuo a fissarlo per cinque minuti buoni mentre lui mi guarda con aria stanca e annoiata. Mi do un piziccoto per assicurarmi di non stare sognando e poi mi faccio coraggio e parlo.

-Ciao,tu devi essere Bruno. Sono venuta a cercare Diego. È in casa?-

Per tutta risposta mi sbadiglia in faccia. Faccio un passo indietro un pó scioccata. Almeno non ha l'alito cattivo,mi ritrovo a pensare e vorrei darmi un schiaffo.

Si appoggia allo stipite della porta,si mette a braccia conserte e mi lancia un'occhiataccia.

-Ehm......- dico io-Diego...........-

-Non è in casa- mi interrompe bruscamente.

-Potresti dirgli che sono passata?- chiedo-Mi chiamo Clary comunque-

-Non mi interessa come ti chiami- dice- E di sicuro non dirò niente a nessuno. Non sono mica un messaggero-

Che caratteraccio. Peccato, perché è davvero un bel ragazzo.
Vorrei rispondergli male, ma decido di essere quella superiore.

-Va bene- dico calma-Allora lo aspetto e glielo dico io appena arriva-

-È andata fuori città. Non tornerà fino a domani. Meglio se.........- Ma viene interrotto da una voce all'interno che grida-Bruno, chi è?-

Bruno impreca sottovoce.

Gli lancio un'occhiataccia-Non è in casa eh?-

Lui alza le spalle e sorride. Poi si rivolge al fratello- È solo il postino. Non c'è bisogno che scendi-

Ma è troppo tardi. Diego è già sceso e appena mi vede spinge via il fratello ed esce chiudendosi la porta alle spalle.

Mi rivolge un sorriso di scuse-Scusalo. Bruno è davvero un......-

-Un coglione?- lo interrompo io.

Diego ride-In realtà stavo per dire un maleducato, ma coglione va più che bene-

-Mi ha sbadigliato in faccia- dico-È la prima volta che mi succede qualcosa del genere-

Lui ride di nuovo-Comunque che ci fai qui? Non mi sto lamentando ovviamente, sono solo curioso-

-Ieri sera mi hai invitata ad uscire e poi non sei più venuto a prendermi. Sono venuta a chiederti cos'è successo-

Lui spalanca gli occhi-Oh mio Dio, mi sono scordata di avvertiti. Alla fine io e i miei amici abbiamo deciso di non uscire più. Volevo chiamarti, ma il ci siamo scordati di scambiarci i numeri di telefono,così ho pensato di passare a casa tua e dirtelo di persona. Ma poi mi sono perso nella trama di un film e mi sono dimenticato. Mi dispiace tantissimo Clary, davvero tanto-

-Vaboh, ormai è passato. Però non  negherò di esserci rimasta abbastanza male-

-Mi dispiace- ripete. Poi tira fuori il telefono dalla tasca anteriore dei jeans e me lo porge-Scambiamoci i numeri, così non succederà più- così ci scambiamo i numeri.

-Comunque avete una casa bellissima-

-È vero? Era dei nonni. Erano molto ricchi-

-Forte- dico io sorridendo. Guardo verso casa sua e noto Bruno in piedi sulla veranda che ci guarda in malo modo-Che problemi ha?-

Diego si gira verso di lui ed alza le spalle-Me lo chiedo anche io ogni santo giorno. Certe volte è davvero insopportabile-

Bruno sembra accorgersi che lo stiamo sparlando e ci raggiunge con due passi-Di cosa parlate?- chiede.

-Di quanto sei insopportabile- risponde Diego.

Bruno lo ignora e si gira verso di me
-Tu non mi piaci-

-Tu nemmeno-

-Bene- e fa per allontanarsi, ma poi si gira di nuovo verso di noi e guarda Diego-Mamma e papà ti vogliono parlare. Ora-

Diego impallidisce-Clary devo andare. Vorranno parlarmi di cose serie. Però ora che ho il tuo numero posso chiamarti. Ti chiamo più tardi- Mi abbraccia frettolosamente e scappare verso casa.

Io lo seguo con lo sguardo chiedendomi come sia possibile che un ragazzo di sedici anni abbia così tanta paura dei suoi genitori. No, c'è qualcosa che non va.

Sospiro e torno sui miei passi per tornante a casa che, per fortuna, non è molto lontana da qui.

Questo posto è così silenzioso che è quasi inquietante. Non c'è nessuno in giro ed inizio seriamente a chiedermi se in questo quartiere ci viviamo solo io,papà la nostra vicina e la famiglia di Diego.

Il che per qualche motivo mi porta a pensare a Bruno. È davvero bellissimo. Mi chiedo come faccia a non essere famoso ancora. Potrebbe fare il modello,oppure l'attore di Hollywood o il cantante. E non importa se non è un bravo attore né un bravo cantante,tanto è così bello che le persone non se ne accorgerebberro nemmeno. Peccato che sia un completo idiota. È ovvio che un dio greco come lui avesse un carattere schifoso. Ma se devo essere sincera,lo bacierei comunque. Ha delle labbra così belle.

Sto ancora sognando ad occhi aperti quando sento qualcuno stringermi forte il braccio e fermarmi di scatto. Lancio un urlo e cerco di divincolarmi, ma la presa è forte. Alzo lo sguardo e allora noto che è la donna che ieri mi fissava al supermercato. Quella che Diego aveva etichettato come "probabilmente pazza", il ché non mi tranquillizza affatto, anzi.

La mia paura deve leggersi nel mio sguardo, perché la donna mi lascia andare e dice-Non voglio farti del male, voglio solo parlare-

Mi massaggio il braccio-Di cosa? Io neanche ti conosco-

-Lo so- fa lui-Ma l'altro giorno ti ho vista con quel ragazzo, il figlio dei Santiago credo si chiami Diego e volevo avvertiti. Lui è pericoloso,tutta la famiglia lo è. Ti prego, stanne alla larga-

È davvero pazza,penso-Devo andare-

-Ascoltami. Devi ascoltarmi. C'è qualcosa di strano in quella famiglia, sono pericolosi- si aggrappa di nuovo al mio braccio-Non sai quanto-

-Lasciami, mi fai male- le dico cercando di staccare le sue mani dal mio braccio ormai dolorante.

Lei mi lascia andare e poi cade a terra singhiozzando. Sì,è proprio pazza.

Inizio ad allontanarmi da questa donna silenziosamente prima che cerchi di nuovo di staccarmi un braccio con la sua presa d'acciaio ma dopo qualche passo la sua voce rotta mi ferma-Sono stati loro- dice.

-Sono stati loro a fare cosa?- chiedo senza girarmi.

-Sono stati loro ad uccidere la mia adorata Emily-

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