Capitolo 2

15.3K 764 1.2K
                                    

[Third Person POV]


Passarono due settimane, eppure non parlarono mai dell'accaduto.

Le schedule si fecero sempre più fitte di impegni e quando capitava loro di rimanere a casa, uno o più altri membri erano costantemente presenti.

Non che Jimin non abbia provato ad andare sull'argomento, ma ogni volta qualcuno lo interrompeva.

Una sera in cui Hobi era rimasto in salotto e Tae si stava preparando per entrare in doccia, la loro camera fu avvolta da un silenzio imbarazzante. Fu Taehyung a spezzarlo.

«Jimin-ah, io ora mi lavo. Hobi-hyung dovrà aspettare.»

«Mh.»

Tae s'incamminò nel bagno, aprendo la porta e richiudendola lentamente dietro di sè finchè non si accorse che qualcosa la stava bloccando.

Era il piede del suo migliore amico.

«Dobbiamo parlarne.»

«Di cosa?»

«Tae, lo sai di cosa.»

Ormai Jimin si era fatto strada nel bagno, trovandosi di fronte un Taehyung senza espressione. Sarebbe stato troppo semplice, troppo conveniente, non cogliere l'occasione ed evitare l'argomento.

Tae d'altra parte, voleva solo una doccia. Farsi una doccia calda, non pensare , e finalmente dormire. Semplicemente questo.

Si tirò su le maniche della maglia e incrociò le braccia, segno che avrebbe preferito essere altrove in quel momento.

Jimin notò la stanchezza nei suoi occhi, ma doveva chiarire, doveva sapere. Baciare il suo migliore amico e fingere che sia tutto ok? No. Non l'avrebbe fatto.

Tae non voleva parlarne, se ne stava lì zitto a guardarlo, con quei maledetti e bellissimi occhi stanchi e la pelle abbronzata che sbucava dai tagli della maglia. Jimin avrebbe volentieri strappato in due il tessuto bianco e—

No. Stavolta si sarebbe concentrato.

«Non possiamo non parlarne.»

«Ah, Jimin-ah. Voglio solo farmi una doccia. Posso?»

«Tae, quando ricapiterà di essere soli? Siamo sempre impegnati oppure siamo in mezzo a troppa gente. E quando possiamo stare qui a casa, Jungkook non ti lascia solo un momento! Quando potremmo trovare quindi il tempo per parlarne?»

«Non so, io— Jimin-ah, Jungkook è proprio l'ultima persona che dovresti tirare in ballo.»

«È la verità!»

La voce arrabbiata di Jimin lo soprese. Era geloso? Del tempo che passava con Jungkook? HA. Cosa avrebbe dovuto fare allora Tae tutte quelle volte che si sentiva il terzo incomodo tra loro due? Arrabbiarsi?

«Tae il problema è che ci siamo baciati e tu preferisci perdere tempo con Jungkook dietro stupidaggini piuttosto che confrontarti con me!»

Oh no . Questo era troppo.

«Perdere tempo? Jimin, siamo continuamente e costantemente in giro per il mondo per i vari k-con, e quando non viaggiamo dobbiamo preparare qualche cavolo di performance, quasi ogni settimana. Quindi scusa se sono egoista e preferisco ritagliarmi del tempo per i miei hobby!»

Jimin rimase in silenzio, Tae si era arrabbiato e lo sapeva, la colpa era sua, ma almeno adesso stava ottenendo delle risposte, non monosillabi.

«Tae—»

your heart fits like a key  | vminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora