SOLO AMICI?

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Era da quel sabato mattina che Will non faceva altro che riflettere su quello che gli stava succedendo. Ultimamente era stato un po' tra le nuvole con la testa e ciò si vedeva anche dalle sue condizioni esteriori, come ad esempio da un paio di occhiaie che stonavano sul suo bel volto sempre sorridente. Ormai come avrete capito, l' unica cosa a cui pensava era Nico; quel figlio di Ade che gli aveva scombussolato la vita oltre che al cuore. Perchè è inutile negarlo; a Will piaceva Nico, e anche abbastanza da voler approfondire il suo rapporto con lui, quindi era inutile continuare a nascondersi ed evitarsi, tanto valeva dirglielo. Perchè quello che provava per Nico era speciale, non assomigliava a nessuno dei sentimenti che aveva provato per le sue vecchie cotte, quei sentimenti in confronto erano niente. Quello che sentiva verso Nico era nuovo, era la curiosità e la pazienza di sapere tutto di lui, fino ad imparare i gesti più banali e superflui che lo caratterizzavano; come ad espempio la sua mania di storcere impercettibilmente il naso quando stava mentendo, o la sua fissa di mangiare prima la crosta e poi il centro della pizza.
Era ormai ora di pranzo quando Will uscì dalla sua stanza e dalla sua cabina dicendo ai suoi fratelli di non aspettarlo per pranzare. Si diresse direttamente con passo spedito verso l'abitazione del moro, e una volta raggiunta bussò tre volte alla porta chiamando il ragazzo per nome.
Dovette battere e ripetere il nome del ragazzo per altre tre volte prima che qualcuno, e anche l'unico abitante di quella cabina, si degnasse di aprire la porta. Non appena la porta fu aperta si ritrovò davanti il figlio di Ade che si stropicciava un occhio, con i capelli spettinati, senza maglietta e con addosso un paio di pantaloni neri lunghi fino al ginocchio; si guardarono per qualche secondo in silenzio fino a quando, con voce impastata dal sonno, Nico non gli chiese:

"Cosa vuoi Solace?"

e nemmeno gli dei sapevano cosa avrebbe voluto fargli Will in quel preciso momento, ma si contenne e schiarendo la gola fece qualche passo verso l'interno della cabina. "Dobbiamo parlare" disse cercando disperatamente di guardarlo negli occhi o quanto meno in faccia.
Passò qualche secondo prima che il moro gli rispondesse anche se a Will sembrò molto di più "Va bene entra..." gli disse scostandosi per lasciarlo entrare "prima però lasciami sistemarmi" e così dicendo entrò in bagno chiudendosi la porta alle spalle. Will non rispose si limitò ad annuire e a sedersi sul letto aspettandolo. Quando il moro uscì indossava una maglietta e aveva i capelli tirati indietro con della semplice acqua inoltre la faccia era meno assonnata di prima; il figlio di Apollo lo guardò e il suo cuore fece un paio di capriole, come se si fosse tuffato da un trampolino olimpico in una gara di tuffi -si a Will piacevano molto le Olimpiadi: le guardava ogni volta nella cabina dei figli di Ermes, sulla TV che avevano preso in affitto a lungo termine da qualcuno-. Ormai per lui era abbastanza innegabile il fatto che provasse qualcosa verso Nico, doveva solo capire se fosse ricambiato. Non sapeva come era successo e nemmeno il perchè, sapeva soltanto che era accaduto e che piano piano ne era rimasto coinvolto sempre di più.
"Hai intenzione di continuare a fissarmi o di cominciare a parlare? Prima che tu bussassi stavo dormendo quindi spero per te che sia una cosa importante.." lo avvertì Nico alzando un sopracciglio non capendo il perchè del silenzio del ragazzo.
Will si morse un labbro cominciando a sfregare le mani nervoso "va bene allora" disse guardandolo comunque negli occhi cercando di riordinare tutto quel turbine di idee che aveva in testa.
"Ho pensato a quello che è successo tra noi in queste ultime settimane, e sono giunto ad una conclusione; e più ci penso più trovo che sia quella giusta. Non è stato facile, soprattutto considerando le nostre diversità, ma anche la nostra compabilità..."

"Si sò quello che vuoi dirmi, e per me non c'è nessun problema anche io sono della stessa opinione" lo interruppe il figlio di Ade guardandolo per una volta dall'alto verso il basso.

"Davvero sai già quello che ti voglio dire? Insomma è così evidente? E poi per te va bene?, non deve essere una cosa facile da assimilare..." disse ad alta voce Will venendo però interrotto un altra volta dal ragazzo davanti a lui.

"Si Will penso sia chiaro sia a me sia a te... siamo fatti per essere solo amici, dopotutto lo sapevamo..."

"Come scusa?!" Questa volta fu il figlio di Apollo ad interrompere stupito il discorso dell'altro.

"Si, non è questo che volevi dirmi? Che andiamo bene come amici." disse abbastanza convinto Nico mentre sorrideva al povero Will che era rimasto sul letto immobile.

"No!" urlò alzandosi di scatto dal letto avvicinandosi al ragazzo che ora era tornato ad essere poco più basso di lui. "Come fai a pensare una cosa del genere?" chiese esasperato scuotendo la testa contrariato "possibile che per te quello che è successo non conti nulla? Non hai provato niente?" chiese non volendo veramente conoscere la risposta per paura di quello che essa gli avrebbe potuto causare emotivamente.
Il moro di fronte a lui serrò le labbra quasi come se ci stesse effettivamente pensando per poi sussurrare infine "questo non c'entra... noi non siamo fatti per stare assieme, non credo che un tipo come te mi potrebbe mai piacere" disse distogliendo lo sguardo quasi come se stesse nascondendo qualcosa. A quelle parole il biondo rimase impietrito, la bocca semi aperta con delle parole pronte ad uscire che gli si erano congelate in gola una volta che Nico aveva finito la frase. Non poteva parlare sul serio, per lui non poteva non contare nulla mentre per Will contava così tanto, gli doveva essere sfuggito qualcosa: qualche emozione qualche sentimento. Un secondo dopo gli passarono per la testa tutti i momenti felici che aveva trascorso con Nico. Da il giorno in cui si erano incontrati, durante la guerra contro Gea; a quando Nico era entrato per la prima volta in infermeria; a quando avevano mangiato assieme o avevano letto in silenzio i loro libri nella stessa stanza; a quando Will aveva provato a farlo ridere con alcune delle pessime battute di suo fratello Austin (con l' unico risultato di farsi tirare un pugno in pancia che però non gli era dispiaciuto più di tanto); a quando Nico lo aveva baciato la prima volta per calmarlo; a quando lui lo aveva baciato per la seconda volta sotto quell'albero del bosco; a quando lo aveva visto poco più di 5 minuti prima, appena sveglio e ancora mezzo assonnato.
A tutti quei pensieri non potè che sorridere e con una strana calma disse "Nico, a quanto pare non lo hai capito ma tu mi piaci. E non ho intenzione di lasciar perdere solo perché tu ti ostini a non volerti affezionare a qualcuno. Quindi ti propongo un'altra sfida: ti farò capire che siamo fatti per stare assieme in due settimane, vedrai che alla fine ti piacerò" esclamò convinto sorridendo al figlio di Ade che lo stava guardando con la fronte corrugata " se proprio vuoi" disse alzando le spalle " ma se non dovessi riuscirci cosa succederebbe?" Chiese sorridendo beffardo mettendo in conto anche quell' opzione.

"Beh se non dovessi riuscirci rimarremo solamente amici, come hai proposto tu" spiegò semplicemente Will.

"Ripeto, se proprio ci tieni fallo pure, ma ti avverto, non sarà facile" disse il moro serio anche se con un piccolo sorriso in faccia
-che il figlio di Apollo non aveva tuttavia notato visto che stava gironzolando nervosamente per la stanza- mentre si sdraia su letto.

"Va bene allora, ci vediamo dopo al laghetto e portati il costume!" disse il biondo avvicinandosi alla porta; si girò verso Nico che sta sdraiato sul letto e gli fece un cenno col capo sorridendo pensando già a quello che avrebbero potuto fare quel pomeriggio.

Ciao ho ripubblicato il capitolo perchè ho avuto dei problemi con wattpad... non mi pubblicava il capitolo per intero, spero che adesso lo faccia:/

I fell in love with you ~SOLANGELO~Where stories live. Discover now