Capitolo 3

1.4K 103 7
                                    

Rientrò in camera e lasciò che la porta si chiudesse dietro di lei con un tonfo, lanciò la borsa a terra per poi stendersi sul letto, con le mani sulla faccia; fece un sospiro cercando di rilassarsi, ma risultò impossibile.
Una giornata peggiore non poteva esserci, le lezioni sarebbero diventate mille volte più stressanti di prima e come se non bastasse, aveva dei problemi con Liam, Kayla non avrebbe accettato l'idea che leo avessi il suo attore preferito come insegnante e a lei toccava vederlo ogni giorno, per tutto l'anno scolastico. Il suo peggiore incubo si era appena realizzato, fantastico.
Ad interrompere il suo fiume di pensieri negativi, fu il suono della porta che si aprì, si sollevò e vide entrare la propria coinquilina; osservandola bene, risultava più felice del solito e aveva un gran sorriso sul volto. Si alzò e la raggiunse dicendo «Tutto bene? Sembri strana...» lei cacciò un urletto di gioia e rispose euforica «HO INCONTRATO TOM HIDDLESTON IN CORRIDOIO! MI HA ANCHE PARLATO!»
Rimase momentaneamente senza parole, poi le disse qualche frase di circostanza per farle capire che era felice per lei e simili. In seguito lei iniziò a lamentarsi, poiché una classe poteva averlo come professore, ma non era la sua e quindi non era affatto contenta di ciò.
Dopodiché iniziò a narrarle in maniera molto romanzesca di come fosse Tom Hiddleston dal vivo e di come sarebbe stata la loro famiglia in un futuro non troppo lontano, all'incirca il giorno seguente avrebbero già avuto dieci figli ed una villa sul mare.
Tentò di svolgere i propri compiti, ma non riuscendoci le disse che sarebbe andata in biblioteca per terminare alcune ricerche, fece effettivamente così.
Attraversò i lunghi corridoi dalla moquette rossa del college con lo zaino in spalla, girò a destra ed entrò nella prima stanza a sinistra.
La biblioteca​ era enorme, piena di tavoli attualmente semi-vuoti, visto che era tardo pomeriggio: superò la zona dedicata ai romanzi rosa ed andò a sedersi nel tavolo che si trovava di fronte ai reparti dedicati agli autori, organizzati in ordine alfabetico.
Posò le sue cose sul tavolo e si mise a fare i compiti e studiare, per a malapena venti minuti; ad un certo punto la chiamò Liam al cellulare, dicendole di volerla incontrare ed dopo pochi minuti si trovava proprio lì.
«Amore, ho una sorpresa: io e te a cena, questa sera...sai perché?» lui era davvero convinto e fiero di sé, aspettandosi una risposta ovvia a quella domanda così carica di felicità, ma lei lo guardò confusa ed il suo sorriso si spense gradualmente.
«Il nostro...primo anniversario...» le disse tristemente e lei si affrettò a dirgli che lo sapevo, che non se lo aspettava: in pratica, gli mentì spudoratamente.
Lui la fissò: era spaventosamente serio, lei era quasi intimorita e si sedette piano al tavolo. Un silenzio tombale calava tra loro due, ma venne presto interrotto dalla mano di Liam che sbattè sul tavolo facendolo tremare.
«Sono stanco! Non sopporto più questa situazione!» iniziò ad urlarle contro, veramente arrabbiato, lei rimase in silenzio, poteva capirlo.
«Io sto facendo di tutto per te e tu...tu non mi consideri! Mi tratti come se fossi uno qualunque!» era disperato.
«Liam, io...» venne interrotta.
«Forse dovevo stare a sentire i miei amici, quando mi dicevano di non mettermi con te! Sei fredda, te ne freghi di tutti! Anche di me! Di me!» fece cadere i suoi libri a terra e alla fine di questo discorso, prima di andarsene, disse «È finita! Per sempre! Spero che tu trovi qualcuno che ti faccia capire quanto tu sia orribile!».
La lasciò lì, da sola. Era davvero sola. Si inginocchiò a terra e raccolse piano le sue cose, pensando al proprio comportamento: era fredda, ma non lo faceva volontariamente. Qualcuno che ti ama non dovrebbe passarci sopra? Forse con questa scusa si dava il permesso di fare quello che voleva, sempre e comunque.
Liam dopotutto aveva ragione. Lei era così, ma le piaceva esserlo. Se nessuno l'apprezzava come tale, tanto valeva rimanere da sola.

Non si perse d'animo e, una volta recuperate tutte le sue cose, si rimise a studiare per avere almeno dei voti alti, la sua vita non sarebbe finita a causa di una relazione.
Non le ci volle troppo tempo prima che qualcun altro venne ad interromperla.
«Scusami, sapresti dirmi dove posso trovare il reparto di Shakespeare? La bibliotecaria non c'è ed io mi sto perdendo qui...».

Alzò lo sguardo incrociando dei meravigliosi occhi verdi, davanti a lei c'era Tom Hiddleston. Nonché il suo professore.
Non si incantò a lungo e rispose con sicurezza «Certo, mi segua».
Si alzò dal tavolo e fece strada verso il fondo della biblioteca, mentre pensava ad una cosa: gli piaceva Shakespeare? Non era un ignorante come tutte le persone famose? Certo, questo non lo giustificava dall'essere un montato come i suoi simili.
Raggiunse il reparto del drammaturgo e gli disse «Ecco, qui potrà trovare tutti le opere che le interessano» lui la ringraziò, ma prima che potesse mettersi a cercare lei si affrettò a chiedergli «Qual è la sua opera preferita?»
Lui sorrise e la guardò «Enrico IV, la tua?»
Restò abbastanza sorpresa, solitamente rispondono tutti "Romeo e Giulietta" o "Il sogno di una notte di mezza estate".
«La stessa sua» fece un sorrisino e si scusò per il disturbo, ma lui disse «Nessun disturbo, sono contento che esistano studenti che apprezzino Shakespeare» dopodiché tornò a cercare qualche opera.
Sorpresa e colpita, tornò a svolgere i compiti pensando "Forse non è male come pensavo".

•Autrice•
Eccoci qui! Terzo capitolo, finalmente Liam se n'è andato, non lo sopportavo più.
Vi piace questa storia? Scrivetelo nei commenti!
Karin♪

«Persa nei suoi occhi»||Tom HiddlestonWhere stories live. Discover now