Capitolo 59

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<<Grazie per essere venuta>> Kasal era seduta sotto una grande quercia al di fuori del mio castello, sì, fa impressione dire MIO castello.

Il castello era situato su una collina, intorno vi erano una decina di case dove viveva più di un demone/angelo; ai piedi della collina vi era un fiume e un salice piangente, sul quale apparivano dei biccoli foglietti, sulla quale erano scritti le richieste degli umani che pregavano in mio nome... sì, anche questo faceva strano.

Il profeta, Danil, veniva a trovarci di tanto in tanto, dandoci informazioni su gli umani e aveva iniziato ad occuparsi delle anime umane che morendo, venivano accolte da noi, per il momento erano poche e le stavamo integrando con noi.

<<Fai bene a ringraziarmi, stavo dormendo>> Kasal sbadigliò, i capelli neri erano raccolti in una lunga treccia laterale e indossava una t-shirt nera ed un jeans attillato.

<<Beh ho un po' di domande da farti>> mi sedetti accanto a lei, presi un respiro profondo prima di porre la prima delle mie domande <<come sta Morgue? Non si è più fatto vedere qui>>.

<<Non mi sorprende, ha ripreso i suoi normali compiti, possessioni, uccidere umani roba così>> Kasal sembrava abbastanza tranquilla a riguardo, ma io non riuscivo ad esserlo, possibile che davvero Morgue fosse così spietato? Decisi comunque di passare ad un'altra domanda.

<<Per caso Vassago ti ha parlato di qualche visione?>> la mia domanda però creò una reazione strana in Kasal, che sembrò quasi arrabbiarsi.

<<Se solo avessi avuto l'onore di vedere Vassago saprei risponderti!>> esclamò, lasciando anche me stupita.

<<Ma, io pensavo che... Tu e Vassago?>> non seppi come nascondere il mio imbarazzo, e Kasal iniziò a mordersi le labbra.

<<Lo sapevo che lasciare il mio letto era un grande errore! Tutti quei combattimenti, spreco di energie... Per cosa? Per essere lasciata sola di nuovo, sempre da lui. Comunque, se vuoi sapere qualcosa da Vassago dovresti chiedere direttamente a lui, almeno agli altri non mente>> parlò così in fretta e carica di rabbia che faticai persino a capirla in certi momenti.

<<La prossima volta che vedo Vassago gli spacco la faccia in due>> sbuffai poggiando una mano sulla spalla di Kasal, cercando di consolarla... Ma che succedeva a tutti questi demoni?? Erano davvero incapaci di amare?

<<Se c'è da spaccare la faccia a qualcuno chiedete direttamente a me>> Harag si avvicinò a noi due, con la vena sulla tempia in evidenza per la rabbia.

<<No, non voglio che facciate nulla, voglio solo stare sola e non pensare a nulla, per questo ora me ne torno agli inferi e non voglio essere disturbata per nessun motivo al mondo>> non feci in tempo a dire altro che Kasal scomparve, Vassago aveva i minuti contati.

<<Demoni>> dissi sprezzante, Harag mi guardò alzando un sopracciglio in piedi di fronte a me, con le braccia conserte.

<<Cosa hai da dire sui demoni?>> chiese avvicinandosi lentamente, incutendo terrore.

<<Siete tutti delle egocentriche teste di..>> <<Aleira cara!>> Vassago interruppe la mia frase, ma il suo sorriso scomparve subito non appena io ed Harag lo fissammo con sguardo assassino.

<<Che ho fatto ora? Oh no... non ditemi che... Ok, va bene chiedo scusa! Non era mia intenzione intasare lo scarico, non me ne sono accorto e ho buttato troppa carta igenica, sapete non posso prevedere anche quel tipo di futuro>> Vassago alzò le mani in segno di difesa, mi venne leggermente da ridere ma dovevo prima spaccargli la faccia.

Il Mio Dolce PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora