19 - Knife and Blood

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Ho avuto una settimana di tempo per prepararmi psicologicamente a ciò che avrei fatto.
Per sette giorni non ho parlato con nessuno presente in quella casa se non Cooper e qualche volta Johnson che faceva avanti e indietro dalla casa abbandonata di Brandon insieme ad Harry.
Per sette giorni ho ricevuto occhiatacce disgustate dai​ dai figli di mia madre.
E per sette giorni mi sono trattenuta dal rompere altri nasi. Soprattutto a Charlotte, quella bambina viziata che a tredici anni fa video tutorial su come truccarsi. Le ho riso in faccia quando è venuta da me a criticare il mio modo di vestire e la poca cura del mio corpo.
Pure le cameriere mi guardavano male e questo mi fece mancare la presenza di Clare, che con il sorriso stampato in volto mi dava il buongiorno e la buonanotte. Una sera mi aveva anche detto che ero diversa dalle ragazze che Brandon portava a casa, le ho risposto: "Io non sono fatta per l'eleganza, io spacco i culi" scoppiando poi a ridere.
Ma adesso pensare a Brandon automaticamente vedo un altro Brandon con la faccia ricoperta di sangue come tutto il resto del corpo.
Mi guardo allo specchio, la maglietta scollata lascia il mio ciondolo in bella vista, i capelli mossi naturalmente cadono sulle mie spalle, i jeans neri e la giacchetta dello stesso colore.
Mi sono anche truccata per questo evento, i miei occhi castani sono contornati da una matita nera è un po' di ombretto grigio. Mascara è d'obbligo.
Non ho mai avuto problemi con il trucco, alle superiori ho provato tutti i make-up possibili ed immaginabili.
"Sei pronta, tesoro?" Johnson fa capolino dalla porta dopo aver bussato.
Un sorriso genuino che sembra nascondere troppo.
Annuisco e lo seguo fuori casa dove c'è una limousine parcheggiata: "Non è un po' troppo?"
"Niente è mai troppo mia cara Ivory" mi fa cenno con il capo di entrare e non me lo faccio dire due volte, mi accomodo davanti a lui e cerco di non mostrare il mio disagio, sto per dare il via ad una guerra, devo rimanere concentrata sul mio obbiettivo.
Rimango nella limousine insieme a Cooper quando arriviamo al posto deciso.
Sento la voce di Brandon appena Johnson esce: "Dov'è lei?" non si ricorda nemmeno più il mio nome?
"Cosa stanno dicendo?" chiedo a Cooper, ha un auricolare all'orecchio, non credo che lo indossi per bellezza.
"Johnson sta negoziando per avere suo figlio al posto tuo"
"A cosa serve tutta questa messa in scena?"
"Sa quel che fa, lascialo lavorare" sbuffo sonoramente. Non ho ancora capito il suo modo di ragionare.
"Dobbiamo uscire, cerca di non ficcargli subito il coltello in gola e reggi il gioco" raccomanda Cooper prima di aprire la porta e uscire seguito da me.
"Non mi mettere le mani addosso, so camminare da sola" mi retraggo al suo tocco e raggiungo Johnson. Questa messa in scena è solo stupida, come la persona che l'ha ideato.
A qualche metro da me c'è Brandon in smoking con tutta la truppa a seguito, Cole alla sua sinistra e Cody alla sua destra. Non sembra molto felice di vedere Cooper da questa parte, ma lascia perdere e sposta lo sguardo su di me.
Probabilmente è stata la mia fascia alla mano a fargli spalancare gli occhi, oppure la mia finta espressione sofferente, non che sia molto importante.
"Prima mio figlio" parla Johnson. Harry è vicino a Cole, il naso fasciato e le mani ammanettate.
"Prima Ivory" ribatte Brandon.
"Facciamo insieme? Finiamo subito e torniamo tutti a casa, non ho tutto il giorno" sbuffo causando la risata di Cody. Cole si avvicina con Harry appena tolte le manette. C'è un lungo e severo sguardo tra Cooper e Cole, ma mi stringo al suo braccio e lo tiro via interrompendo i fulmini che si erano creati tra i loro occhi.

Brandon mi viene subito incontro e mi abbraccia: "Ti hanno fatto qualcosa? Se hanno osato toccarti..." sospiro prendendogli il viso tra le mani.
"Sto bene" annuisco per evidenziare il fatto che loro non mi abbiano fatto nulla ma non riesco a continuare la frase perché le sue labbra soffocano le mie senza preavviso, per un momento sento quasi il bisogno di toccarlo ancora, di baciarlo ancora, la base dei sui capelli morbidi, la madibola ricoperta da una corta barba, ma fermo le mie labbra, non posso. "Brandon... -mormoro sulle sue labbra cercando di allontanarlo- sto bene, sul serio" gli sorrido rassicurandolo.
Nel taschino dello smoking ha un giglio arancione sfumato giallo nel centro che prende e me lo porge sotto lo sguardo sonvolto di tutti, sarà un simbolo importante, ma io non ne conosco il significato.
Posso giurare di aver sentito Barbara borbottare e Cameron insultarla, ma lasciai subito perdere.
Comincio ad avere piccoli ripensamenti quando vedo Brandon debole ed impotente ma mi costringo a rimanere fedele al mio piano. Ha pur sempre ucciso le persone più importanti della mia vita.
"Ci lasciamo in pace, Johnson"
"Per ora" John torna nella sua limousine e tutti nelle proprie auto. Rimaniamo solo noi due, nel bel mezzo di quel prato verde. Il cielo è nuvoloso sembra proprio star per diluviare, infatti non passa molto tempo e un fulmine sfreccia giù, subito dopo un tuono forte che mi fa tremare.
"Cosa ti ha raccontato quel figlio di puttana?" lo guardo confusa.
"Di cosa stai parlando?" porto le braccia dietro la schiena e raggiungo il manico del coltellino nella cintura.
"Sai di cosa sto parlando, Ivory" rotea gli occhi al cielo e si porta una mano tra i capelli.
"Forse si" faccio un passo verso di lui e senza nessuna esitazione gli pianto il coltello nell'addome. La forza e la rabbia mi fa ricordare il primo allenamento con Ian, ho beccato la sagoma solo quando mi sono arrabbiata.
"Questo è per mio padre" giro la lama e lentamente estraggo il coltello mormorando al suo orecchio quando si sporge verso di me con un gemito di dolore. Con la mano libera lo allontano il giusto per guardarlo nei suoi occhi spalancati blu: "E questo è per mio fratello" le mani mi tremano ma spingo il coltello nel suo petto e tiro un lungo sospiro lasciandolo cadere sulla mia spalla.
I suoi occhi si spalancano e con la poca aria che riesce ad inalare sussurra: "Non sono stato io, Ivory" estraggo il coltello e lo lascio cadere a terra. Non voglio sentire altro.
"E' stato bello conoscerti, Brandon" mi inginocchio e gli accarezzo il viso lasciandogli poi un bacio sulla tempia. Mi allontano da lui prima che possa vedere le mie lacrime, ho avuto ciò che volevo, perché mi sento così? Corro il più veloce possibile quando sento la voce di Cole urlare il mio nome, non è mai riuscito a stare al mio passo quando mi chiedeva di correre con lui e prendo questa cosa a mio vantaggio cercando di accelerare ancora di più se è possibile. Non mi guardo alle spalle quando vedo l'auto prestata da Cooper, non mi guardo alle spalle quando la voce di Cole urla ancora una volta disperata, non mi guardo alle spalle per evitare di cadere, di nuovo. La chiave è già nel cruscotto, la giro e parto diretta la mia prossima meta.

Mi duole il cuore dirlo, ma il prossimo capitolo è l'epilogo

:(

non immaginavo che sarei riuscita a finire questa storia. Sono passati due anni dall'ultima storia in cui ha cliccato il tasto "completata" e sono troppo entusiasta di questa cosa!!

MA non preoccupatevi, molto probabilmente ci sarà un sequel ;)

Lily&Guns Where stories live. Discover now