Chapter Seven

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"No, questo non mi piace" dissi schifata guardando il vestito giallo, senza spalline che Clara mi aveva fatto vedere "Lo so" rise lei "Non piacerebbe manco a tua nonna" risi, ricordando la nonna Teresa e il suo pessimo gusto in fatto di moda.
I negozi della Fifth Avenue erano pieni di vestiti ma io, come sempre, non trovavo quello giusto.
"Adesso ti trovo io il vestito e tu non dici niente, chiaro? Chiaro" domandò e, a quanto pare, si rispose anche da sola, la mia migliore amica.
Entrammo nell'ennesimo negozio di vestiti e pregai Dio di trovare qualcosa che sarebbe piaciuto ad entrambe.
"Questo no, questo no" cominciò a dire Clara mentre spostava i vestiti per trovare quello giusto.
"Questo può andare" disse alla fine, passando ad un altra fila di vestiti. "Questo anche" rispose, mettendo le mani sui fianchi e girandosi verso di me come per dirmi 'vai a provarti quei vestiti, muoviti'.
Entrai nella cabina e presi il primo vestito: blu scuro,corto appena sopra le ginocchia, tutto brillantinato, scollatura a cuore, maniche a tre quarti, molto attillato. E, infatti, quando lo misi, mi sentì troppo stretta e la presenza dei brillantini rendeva tutto molto più difficile,
Uscì dalla cabina e mi posizionai davanti a Clara. "No, troppo attillato. Prova l'altro" mi disse. Speravo mi dicesse così.

"Ecco a lei il resto" sorrise la cassiera, restituendomi una banconota da cinque euro e lo scontrino.
"Te lo avevo detto che questo era più bello" disse la mia migliore amica, mostrando un sorriso di trionfo e fierezza e indicando il sacchetto che avevo in mano.

Quando arrivai a casa salutai Luke intento a preparare qualcosa, e mi avviai verso la mia camera. Tolsi il vestito dal sacchetto e lo posizionai sul letto, osservandolo. Color carne, con la scollatura americana in pizzo, corto fin sopra le ginocchia, con un fiocchetto del medesimo colore sulla vita. L'avrei indossato l'indomani sera perciò lo misi in un appendino e dentro all'armadio, insieme agli altri vestiti.

Scendo giù e noto che Luke ha già apparecchiato la tavola. "Potevi chiamarmi" mi lamentai "Ti avrei aiutato" "Lo so" rispose lui "Ma va bene così" mi sorrise.
Aveva preparato uova e bacon e quando si sedette mi schiarì la voce come per dirgli che mancava qualcosa. Si alzò, aprì il frigo, prese il ketchup e lo mise sul tavolo, sorridendomi. Si sedette dov'era prima e cominciò a mangiare.
Dopo aver finito lo aiutai a sparecchiare e asciugai i piatti che lavò. "Cosa ti metti domani sera?" gli chiesi. "Una camicia bianca e jeans neri, dici che vanno bene?" mi rispose "Assolutamente!" gli sorrisi a trentadue denti.

La sera ordinammo il sushi e, dopo aver mangiato il dolce che mamma aveva comprato quando era tornata, andai a dormire.
La mattina mi svegliai con la suoneria del mio telefono e non ci misi molto a capire che era Clara
"Ehi dormigliona! Non dirmi che stavi dormendo?"
"Ma figurati! No no"
"Vabbè, ho capito. A che ora arrivo?". Guardai l'orologio nel comodino e notai che mancavano cinque minuti alle nove.
"Facciamo per le quattro?"
"Okay! Possiamo fare colazione fuori?"
"Sì. Chiama Tif"
"Okay. A dopo Em!"
"A dopo Clar"

Mi alzai ed andai dritta in bagno, senza dare il 'buongiorno' a nessuno. Mi lavai i denti, la faccia e, dopo, scesi giù.
"Buongiorno piccola" sorrise mia madre. "Ciao mamma" le diedi un bacio sulla guancia "Io vado a fare colazione fuori con Clara e una mia amica. Possono venire qua, dopo?" chiesi. "Certo tesoro" e mi avviai verso camera mia per cambiarmi. "Comunque mamma" mi voltai "Sta sera mi presti un paio di tacchi bianchi per abbinarli al vestito?" chiedo "Certo tesoro" mi sorride mia madre.
Salgo su e decido cosa mettermi: un paio di jeans stretti e una maglia grigia con i brillantini.
Vado in bagno e mi faccio una coda alta. Mi metto un po' di mascara e un filo di eyeliner.
Torno in camera per prendere la borsa e poi scendo giù per prendere le all star nere ed uscire di casa.

Arrivate al bar ordinammo due cioccolate calde e un tè caldo con i biscotti.
Verso le dieci e mezza uscimmo dal bar per andare a casa mia. "Io non voglio neanche immaginare com'è casa tua" rise Tifany, facendo ridere anche me e la mia migliore amica.
"Ehi 'ma! Siamo a casa!" mia mamma uscì dalla cucina con il grembiule addosso e ci venne incontro per salutarci.
"Mamma Tifany, Tif mia madre" le presentai "Piacere signora Rose" disse Tif mostrando un sorriso "Oh no, chiamami solo Caitlin per favore" rispose mia madre abbracciandola. "Ciao Clara! Come stai?" chiese rivolgendosi alla mia migliore amica "Bene Cait bene!" "Mamma adesso basta, cos'hai preparato?" "Il pastrami on Rye" e vidi gli occhi di Tifany e Clara luccicare.
"Okay. Noi andiamo su e poi torniamo giù! A dopo 'ma!" le sorrisi trascinandole nella mia camera.

Dopo aver fatto vedere il vestito a Tif decidiamo di guardare qualche episodio di 'Reign' e alle tre circa Clara decide che è meglio cominciare a prepararmi e così faccio.
Dato la lunghezza dei miei capelli Clara ci mise quasi due ore a lisciarli. Poi passò al trucco: fondotinta, correttore, cipria, mascara - troppo voluminoso secondo me - eyeliner, rossetto color carne.
Indossai il vestito e preparai la borsetta bianca da abbinare alle scarpe.

"Wow, hai fatto veramente un bel lavoro Clar" si complimentò Tifany "Infatti, non mi riconosco più" le sorrisi, guardandomi allo specchio.

Dopo le sette Clara e Tifany se ne andarono e rimasi a guardarmi, per l'ennesima volta, allo specchio: Clara era veramente brava.
Mamma scese giù con addosso il suo vestito blu scuro e i capelli biondi che le cadevano sulle spalle: era veramente una bella donna.
Dopo di lei scese Luke con in mano le chiavi della macchina e i capelli tirati su, se non fosse mio fratello chissà cosa gli avrei fatto.

"Sorellina sei fantastica vestita così, sai?" mi sorrise dandomi un bacio sulla guancia.
"Grazie Luke, neanche tu sei da meno. Ora, però, andiamo sennò facciamo tardi" gli sorrisi. "Infatti, muovetevi!" disse mia madre indossando i tacchi.

Arriviamo davanti a una villetta abbastanza grande e, quando ci avviciniamo, mia madre esce davanti a noi per andare a suonare. Leggo 'Mitch Brandon' sul campanello.
La porta si apre e davanti a noi c'è un uomo, come aveva detto mia madre, sui quarantacinque.
"Cait! Buonasera!"
Quella voce.

'Emily, vieni da me' 'Emily sono io, non mi riconosci?' 'Devi solo saltare'

Non poteva essere lui.

ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutti! Come va?
Vi presento Melinda Mitch,alias Ciara Bravo, la figlia di Brandon.

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⏰ Last updated: Jun 19, 2017 ⏰

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