You and Me

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Scorpius si svegliò quella mattina stranamente agitato. Non era la prima volta che usciva  con un ragazzo, ma di solito tutti sapevano che lui era un Malfoy, per cui aveva la strada facile. Con Albus era diverso, avrebbe potuto comportarsi come voleva, poteva essere finalmente se stesso, e questa cosa gli metteva un po' ansia.

Si vestì in fretta rimproverandosi di farsi davvero troppe seghe mentali, non sarebbe stato un appuntamento, solo un modo come un altro per conoscere gente nuova.

Arrivò a scuola un po' in ritardo, notando subito in fondo al corridoio Ted parlare gesticolando con un Albus silenzioso. Fece un cenno verso di loro,magari poteva andare a salutarli.

Vide Albus guardarlo come se fosse spaventato per poi afferrare l'amico per la maglietta e chiudersi in fretta in aula.

Si bloccò a metà corridoio cercando di dare una spiegazione alla scena appena assistita, ma la campanella gli fece ricordare che le lezioni stavano iniziando.

Dopo due ore infinite di letteratura, si avviò verso l'armadietto per recuperare il libro di storia e notò Albus andargli in contro per poi deviare bruscamente in un altro corridoio quanto incrociò il suo sguardo.

Chiuse l'armadietto con rabbia.

A che gioco stava giocando?!

Si sedette in fondo all'aula in un tavolo da solo per non avere distrazioni e tirò fuori il cellulare.

ScorpTheKing: Mi stai evitando?

Infilò in tasca il telefono appena in tempo, la professoressa di storia lo chiamò alla lavagna.

Non andò male, gli piaceva la storia, ed aveva avuto un buon insegnante negli ultimi anni, per cui si sedette al banco in parte soddisfatto. Albus non aveva ancora risposto.

Al suono dell'ultima campanella aveva perso le speranze, probabilmente non aveva molta voglia di condividere un po' di tempo libero con lui.

Si infilò lo zaino rassegnato ed uscì dall'aula con calma, non si aspettava di vedere Albus appoggiato contro il muro che si mordeva le unghie nervoso.

"Vuoi anche le mie?!" chiese ridendo mostrandogli le mani.

Albus si fermò immediatamente arrossendo. Era impacciato, si mordeva distrattamente il labbro con aria disinvolta, e Scorpius non poté fare a meno di ammirarlo in tutta la sua dolcezza.

Cazzo Scorpius ripigliati, non lo conosci nemmeno.

Decise di non chiedergli il perché lo avesse evitato tutta la mattina.

"Allora andiamo?"

Cercò di spezzare quell'imbarazzante silenzio avviandosi verso l'uscita facendo cenno ad Albus di seguirlo.

Si fermarono davanti la moto, Scorpius si mise a cavalcioni con disinvoltura e porse il secondo casco al moro sorridendo.

"Avanti sali..."

Albus sgranò gli occhi.

"Io non ci salgo su quel coso!"

Scorpius assottigliò gli occhi "Non é un coso é una moto..."

"Non ci salgo comunque..."

"E come vuoi andare in giro scusa?!"

"In metro?"

"No se ne parla nemmeno!"

Non avrebbe presola metropolitana, non voleva passare tutta la giornata a nascondersi fra la gente per non farsi riconoscere.

"Andiamo Albus,non ti mangia, di cosa hai paura? Puoi stringerti a me..."

Albus sembrò tentennare, si rigirò il casco in mano un po' di volte prima di infilarselo e salire goffamente sulla moto.

Scorpius accese il motore avvertendo immediatamente il corpo di Albus irrigidirsi.

"Hey calmati..."sussurrò.

Gli afferrò le mani e gliele fece stringere in vita.

"Tieniti, vedrai che andrà tutto bene..."

Non appena inserì la marcia percepì le dita di Albus conficcarsi nella giacca, era piacevole sentirlo stretto a se.

Cercò di non distrarsi seguendo alla perfezione le indicazioni stradali che il moro cercava di dargli.

Si fermarono vicino ad un parco, ed Albus ebbe serie difficoltà a scendere dalla moto,tanto che Scorpius dovette letteralmente spingerlo giù.

Camminarono dapprima in silenzio, poi Albus sembrò sciogliersi un po' ed iniziò a raccontargli qualche dettaglio per lui insignificante della sua vita.

Lo ascoltò con devozione, non aveva mai conosciuto nessuno di così semplice ma allo stesso tempo interessante.

Venne distratto da un cartello con scritto Zoo di Regent's Park.

"Oh mio Dio non ci credo!"

Afferrò Albus e lo trascinò verso l'entrata.

"Io lo conosco questo posto! Ci venivo spesso da piccolo con mio padre...Volevo fare il veterinario..."

Altri ricordi gli riaffiorarono in mente.

Albus dovette vederlo rabbuiarsi "Qualcosa non va?" chiese preoccupato.

"No, é solo che...Questo parco mi ricorda una persona..."

"Una persona speciale?"

Scorpius lo guardò per un secondo per poi concentrarsi sulle pietre dell'aiuola difronte "Pensavo lo fosse, ma se ne é andata quando avevo 5 anni senza neanche salutarmi...Era il compagno di mio padre..."

"Oh...Mi...Mi dispiace..."

Scorpius scrollò le spalle "Non importa, é acqua passata ormai...Ti va di portarmi sul London Eye? E' da una vita che sogno di salirci!"




La vista da li era davvero magnifica. Il sole iniziava a tramontare ed i tetti delle case di Londra si stavano colorando piano piano di rosso.

Albus era fermo aggrappato al corrimano che guardava giù come un bambino su una giostra, Scorpius lo osservava dall'altro lato della cabina.

"Non pensavo fossì così..."

Scorpius si incupì a quella frase "Così come?"

"Non so...Gentile..."

Scorpius scoppiò a ridere "Pensavi fossi uno stronzo?!"

Albus si girò un attimo per guardarlo per poi voltarsi di nuovo verso il panorama "Bhe dai quella impressione..."

"Non mi conosci per niente allora..."

"No non ti conosco, ma ti ho cercato su google..."

Scorpius trattenne il fiato per un attimo. Albus aveva la faccia di uno che la sapeva lunga ma che faceva finta di nulla.

"Quindi sai che..."

"L'ho scoperto ieri..."

A Scorpius venne in mente un solo pensiero: Albus aveva accettato di uscire lo stesso con lui pur sapendo che era un personaggio pubblico, e nonostante ciò lo aveva trattato come un ragazzo qualsiasi. Mai nessuno si era comportato così con lui.

Si avvicinò leggermente, quel tanto per avvertire il profumo di fresco fra i capelli del moro e sentire il suo respiro farsi sempre più irregolare.

Lo cinse con le braccia appoggiando il mento sulla sua spalla.

Albus era immobile,quasi avesse paura di muoversi.

"Sei un ragazzo speciale Albus, fattelo dire..."



-Drarry-Scorbus-Right NowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora