Jayden-Questioni Di Padri

181 7 0
                                    

"Jade mettimi giù!" Mi urla ridendo mentre salgo le scale e raggiungo la doccia, tenendola addosso. La metto giù e intanto apro l'acqua della doccia; mi volto verso di lei e le sfilo la maglia dopo averle dato un bacio. La spoglio del tutto, non potendo fare a meno di notare quanto è in imbarazzo. La doccia più eccitante mai fatta. Ci vestiamo dopo la doccia e usciamo dal mio appartamento.

"Ti accompagno a casa." Le dico mentre entriamo in ascensore.

"Non è necessario, vai al lavoro, rischi di fare tardi." Mi risponde con un piccolo sorriso.

"Non faccio tardi, ti porto a casa."

Mi chino su di lei appena le porte dell'ascensore si chiudono e la bacio, spingendola contro la parete.

"Va bene, grazie." Mi dice interrompendo il bacio. Usciamo dal palazzo e saliamo in macchina; ho cercato di prendermi un giorno libero dal lavoro, ma in questo periodo è un delirio e sono obbligato ad andare. Mark e Nina sono praticamente sempre impegnati con i preparativi delle nozze e con il bambino e quindi tutto il lavoro lo devo fare io; dato che ieri non sono andato in ufficio molto probabilmente mi fermerò fino a tardi oggi, per rimettermi in pari. Appena chiudo la portiera mi squilla il cellulare, è Mark.

"Dimmi."

"Indovina chi è la persona più sfigata che ci sia?!"

"Cos'è successo?"

"Il matrimonio è posticipato di tre mesi! A quanto pare hanno fatto casini
con la prenotazione! Quante cazzo di possibilità c'erano che succedesse questo?!"

Mi viene da ridere terribilmente, ma Mark mi manderebbe a fanculo in un secondo se scoppiassi a ridere ora.

"Mi dispiace, senti sono in macchina, arrivo entro trenta minuti, ne parliamo dopo." Dico e riattacco il telefono.

"Problemi?"

"Mark e Nina hanno posticipato il matrimonio di tre mesi per un problema di prenotazione."

"Poveri." Risponde stringendo le labbra. Accendo la macchina e comincio a guidare verso casa sua. Parliamo di stupidate per il tragitto, fino a quando non spengo il motore dopo aver parcheggiato davanti al portone di casa sua.

"Dopo il lavoro ti va di vederci?" Mi chiede mentre si slaccia la cintura di sicurezza.

"Ti va di andare a cena sul tardi?"

"Non credo che uscire sia una buona idea..." Risponde con un mezzo sorriso, palesemente ironico.

"Ti cucino io qualcosa, ti chiamo quando esco dall'ufficio e ti passo a prendere dopo?"

"Okay, perfetto. Grazie." Mi dice sporgendosi verso di me per darmi un bacio. Riparto, dopo averla accompagnata al portone. Arrivo in ufficio e Mark mi assale appena varco la soglia, percorrendo con me il corridoio fino al mio ufficio.

"Hai un incontro tra dieci minuti." Dice dandomi un fascicolo.

"Chi è?" Chiedo prima di poggiare la cartellina sulla mia scrivania.

"Un certo Stefano Castelli, ti suona familiare?" Dice con tono retorico.

"Il padre di Giulia? Perché vuole un incontro?!"

"Non ne ho idea, so solo che ha richiesto insistentemente te, nonostante il suo avvocato sia io. Magari ha visto qualcosa su te e la figlia."

"Non si parlano da anni, anche se avesse visto qualcosa di noi due non dovrebbe importargli nulla di questo."

La mia assistente entra in ufficio interrompendoci.

"Il signor Castelli è qui, lo posso far accomodare signor Grey?"

Ancora quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora