Le mie giornate insieme a lei

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Piena estate.
L'afa di città mischiata allo smog, non fanno che aumentare la voglia di barricarsi in casa. Magari in qualche centro commerciale, giusto per respirare un po' di sana aria condizionata.
Appiccicarsi alle vetrine in cerca di pantaloncini, nuovi top o bigiotteria a buon prezzo.
Poi ci vai, e vedi il massimo dello spettacolo. Donne di tutte le età, più avanti che indietro, che sfilano come su una passerella. Ragazze, ma soprattutto mamme, addirittura nonne vestite "alla moda".
Questa categoria sembra stia andando di moda ultimamente. La così detta, in gergo americano/volgare Milf.
Qualcuna in minigonna o pantaloncini, altre in jeans a sigaretta, ovviamente con il risvoltino, (questo indifferentemente dalla stagione) maglietta o canottiera, che sborda ed evidenzia tutto ciò che può. Rigorosamente tacco dodici o più.
Gioielli e gioiellini? Almeno una ventina addosso, tra bracciali, orecchini, e quant'altro due kg di roba.
Si, roba finta.
Ok sei una gnocca, ma stai andando al centro commerciale a fare la spesa, o a fare shopping. Poche di esse, hanno buste appresso. Ah già, ci si fa un giro tanto per...
Questo mondo esiste per loro, altrettanti uomini arrapati, che guardano a destra e sinistra, sgomitando l'amico; aumentando pericolosamente l'autostima delle donzelle.
Credetemi, parliamo soprattutto di madri e padri di famiglia.
Questo, per far capire come funziona "il corteggiamento" in questo nostro triste secolo.
Chissà quante ore sprecate per tutto quel lavoro. Fidatevi lo so, sono una donna, e anche io mi concio per bene, se c'è bisogno. Ma per quanto mi riguarda, deve valerne la pena. Questa, non è una di quelle occasioni per esempio.
C'è da dire che ti fanno sentire strazzato con le converse, una canottiera messa su a caso, e uno chignòn spettinato in testa.
Zainetto in spalle, e iPhone in mano.
Con tutti i gradi che ci sono fuori, c'è il rischio che quando escono di qua, la maschera di make up si sciolga completamente; e addio alle due, tre ore di inutile lavoro di ristrutturazione.
Il mondo è bello perché è vario, solo che se ti ritrovi più "particolare" rispetto agli altri sotto qualunque aspetto, rischi di "non andare bene".
Di solito.
E poi differenti, ultimamente mi sembra di incontrare dieci volte, se non più la stessa persona. Stesso modello di scarpe dello stesso colore. Stessa maglietta, strappata o disegnata all'ultimo grido. Stesso pantalone borchiato o strappato, stessa canottiera, stesso taglio, colore di capelli, e così via.
Ah, stavo per dimenticare il pezzo forte, identico modo di porsi e di comportarsi.

Sarà per questo che ho pochi amici, totalmente estranei a questa evoluzione di cloni.

Non voglio fare la diversa, ma ho la lucida consapevolezza di esserlo.
In fondo, lo pensiamo tutti.
Non ho mai amato seguire la cultura dominante, allo stesso tempo adoro seguire la moda. Non è un controsenso, amo sentirmi bene, con ciò che mi fa stare bene. Questo indifferentemente dal fatto che vada di moda o meno. Certo, seguo le tendenze, ho sempre diciassette anni cavoli.
Morale della favola, io odio con tutta me stessa i centri commerciali. Troppa confusione generale, peccato che le mie amiche la pensino diversamente. Meglio, diciamo che mi piacciono solo se ho i soldi per fare shopping, altrimenti se posso evitare, benvenga!
Non se si ha come migliore amica Dada, che mi trascina su e giù per negozi.
Ok, è la mia best è tutto quello che vogliamo, però mi frega sempre. Devo ammettere che nessuno sa prendermi come lei, infatti, il più delle volte mi accontenta evitando.
Sa tutto di me, e io di lei.
Inzuppiamo i biscotti nella stessa tazza, e sporchiamo di briciole il pavimento nello stesso identico modo. Il più delle volte siamo delle pasticcione, altre invece, più mature di altri che hanno segnato sulla carta di identità "venticinque anni, disoccupato" . O come si usa comunemente dire oggi, in cerca di occupazione.
Ridiamo e piangiamo insieme, dormiamo spesso insieme e nonostante questo, siamo il sole e la luna.
Io sono semplice, lei molto più complessa. È anche vero che in questo momento sono di parte, e definirmi semplice, forse non è il massimo della verità. Ma di una cosa sono certa, io e lei siamo nate per incontrarci, e per supportarci in questa vita, spero.

Il nostro piatto preferito è la pizza, il secondo? Il cibo, e a chi non piace ?

Dalla pagnotta agli interessi. Stranamente diversi, con punti infiniti in comune.
Siamo come Pappa e Ciccia, come Culo e Camicia. Io sono Camicia, per l'appunto.

Lei è da pub e discoteche. Io sono più tranquilla, le frequento solo se c'è un'occasione particolare. Non amo la confusione, e nemmeno l'ammasso di gente mischia al
sudore.
Sono più per lo sport, mi piace correre perché mi fa sentire libera. Corro per circa un'ora, due volte alla settimana, alle volte anche tre. Non è tanto, però è il mio modo di sfogarmi, eliminando un po' di tensione.
Lei è una che se deve scegliere tra due fermate di pullman a piedi, e una mezz'ora di attesa , lei preferisce aspettare. Io no, non ho pazienza, non ne ho mai avuta tanta, preferisco mandarmi avanti.

Adoro quelle domeniche in cui passeggio senza meta. Tutto il giorno su e giù, per la mia grigia e infelice Torino. Anche con quaranta gradi all'ombra, e con un sole che brucia, è triste. Più per le persone, che per il suo essere.
Quelle giornate in cui finisco il gelato, e dopo un oretta passo alla granita all'anguria. Lamentarmi poi di quei due chili in più, senza mai fare nulla per buttarli giù.
Fortuna che amo muovermi.
Chiacchierare del più e del meno con Dada, e conoscere magari qualche nuovo amico. Ridere a crepapelle con le lacrime agli occhi, così tanto da singhiozzare o peggio che mai, ronfare come un maialino. Questa sì che è classe signori, ma si è giovani una volta sola! Certe cose non dovrebbero avere troppo peso, credo.

Alle volte vorrei fermarmi qui, a quest'età, anche se imperfetta e assolutamente incompleta di tutto. Altre invece, camminerei avanti anni luce, in un futuro diverso, per sentirmi più realizzata e soddisfatta possibile.
Ma in fondo, è il tragitto che conta, e fa di noi ciò che siamo.

Devo dire che da  giovani non si sta proprio male tra scuola, casa e cazzeggio. Ora nemmeno scuola.
Vacanza, sole relax! Si... in teoria forse, perché in pratica è sole, afa e centro commerciale.
Sembrerà banale, ma è comunque emozionante questa parte della mia vita.
Tornare a casa, e mangiare un boccone al volo. Elemosinare due spicci a mamma, per poi uscire di nuovo la sera e viverla in maniera intensa.
Amo la notte, e nonostante io odi il buio, vivrei trecento-sessantacinque giorni l'anno d'estate, di giorno e di notte, senza dormire mai. Si potrebbe sempre recuperare d'inverno, andando in letargo.
Esagerata, ma vi dirò.
Se di giorno questa città dà l'aria di essere un po' triste, di notte Torino è magica !

Lo diventa davvero !

Tutte quelle persone che di giorno non esistono, escono con amici sotto la luce della luna, a godersi qualche shortino in Piazza Vittorio. Quelli che si incontrano, senza essersi dati alcun appuntamento. Ma si è della stessa zona, ci si conosce, ci si diverte.

Chi si assomiglia si piglia, dicono.

Ma la meraviglia è un altra. Fermarsi, e cambiare prospettiva. Il chiasso e le grida dei giovani per strada, si allontanano. In un momento tutto sparisce.
Amo osservarla in silenzio, guardare quelle calde luci gialle che si specchiano nel Po. L'acqua quasi ferma, mi da quel senso di pace che difficilmente si trova. Rimango io, in compagnia della quiete. Quell'acqua sporca ma felice, quasi come se sapesse che quelle luci la ammirano. Ogni tanto si muove bruscamente, grazie a qualche insetto svolazzante; o per colpa di qualche bicchiere o bottiglia buttati, da un cafone qualsiasi.
Uno dei tanti.

Più o meno questo, nelle mie giornate "tipo" con Dada. Solitamente due alla settimana, tre al massimo. Le notti invece, le vivo solo quando "dormo da lei" per ora .

AMANDOTI AD OCCHI CHIUSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora