Jayden-Sento La Paura

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Ceniamo tranquillamente con sua madre che, a quanto pare, è leggermente irritata dal fatto che, usando le sue parole, monopolizzo il tempo della figlia. Prendiamo un caffè parlando di lavoro e di scuola, prima di salutare la madre di Giulia che va a dormire, lasciandoci soli. Giulia si avvicina a me e appoggia le sue gambe sulla mia coscia, prima di darmi un bacio dolcissimo.

"Grazie." Mi dice dopo essermi scostata da me.

"Per cosa?" Le chiedo accarezzando le sue gambe, non riuscendo a staccarle gli occhi di dosso. Le do un altro bacio, sporgendomi verso di lei, prima di lasciarla rispondere.

"Per questa serata, per essere venuto a cena a casa mia." Risponde con un sorriso.

"Grazie a te piccola."

"Ti va di vedere un film? Magari ci mettiamo sul letto." Mi chiede accarezzandomi la guancia con la punta delle dita. Annuisco, prima di prenderla in braccio e farla ridere, camminando verso camera sua. Chiude la porta quando la metto in piedi e poi viene verso di me per baciarmi. Prende il computer, mentre io mi siedo sul letto, guardandola quasi incantato quando si piega e prende un dvd da guardare. Si siede accanto a me e mette il film, prima di baciarmi piano. Mi tolgo la camicia e i pantaloni, restando solo con i boxer. Ci stendiamo sul letto, non considerando quasi per niente il film. Siamo stesi l'uno davanti all'altra, senza toccarci. Mi sporgo verso di lei e la bacio piano. Si rannicchia su se stessa, con un gemito di dolore.

"Non stai bene?" Le chiedo appoggiandole una mano sulla spalla.

"Solo i crampi, tutto normale." Mi risponde rivolgendomi un sorriso. Annuisco, abbracciandola e stringendola a me. Appoggio il mento sulla sua nuca, dopo averle dato un piccolo bacio. È strana questa sera, come se non riuscisse a lasciarmi un attimo e, sinceramente, non capisco perché.

"Giulia sei strana, che succede?" Le chiedo facendole alzare il viso.

"Non è niente, è una stupidaggine." Mi risponde scuotendo piano la testa. Non la bevo; mi metto seduto, facendo fare lo stesso a lei.

"Parla, dimmi che cos'hai." Dico deciso, sperando che lei mi parli. È da quando siamo tornati insieme; la trovo diversa, cambiata.

"Ho paura Jade." Dice tutto d'un fiato; non capisco, paura? Paura di cosa? Di me?

"Di cosa? Hai paura di me?"

"No, non di te. Ho paura di perderti, di essere separata da te di nuovo. Ho il terrore di non più nella mia vita, di essere com'ero due mesi fa, ancora. È irrazionale e sciocco, lo so, ma non riesco a scacciare questa sensazione, mi sta divorando." Mi dice facendosi scappare un singhiozzo, quando finisce la frase. Odio vederla così, ma la capisco, almeno in parte.

"Io non me ne vado, non mi perderai più. Io ti amo e rimarrò con te, sempre. Non dubitarne mai. Capisco la tua paura e ti chiedo di continuare a parlarmi di questo. La tua paura non è irrazionale e quello che provi non è tutt'altro che sciocco. Vorrei far sparire questa sensazione, farò di tutto." Le rispondo abbracciandola, quando comincia a piangere, facendomi decisamente male.

"Come facciamo alla cena? So che continuo a chiedertelo, ma non voglio che il tuo compleanno sia rovinato, magari non dovrei venire. Come ti ho già detto; potresti andare da solo e poi io e te ci potremmo vedere dopo e stare insieme..." Non la faccio finire, le ho già detto cosa faremo.

"Te l'ho già detto; verrai con me, ti voglio lì. Non mi importa né cosa dice né cosa pensa mia madre di tutto questo, di noi due. Tu vieni con me a quella maledetta cena." Le dico con decisione.

"Sembra un ordine..." Dice passandosi una mano sulla guancia.

"Lo è." Rispondo, facendola sorridere appena.

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