Capitolo 2

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Dunque,ora che cosa faccio? Sono qui fuori da scuola da un quarto d'ora e non ho la più pallida idea di dove andare. Camilla fai funzionare il cervello. Leo! Come ho fatto a non pensarci prima? A volte la mia stupidità è norme. Prendo il telefono e chiamo il mio super fratello. Al terzo squillo sento la sua voce.

-Ciao Milla!

-Ciao, avrei un problemino

-Di che si tratta?

-Sono davanti all'ingresso della scuola e non so dove devo andare

Leo dall'altra parte del telefono ride e dice- La mia stupida sorellina e il fantastico senso dell'orientamento. Dammi dieci minuti e sono da te.

-Grazie, ti aspetto

-Ciao, a dopo

-Ciao Leo- dico e riattacco. Mi tolgo lo zaino dalle spalle e mi siedo sul muretto. Prendo il telefono e entrò su whatsapp. Mando un messaggio a Marty "Mi manchi un sacco stupida <3 <3 <3" dopo neppure un minuto lei mi risponde "Anche tu mi manchi. Avresti dovuto esserci oggi, com'è andato il primo giorno?"

"Abbastanza bene. I prof non sono male e neppure i compagni Ora sono fuori dalla scuola ad aspettare Leo"

"La scuola è lontana da casa tua?"

"No non mi ricordo la strada per tornare"

"Ahahahahahahah :) il tuo senso di orientamento è sempre stato pessimo" .

Quando eravamo in seconda media siamo andate in gita a Lecco e io mi sono persa. Per fortuna si sono accorti della mia assenza e due prof sono venuti a cercarmi. Mi ero presa uno spavento. "Hai conosciuto dei bei ragazzi?" "Ahahahahahahah sei sempre la solita. Comunque no" "Come no???"

Vedo in lontananza la macchina di mio fratello. "Ho appena visto un ragazzo bellissimo" "Descrivimelo <3"

"Alto, moro, occhi azzurri, ventiquattrenne"

"Stupida. È tuo fratello. Salutami Leo"

"Certo, ora però devo andare "

"Vai. Ciaooooooo ❤☺"

"Bye❤"

Rimetto il telefono in tasca e salgo sulla macchina di Leonardo.

-Ciao Leo,mi hai salvato la vita

-Le sfortune di avere una sorellina- mi dice lui scherzando. Io adoro mio fratello, andiamo molto d'accordo.

-Ti saluta Marty

-Come sta?

-Bene- dico sorridendo.

-La mamma era preoccupata per te, eri in ritardo di venti minuti

-Non è colpa mia: devo ancora imparare la strada - dico per discolparmi.

-Hai ragione, non ti offendere.

Pochi minuti dopo siamo arrivati nella nuova casa. È più grande di quella vecchia, ora ho una camera tutta mia, mentre prima la condividevo con Leo. Scendiamo dalla macchina e percorriamo il vialetto. Appena metto un piede in casa Lucky, il mio amato cagnolino, mi corre in contro e mi salta addosso. È un cocker spaniel, tutto nero con una macchia marrone sulla fronte. È il cane più stupido del mondo e per questo lo adoro. Io non voglio una cane intelligente, non mi piace. I cani stupidi sono più simpatici, più giocherelloni e più teneri. Gli accarezzo la testa e lui mi lecca tutta la mano. Per prenderlo in giro fingo di abbaiare- Wuf!

Lui inizia a ululare come fosse un lupacchiotto. Rido e lo accarezzo di nuovo. Vado in salotto a lasciare giù la cartella e Lucky mi trotterella dietro.

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