Uno.

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Vakon scorre la mano sulla linea temporale, il suo disegno dei giorni lunari. È l'ultimo jarl di Kovengard e lo divenne prevalendo sulla rigida forza degli avversari politici grazie al potere delle dottrine. Padroneggia l'arte dell' acquiescenza, conosce le vie dei villaggi, ed è un uomo giusto. La sua arte gli consente di plasmare i barbari , spronandogli ad agire per il Regno. I suoi fini nobili non hanno mai fatto ritenere fatale il potere maturato negli anni. In mano ai coboldi l' acquiescenza avrebbe distrutto Kovengard. Vivono ai margini dei borghi, sgattaiolando nelle grotte di Blad quando cala la notte. Blad ha nascondigli appena fuori Kovengard, nei quali i coboldi pazzi si riparano dalle guardie del Regno, i Fei.

Alla roccaforte, sua sede, Vakon ha una donna di corte, scaltra e felina , lo eguaglia in saggezza.

Lui la tratta parimenti.

Esmira ha avuto da Vakon l'onere e onore di presiedere l'Ordine degli stregoni.

Nel Regno vi sono quattro ordini, ma Kovengard ebbe la fortuna di gestire e allevare i più potenti, gli elementalisti. Vakon notò Esmira fra i mercati, quando ancora non era una donna, veniva da Varan, la regione degli illusionisti. Sedeva sul proprio vestito con le gambe incrociate e la bellezza delle sue prime rotondità fu notata da due barbari di Kovengard. Con molestia e pronti alla violenza le si avvicinarono bavosi e rumorosi. Si lanciarono su di lei come su di un banchetto ma si accasciarono nello stesso frangente.

Esmira era divenuta una nube informe di veleno , d'un colore grigio, argenteo.

Il popolo di Kovengard si aspettava una punizione verso la straniera assassina e esortò i Fei a convocare lo jarl.

Vakon scese dalla roccaforte e penetrò nella folla. Gli venne fatto spazio e venne raccontato dai mercanti quanto accaduto. Non aprì mai bocca.

Prese Esmira sotto braccio e la portò a corte. Il popolo, pensando ad una punizione si calmò e lodò lo jarl. Vakon al contrario addestrò Esmira e fece di lei un elementalista illusionista.

A Kovengard non ha rivali.

Pochi tuttavia, nell'intero Regno.

Sono giorni che la donna con premura sostiene Vakon, placando le sue ansie e preoccupazioni. Egli costruì, appena eletto, una linea temporale.

Su di un tavolo di ciliegio affondò la spada , iniziando a tracciare con la punta una linea . Le nervature del legno crearono increspature e punti che andarono a rappresentare i giorni lunari. Ogni luna piena corrispondeva ad un punto.

Questo è il tempo a Kovengard.

Vakon però sa che l'Eclisse è vicina, che il tempo sta arrivando là dove la spada si arrestò, cadendo dalle mani dello jarl.

L'ultimo punto è la fine del regno ed Esmira non sa crederci.

" Solo pochi giorni solari, manciate di grano o monete.. "

" Non avrai fine Yarl, Vis è leggenda. "

" Rispetta le credenze Esmira. Non essere mai arrogante"

Vakon si annebbia e fissa Kovengard dall'alto. Vede Bald dalla rocca, due coboldi che sghignazzano fuggendo nelle grotte.

Secondo la leggenda Vis verrà con l'Eclisse.

È semplicemente un uomo, il più temibile fra questi. Si dice sia scarno e abbia vesti nere e logore. Si narra che non possiede un volto, ha una testa si, ma non un volto.

Vis è la paura. Scende a valle solo con l'Eclisse, e cammina per ore.

Attraverso regioni ucciderà senza toccare alcuno. Tutte le razze sapranno che lui sta passando e la loro stessa paura li ucciderà. Se solo un battito si avvicina troppo ad un altro il corpo si arresta, il cuore si ferma.

Esmira bacia Vakon sulla fronte , è pensieroso poiché neppure il potere dell' acquiescenza può nascondere la paura. La donna esce e si precipita come nube a Varan. Giunta lì riprende forma umana.

Oggi avrá modo di parlare ai quattro Ordini degli stregoni, dire loro ciò che successe dieci anni prima

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