Cinque;;

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Dopo essermi tuffata dentro quella pozza, mi ritrovai su della neve, e il freddo gelido si fece sentire di colpo.
Fortunatamente avevo ancora il cappotto.
Sembrava un piccolo paese, lo capivo dalle case e dai locali intorno a me.
Inoltre, da lontano si poteva scorgere una scritta:
"BENVENUTI A SNOWDIN".
Non avevo mai sentito parlare di una città del genere, ma probabilmente quello non era neanche il mio mondo.
Però essa era completamente vuota.
Dove sono tutti?
Cominciai a camminare e a bussare nelle case della gente, ma nessuno rispondeva, lasciando che l'eco dei miei battiti occupasse il silenzio.
Avevo paura di essere da sola, e quell'idea non mi aggradava per nulla.
Ero stanca, sentivo freddo, avrei solo voluto dormire, e risvegliarmi nella mia camera come se nulla fosse successo.
Poi mi fermai.
Sentivo dei passi, dei passi avvicinarsi a me, alle mie spalle, lentamente.
Le mie gambe non reggevano, sentivo di star male.
Continuarono per poco, li sentivo sempre più vicini, mentre affondavano sulla neve.
Non riuscivo a girarmi.
Ad un certo punto, si fermarono.
E si fermarono proprio dietro di me, sentivo il respiro di chiunque fosse lì dietro battermi sul collo.
Probabilmente sarei svenuta da tutta quella pressione, ma decisi di resistere, mentre le mie guance andavano in fiamme e il cuore mi era salito in gola.

«Non ti giri a salutare? Che scortese...» disse la voce.

Le mie pupille diventarono più piccole dalla paura.
Mi girai lentamente, non ero per nulla porta a sapere con chi stavo avendo a che fare.
Ma alla fine lo feci.
Indietreggiai di botto spaventata.
Era un altro scheletro, dalle ossa normalmente bianche.
I suoi vestiti erano molto colorati, portava un cappello in testa e degli occhiali da sole scuri con una scritta sopra, "YOLO".
Sorrideva come se nulla fosse, con il suo dente d'oro.

«Hey amica! Sei un'umana per caso? Che ci fai qua? Intendo, non ti ho mai vista da queste parti...» disse guardandosi intorno.

Il suo modo di fare aveva un non so che di buffo, che mi fece rimanere senza parole.
Tuttavia non avevo seriamente il coraggio di fare qualunque cosa.

«Uh...stai bene...?» mi domandò avvicinandosi a me, i suoi occhiali cambiavano lettere e segni, ora mostravano un "???".

«Chi sei tu? Che ci faccio io qui? Dove sono tutti?!» cominciai a chiedere nel panico.

«Sorella, ti ho chiesto la stessa cosa io, cosa ne posso sapere!» mi rispose alzando le spalle.

Poi il suo volto si fece scuro.
L'unica cosa che intravedevo era il sorriso.

«Eh, sai...» iniziò «le persone ci sono qui, e io le ho rese come me.» disse ridendo.

Io non capivo, ma avevo più paura di prima.

«Vorresti diventare anche tu come me?»

Caddi all'indietro, inciampando sulla neve.
Tremavo.
Dietro di lui spuntarono delle ossa fluttuanti, e io spalancai gli occhi smettendo di respirare.
Le vidi schiantarsi sopra di me, e poi il buio.

Immune;; 『Fresh x Reader』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora