Camminavo accanto a lui guardandomi le scarpe.
Ho davvero accettato?
Che stupida!
Cosa fa fare l'orgoglio...
Ormai non potevo rimangiarmi nulla, ma da una parte ero contenta.
Guardai Fresh con un sorriso soddisfatto.
Avrei vinto io.
«Dunque Fresh, tu dove abiti?» chiesi mettendo le mani dietro la schiena curiosa.
«Io non abito. Io girovago per gli AU, quando posso infetto, e fine della storia.»
Sbuffai, insoddisfatta.
Era noioso a volte.
«E dove dormiremo o mangeremo?»
«Bella, la mia vita è fatta di questo. Nomade. Vai a mangiare da una parte una volta e poi dormo da un'altra.» disse alzando le spalle.
«Non hai una casa? E dei parenti?»
All'udire di quelle parole lo scheletro si fermò.
«Non parliamone.»
Capii di aver toccato un tasto dolente, e mi scusai.
«Cosa pensi di me?»
«Che sei una ragazza che fa molte domande.» disse girandosi a guardarmi.
Io risi.
«Beh, sai, interessarsi agli altri è sempre bello.» fischiettai.
«Non che io possa esserne felice.» controbatté.
«Perché con gli altri ti comporti da festaiolo e con me fa il serio?»
«Come vuoi che ti tratti?»
«Come un'amica.»
Lui scoppiò a ridere.
«Cosa posso sapere io degli amici? Cosa non ti è chiaro del "sono un virus senza alcun sentimento il cui unico interesse è sopravvivere"?»
Gonfiai le guance.
«Devo insegnarti un po' di cose.» dissi scocciata.
«Certamente bella.» rispose sarcastico.
Ogni volta che pronunciava "bella" le mie guance andavano a fuoco.
«Ti lamenti tanto che faccio tante domande ma non rispondi a neanche una di esse.» mi lamentai.
«Ti risponderò alla prossima, scegli con attenzione.» affermò divertito.
«Dove stiamo andando?» chiesi allora.
Era non so quanto che camminavano nel vuoto più completo.
«Siamo arrivati, bella. Siamo ad Altertale.»
