8: Verso l'oscuro

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Ne ho vissute tante nella mia vita: ho combattuto contro numerosi nemici; ho visto amici morire; e per poco sono sfuggito dalla mia stessa morte: ormai ero abituato a quella sensazione di panico opprimente che mi accompagnava ovunque andassi. Ma devo ammetterlo, in quel momento provai vero e proprio panico.
Il portale fluttuava di fronte a me: non aveva l'aspetto di una porta, era più che altro uno squarcio. Uno squarcio nello spazio, che aveva aperto un buco dentro se stesso, creando uno spazio nero, dentro cui non si intravedeva niente. Da esso, fuoriusciva un forte vento, che mi costringeva a saldare i piedi nel terreno bianco sotto di me.
Strinsi la gemma nella mia mano sinistra: avevo paura che mi cadesse, ma non conoscevo posto migliore in cui potessi custodirla.
《Ancora non ho capito come è arrivata questa cosa nel mio braccio.》dissi alla figura bianca alle mie spalle, agitando il mio pugno verso l'alto; l'essere aveva deciso di rimanere ad osservarmi, nell'attesa che passassi attraverso il portale.
《Non te l'ho ancora detto?》urlò la figura dietro di me per sovrastare il rumore del vento che soffiava.《Ogni essere dotato di poteri magici ha una vaga... familiarità con il Destino. Eppure, solo le ragazze li sanno controllare e vedere a loro piacimento...》
《Come mia sorella?》la interruppi mormorando. Io non avevo bisogno di urlare: quell'essere era persino in grado di captare i miei pensieri.
《Sì. Ma veniamo a te... tu sei... una sorta di caso raro riguardo al tuo Destino: le persone normali di solito vivono la propria vita, effetuando i propri Tre Fondamentali... che decretano il proprio futuro. -Ricordi i Fondamentali? Te ne ha parlato tua sorella in persona... ah, bene!- Normalmente... quando una persona effetua i propri fondamentali, se ne attivano altri, che una volta finiti, ne attivano altri tre; in breve, la vita di ogni essere vivente è un circolo infinito di Fondamentali, che ognuno gestisce secondo il proprio volere, influendo di per se al completare di essi. Tu sei un caso raro.》
《In che senso?》fu un mio pensiero. Ma l'essere lo sentì così tanto, da interrompersi un attimo, per poi continuare qualche secondo dopo:
《Tu sei strettamente legato ai tuoi Destini... ed è come se il tuo cervello ne scegliesse uno per farlo capitare obbligatoriamente. Ora, non so che genere di Destino tu stia vivendo... ma a te ne sta accadendo uno preciso. La tua magia -molto più potente del normale- influisce fortemente nel corso del tuo Destino, quasi obbligando gli altri ad aiutarti a realizzando, e facendo sì che mettano le cose a posto nel caso avvenga qualcosa di talmente grave da scombussolare il corso del tuo avvenire.》ascoltai attentamente le parole dell'essere: era un concetto leggermente difficile da capire, lo ammetto. Ma mi sembrò di aver capito tutto, in un modo o nell'altro. Mi balenarono alla testa centinaia di pensieri, che cercai di esprimere:《Quindi, ora là fuori stanno sistemando il mio Destino? Immagino si sia scombussolato con la mia... presunta morte.》
《Si, esattamente.》rispose in fretta la figura.《Uh, a tal proposito... volevo darti questo. Me l'ha dato tuo padre quando ti ha portato qui...》sentii le mani dell'essere toccarmi le spalle: mi stava allacciando al collo un mantello; il mio mantello, quello dei miei poteri da Re! Mi ero completamente scordato di esso, per via dei pensieri riguardo alla lettera consegnatemi da mio padre.
《Pensavo si fosse distrutto nell'esplosione...》mormorai felice osservando il doblone che teneva allacciato il mantello al mio collo. Pensai che la figura avesse sorriso.《Comunque... riguardo alla gemma.》continuai.《Come è comparsa nel mio braccio?》
《Credo derivi dal tuo potere sul Destino...》ipotizzò la figura.《Non so niente su quello che sarà il tuo futuro... ma credo che la gemma sia comparsa così perchè non avrebbe potuto fare altrimenti... di sicuro, se tu non avessi avuto l'incidente, avresti dovuto trovare in qualche altro modo quell'oggetto...》annuii alle sue parole, convinto del fatto che fosse la spiegazione più plausibile.
Osservai il varco davanti a me: non potevo aspettare oltre; chissà quanto tempo era passato dalla mia sparizione. Feci per andare avanti, ma la voce alle mie spalle mi fermò dicendo:《Ricorda che devi esserne convinto!》
Così, dopo aver rivolto un'ultima occhiata furtiva alle mie spalle, mi lanciai nel buio.

Mi sembrava di correre nella mia Coscienza, solo che al posto del bianco, in quel luogo c'era il nero.
Lì non avevo la condizione del tempo e dello spazio: anche se avevo corso per numerosi passi, non mi sembrava di spostarmi, e cosa peggiore, non mi sembrava che il tempo stesse passando; eppure, la vedevo sempre di fronte a me: una luce bianca, distante da me quelle che a me sembravano decine di metri.
《Ricorda le parole della figura.》pensai aumentando la velocità della mia corsa.《"Devi esserne convinto"!》ripetei queste ultime parole varie volte nella mia mente:《Devi esserne convinto... devi esserne convinto... devi esserne convinto...》piano piano, la luce di fronte a me acquisiva grandezza e sembrava quasi avvicinarsi a me; poco tempo dopo, potevo sentire la luce del varco bruciarmi gli occhi.

Rachele teneva con forza le estremità di quelle corde serpentine《Mannaggi'atte! Te vuò'sbrig'è c'hon cavallier'en'culo?》sbraitò in direzione di Karl, che stava qualche centimetro più in alto di lei.
Il ragazzo ridacchiò in risposta:《No'è'l casdi prendeer'in gir'il mio accento Wordeniesco!》
《ZITTO E CORRI!》urlò la ragazza osservando le spade sguainate dei cavallieri alle loro spalle.
Karl riuscì ad aggrapparsi ad un pannello in legno che univa le due pareti in cui erano intrappolati: insime a lui c'era il resto del gruppo.
I due cavalieri, invece, stavano 1

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 30, 2018 ⏰

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