Capitolo 38
Quando apro gli occhi, il mal di testa è insopportabile, tanto che li richiudo di nuovo. Chiara è costretta a scuotermi prima che io possa riaddormentarmi. "Marta? Su sveglia."sentire le sue mani sulle mie spalle mi provoca fin troppo fastidio, tanto che l'allontano nervosa. Credo di aver sognato qualcosa che mi ha abbia resa abbastanza inquieta, anche se non ricordo di preciso cosa. Non so, ho come la sensazione che oggi non sarà per niente la mia giornata e ... beh,ormai avete capito che effetto hanno le mie sensazioni "Chiara non voglio allenarmi." Mugolo io infastidita e mettendomi il cuscino in testa. "Andate voi. Di che sto male, o che non mi sveglio... quel che vuoi." Ma non dobbiamo allenarci, anche perché sono le 11.30 del mattino, avresti comunque saltato l'allenamento." "Non vengo nemmeno a pranzo." Sbotto dandole le spalle. "Marta no! Non hai capito! Devi svegliarti! Il libro ha finalmente parlato! Beh... se così si può dire. Ci ha dato conferma che è il momento di partire." Mi metto seduta di malavoglia e decido di costringere la mia mente a provare un minimo di contentezza,ma mi rendo presto cinto che nemmeno Chiara si mostra tanto allegra. Noto tristezza nei suoi occhi al pensiero di lasciare sua madre, anche se non vorrebbe darlo a vedere. Non posso certo biasimarla. "Di che popolo si tratta?" Chiedo per distrarla,ma la risposta non la ricevo da lei . "Popolo dell'acqua." Annuncia Aurora che ha appena terminato di vestirsi. Non posso fare a meno di guardarla innervosita, anche se l'idea di trovarmi accanto a lei presso il popolo dell'acqua non mi piace poi molto. Diciamo che non ho un buon rapporto con l'acqua a prescindere da Aurora: non so nuotare e ho letteralmente paura del mare, della profondità per un orrbile episodo che mi è successo da piccola....non mi va di ricordarlo e sinceramente non voglio che gli altri lo sappiano. È imbarazzante e terrificante al solo pensiero.E poi non voglio dare ad una certa ragazza dai capelli Blu un motivo in più per attaccarmi. "Dobbiamo prepararci." Mi spiega Chiara. "Voi siete già pronte?"chiedo già stanca all'idea di preparare tutto. "Io sì." Dice Aurora nervosa e con un certo tono di superiorità, raccogliendo i suoi capelli in una coda alta. Nonostante questo, detesto ammetterlo, sono comunque stupendi, a differenza dei miei che sembrano più una parrucca da clown. Altro motivo per il quale si vanta. "Chiara, io raggiungo i ragazzi, ci vediamo dopo." "Aurora, ma non vieni con noi?Tanto abbiamo quasi finito." "No. Preferisco allontanarmi da certe compagnie." Esce dalla camera passandomi davanti e senza neanche guardarmi.Sono io che non dovrei neanche rivolgerle uno sguardo! Mi alzo e mi spoglio velocemente, facendo per sbaglio partire a fuoco la maglietta. Bene: niente più pigiama. "Marta ma che è successo dopo l'allenamento? Perché non vi parlate più?" Chiede Chiara intimorita nel vedere le ceneri del mio pigiama. "Niente...proprio niente!" Vado in bagno,mi lavo velocemente e guardo i miei capelli. Non mi prendo nemmeno la briga si spazzolarli, fanno comunque pena e rimarranno sempre ribelli, non si piegheranno mai al volere di una insulsa spazzola che potrebbe benissimo partire a fuoco. Una volta uscita,mi metto le scarpe. Chiara sembra sconvolta. "Ieri Nyco mi ha detto che tu e Aurora avete litigato abbastanza violentemente." "No... stavo solo per bruciarla." Ricordo quel momento e per sbaglio rompo il laccio di una scarpa. "Marta non vuoi parlarne? Insomma... aspetta, bruciarla?! Sul serio?!" Mi metto lo zaino sulle spalle e decido di mentire per tranquillizzarla. "Era solo per dire, tranquilla...Sì, comunque. Abbiamo litigato." "Oh... mi dispiace. Se vuoi possiamo chiamarla e..." "Scusa,ma non credo cambi qualcosa. Grazie comunque. Sarà meglio raggiungere gli altri, adesso." Taglio corto io. Chiara si arrende dispiaciuta ed esce dalla stanza. Quando chiudo la porta pronta ad andarmene, ricordo cosa ho sognato e capisco che il mio nervosismo deriva non solo da Aurora: ho sognato l'acqua... tanta, tantissima acqua.
***
Dopo aver fatto un giro immenso di saluti, che però nel momento in cui Chiara e sua madre si sono salutati è durato forse troppo poco, raggiungiamo la foresta per la quale siamo venuti qui . Chiara si blocca un attimo,si asciuga per l'ennesima volta le guance. Che volete farci? È Chiara, e poi perfino io mi sono commossa. "Vuoi riprenderti un po'?" Le chiedo gentilmente. "No,no.. si vede che ho pianto?" "Guarda che non puoi fartene mica una colpa: è normale, chiunque avrebbe reagito così. In realtà credo che ti sia stata davvero forte nel prendere questa decisione." Lei mi sorride. "In realtà non ci ho messo molto tempo a decidere, anzi sapevo che mi si sarebbe presentato questo quesito." "Adesso prevedi il futuro come me?" Chiedo ironicamente, cercando di rimediare al comportamento di stamattina. "Ci provo. Come dite voi terrestri, meglio prevenire che... em... che..." "Curare. Finisce così. Hai letto dei libri sulla Terra?" "Non abbastanza. Sai, in biblioteca non erano poi molto informati all'Accademia." Il suo sorriso svanisce e abbassa di colpo lo sguardo ,fermandosi e permettendo ai suoi ricci arancioni di coprirle il viso. "Chiara che ti prende?" Le scosto i capelli dal viso. Lei cerca di sorridere,ma non riesce. "Marta, mi manca tantissimo." "Cosa?" "L'Accademia, la mia stanza ... mi manca Bet. Credi che... insomma, avremmo dovuto proteggerla,no? Lei contava su di noi. E adesso non c'è più." Rimango senza parole ed uno strano senso di colpa mi fa quasi commuovere nel vederla così distrutta. "Chiara lei... non lo so. Anch'io mi sento in colpa. Anzi ti chiedo scusa per tutto. Forse se io non fossi mai arrivata vi sareste risparmiati tutto questo." "Ma non avremmo avuto speranze contro Set. No,tu non c'entri. Sai perché non ho avuto molte esitazioni nello scegliere se rimanere o continuare? L'ho fatto perché così so che lei sarà morta per qualcosa, qualcosa come me che magari non sono proprio la discendente ideale,ma che ha comunque un compito da svolgere. Lei mi ha insegnato a non mollare, è stata la mia prima vera madre ed io non la deluderó. Però anche voi dovete aiutarmi." "Come?" "Mantenendo il gruppo unito. Niente litigi, né gelosie... niente do niente. È quello che vuole Set." E dopo essersi ricomposta, prosegue con lo zaino sulle spalle e lasciandomi stupita e con un senso di amarezza per il mio mio comportamento infantile nei confronti di Aurora. Docrei ignorarla e basta. Chiara è una ragazza incredibile, piena di sorprese. Non giudicare mai un libro dalla copertina... detto terrestre che rispecchia perfettamente il suo caso: lei non è debole, solo sensibile.
La seguo prima di perderla e passano alcuni minuti prima di trovare i ragazzi. "Finalmente! Certo che voi donne siete incredibili!"" Si lamenta Sem. "Perfino Aurora è puntuale stamattina." Indovinate un po' :mrs bellezza è incollata a Nyco. La ignoro solo per far piacere a Chiara e per non deluderla ancora. Nyco sa badare a se stesso, ed io non voglio certo rovinarmi la giornata che già si prospetta pessima per lei. "Abbiamo dovuto salutare." Spiega Chiara. "Ma adesso siamo tutti qui, che stiamo aspettando? Forza formiamo un cerchio. Ormai sapete come funziona: dobbiamo avere ben chiara l'imagine dell'acqua." Ci posizioniamo e Nyco capita tra me ed Aurora. Non guardo nessuno dei due, faccio finta che non mi importi e chiudo subito gli occhi. Non devo pensare ad altro che all'acqua...solo ed esclusivamente all'acqua... non ho più la terra sotto i piedi, i miei capello cominciano a vibrare da una parte all'altra.
Riapro gli occhi e delle stelline invadono il mio campo visivo. Prima di atterrare, riesco a stento a vedere che siamo sopra una sorta di scoglio roccioso che si collega alla sponda , con alle spalle le rapite di un fiume. Una volta toccata terra, la testa comincia a girare improvvisamente, perdo l'equilibrio e scivolo giù dalla scogliera piombando in acqua senza nemmeno il tempo di perdere fiato. "Marta!" Urla qualcuno,ma la forza impetuosa delle rapide mi ha già trascinata non so dove. L'acqua continua a somergermi, i miei piedi cercano disperatamente un appiglio,ma trovano solo le rocce del fondale in cui vado a sbattere o alghe fastidiose che rendono il tutto ancora più complicato. Il panico vorrebbe uscire per mezzo di grida,ma ogni volta che apro la bocca , litri d'acqua mi soffocano. Quella briciola di determinazione che mi è rimasta mi fa tentare di aggrapparmi ad un tronco che come me è costretto a subire la furia dell'acqua. Ma si rivela di diametro fin troppo grosso , tanto che mi arriva addosso facendomi immergere del tutto. Il terrore ed il panico invadono il mio corpo che tenta disperatamente di risalire in superficie. I polmoni non hanno più fiato, la mia mente è come scollegata. Non riesco più ad oppormi alla corrente ed i ricordi di quand'ero bambina mi fanno arrendere del tutto..

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Unione di elementi -il destino di un Daimio-
FantasyMarta era arrivata al punto di non chiedersi più cosa avesse che non andava. A parte gli occhi rossi, va bene, era un mostro solitario che aveva perso tutto. Eppure non pensava che qualcos'altro , qualcun altro,potesse sembrarle tanto familiare. Nyc...