cap. 19

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Ero sconvolta e non stavo capendo niente, continuavo a pensare a tutto e di più cercando di trovare un senso a tutto quello che stava succedendo ma non ci riuscivo
"perchè ha queste cose in casa?"
avevo paura ed ero sempre più in ansia e sconvolta da quello che stavo vedendo, mi avvicinai alle pareti e seguì i graffi sul muro con le mani: erano molto profondi e molto grandi, sembrava fossero graffi di artigli
"gli artigli di quei lupi. Ma Peter cosa centra con tutto questo?"
volevo delle risposte e le volevo adesso ma prima di tutto volevo vedere Peter davanti a me sano e salvo.
Ad un tratto sentì la porta principale a prirsi e sbattere abbastanza forte, poi sentì dei passi abbastanza veloci provenienti dal piano di sopra, io subito mi nascosi non sapendo ancora chi fosse
"ti prego fa che sia Peter, fa che sia Peter, fa che sia Peter..."
ad un tratto qualcuno aprì la porta della cantina e iniziò a scendere i gradini e vidi che si trattava di Peter
"oh grazie al cielo"
si stava guardando intorno e così uscì dal mio nascondiglio correndogli incontro abbracciandolo e lui subito mi strinse a se
-stai bene vero?-
-si sto bene tranauillo-
-che ci facevi la dentro?-
-potrei farti la stessa domanda?-
mi staccai da lui e iniziai a fissarlo con uno sguardo abbastanza accusatorio, lo vidi abbastanza preoccupato e sembrava che stesse sudando, si grattò la testa un paio di volte la testa e poi tornò con lo sguardo su di me
-ok... che vuoi sapere?-
-tutto! Del perchè ti aggiri nella foresta e l'utilizzo di questa stanza-
sembrava incerto all'inizio ma dopo mi disse di seguirlo al piano di sopra dove ci sedemmo sul divano
-ti avevo detto che c'erano delle cose che avrei dovuto spiegarti più avanti giusto?-
-si...-
-beh credo che sia arrivato il momento che te ne parli-
fece un respiro profondo e poi si girò verso di me
-prima però devi promettermi una cosa-
-cosa?-
-di non dirlo a nessuno-
-lo giuro-
si alzò in piedi e si girò di schiena e ad un tratto da lui sentì provenire lo stesso verso che sentivo sempre dalla foresta poi girò la testa verso di me e vidi qualcosa che mi sconvolse: i suoi occhi da verdi divennero gialli brillanti, gli stessi occhi gialli appartenenti a quel lupo dal manto rosso, mi spaventai un po all'inizio ma poi cercai di calmarmi e a quel punto capì una cosa
-quindi tu sei...-
-Allison io sono Licantropo-
non potevo crederci, all'inizio era questa la mia teoria ma era infondata e stupida mentre adesso avevo la prova davanti ai miei occhi e non riuscivo a capacitarmi del fatto che il mio ragazzo fosse un Licantropo
-ma come...-
-sono un Licantropo da sempre come quello che hai visto nella foresta assieme a me-
-intendi il lupo grigio?-
-si...-
rimasi abbastanza sconcertata da quello che stava succedendo
"ora tutto ha più senso ma... perchè mi sento male con me stessa?"
Peter sembrava sempre più preoccupato e spiegarmi il tutto stava diventando impossibile
-la prima notte che ti ho vista io avrei dovuto ucciderti. È una delle nostre regole. Non possiamo mettere a rischio la nostra razza... ma non ce l'ho fatta. Dopo quel giorno ho avuto diversi problemi col branco e così mi sono emarginato un po trasferendomi in questa casa-
percepivo che per lui era come se si fosse liberato di un peso ma non sembrava stare meglio
-io pensavo di non avere più niente a che fare con te ma col tempo siamo diventati amici, poi c'è stato il ballo e ho fatto quello che ho fatto ed era per questo motivo che avevo paura di stare con te anche se mi piacevi da morire-
-e dopo il ballo...-
-si ero sempre io che ho fatto scappare quello stronzo che ha tentato di violentarti. Lo dovevo fare per forza ma non per riparare alle mie azioni ma perchè non volevo che ti accadesse niente. Poi dopo tu sei venuta da me in lacrime e mi sono sentito uno schifo e ho pensato che se fossi stato attento forse non avresti scoperto nulla e a quel punto saremmo potuti restare insieme. Ma era da stupidi pensare che non avresti sospettato nulla-
si sedette di nuovo sul divano con la testa bassa, mi sentivo male per lui.
Mi avvicinai per cercare di consolarlo ma, prima che potessi fare qualunque cosa, lui rincominciò a parlare
-e adesso che sai la verità, non ti biasimo se non vuoi più avere a che fare con me-
quelle parole mi spiazzarono, dopo tutto quello che avevamo passato lui pensava che una cosa del genere mi avrebbe fatto cambiare idea su di lui, ma così non era, per niente.
Lo fissai ancora un po incredula su quello che avrei dovuto fare ma alla fine non potevo voltargli le spalle
-Peter...-
lui lentamente alzò la testa verso di me mostrando i suoi occhi ancora gialli che piangevano lacrime e lì non potei fare altro se non baciarlo per fargli capire che a me non importava se lui fosse un Licantropo oppure no, lui mi piaceva per quello che era punto e basta!
Mi staccai da lui fissando il suo ssguardo confuso e intanto i suoi occhi erano tornati normali
-Peter a me non importa se sei una creatura mitologica o quello che vuoi... io ti amo e questo non cambierà mai ok?-
alle mie parole sembrò ritrovare la felicità in qualche modo e subito si avvicinò baciandomi tenendomi per i fianchi
-sei fantastica-
gli sorrisi e rincominciai a baciarlo asciugandogli un po le guancie bagnate
-però adesso dovrai spiegarmi alcune cose-
-tipo?-
-tipo chi ha ucciso quelle due persone? Oppure perchè hai delle catene in cantina, oh e anche il perchè un altro Licantropo ha tentato di uccidermi?-
ritornò un po serio e prese un altro respiro profondo
-vedi noi abbiamo delle regole e la più importante è di non avere alcun contatto con gli umani. Ma io l'ho infranta e quindi adesso il branco vuole farmela pagare. Mi sono già intromesso due volte negli affari del branco e adesso è guerra aperta-
-le due intromissioni di cui parli sono l'attacco alla tenda e l'incidente di poco fa vero?-
annuì e subito dopo rincominciò a parlare
-devi capire che adesso ti considerano una minaccia per
la nostra razza e che faranno di tutto per ucciderti o eliminarti come quelle due persone. Ma io non permetterò che ti facciano del male... o almeno farò del mio meglio-
-in che senso?-
-noi Licantropi abbiamo dei pro e dei contro e uno di questi ultimi è la perdita del controllo e la mutazione durante la luna piena-
-e come faccio a capire che sta succedendo la "mutazione"?-
-diventiamo piuttosto appiccicosi e abbiamo degli scatti come ringhi improvvisi e i nostri occhi continuano a cambiare-
-quindi le catene servono a imprigionarvi per evitare che uccidiate delle persone?-
-si esatto... ecco un altro motivo per cui avevo paura di stare con te. Se ti facessi del male non me lo perdonerei mai-
-hey sta tranquillo...-
mi avvicinai abbracciandolo cercando il suo contatto per farlo calmare
-tu non riusciresti mai a farmi del male nemmeno se volessi-
alzò un po la testa e mi fissò con uno sguardo perso e triste, gli presi il vlto con le mani e poggiai la mia fronte sulla sua cercando il suo sguardo
-e come fai a saperlo?-
-infatti io non lo so... ma mi fido di te-
sembrava stanco e preoccupato e come potevo biasimarlo?
Mi aveva appena rivelato probabilmente il segreto più grande della sua esistenza e si era messo in pericolo per me riuscendo a farsi odiare dal
branco
"non posso più fare delle cavolate come quella di poco fa. Non posso sempre contare su Peter... ma per il momento mi impegnerò al massimo per aiutarlo in tutto"
vedendolo in quello stato allora mi avvicinai un po e con la mano gli feci appoggiare la testa sulla mia spalla mentre gli accarezzavo i capelli e dopo un po si addormentò
"forse è meglio lasciarlo riposare"
riuscì a metterlo sdraiato sul divano e stavo per andarmene quando una mano mi afferrò il polso
-non andare... a quest'ora potrebbe essere pericoloso. Ti prego resta-
era davvero molto preoccupato
e aveva ragione, tra poco sarebbe calata la notte e non era la cosa migliore aggirarsi da soli nella città dopo quello che avevo scoperto
-va bene resto...-
lui si alzò prendendomi la mano e mi portò fino in camera sua, mi stesi sul letto sotto le coperte aspettando che Peter si mettesse di fianco a me ma prima che potesse farlo io iniziai ad addormentarmi ma riuscì a percepire, giusto prima di affondare nel sonno, il suo braccio circondarmi la vita e un bacio sul collo per poi stringermi ancora più forte.

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