cap. 27

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Io e Peter eravamo sdraiati sul divano uno di fianco all'altra, saranno state le dieci di sera e Peter stava già dormendo mentre io ero sveglia
"ma perchè non riesco a dormire?"
sembrava che ormai il sonno avesse abbandonato il mio corpo e che non volesse tornare;
cercai di farmi venire sonno in tutti i modi ma non ci riuscivo e così iniziai a concentrarmi su Peter che dormiva beatamente
"ma come fa a dormire con tutte le cose che stanno succedendo? Solo per questo lo invidio da morire"
iniziai ad avvicinarmi di più a lui per sentire il suo calore e poggiai una mano sul suo petto riuscendo a sentire il suo battito: era lento ma regolare e questo voleva dire che stava bene e che era calmo
"quindi lui sente questo ogni giorno?"
pensai ripensando a tutte le volte che mi aveva detto che riusciva a sentire il mio battito
"non deve essere male però essere come lui, insomma puoi praticamente fare tutto quello che vuoi. Ma come mi hanno insegnato: da grandi poteri derivano grandi responsabilità... e la sua responsabilità sono io"
in quel momento una sensazione di paura mi pervase la mente
"e se un giorno dovesse decidere tra la sua vita e la mia?"
quel pensiero mi spaventò a morte e senza pensarci due volte lo scacciai dalla mia mente, afferrai il braccio di Peter e lentamente lo appoggiai sul mio fianco e mi accoccolai a lui il più possibile.
Stavo per ritrovare il sonno quando mi arrivò un messaggio dal telefono
"Dio inizizio ad odiare il toelefono tanto quanto lo odia Peter"
mi alzai e lo afferrai aprendo i messaggi
"è della mamma..."
lo aprì e vidi che mi chiedeva un favore
《Allison so che adesso è tardi ma è molto urgente. Sono nella banca della città dei nonni e già che sono qui voglio pagare le bollette ma non ricordo il totale. Potresti scrivermi qual'è? È scritto sulla posta grazie》
se non le avessi risposto si sarebbe potuta insospettire, sa bene che quando non c'è scuola io ho l'abitudine di andare a letto minimo a mezzanotte e quindi dovevo farlo per forza
"ci vorrà solo un minuto..."
mi misi le scarpe e andai a svegliare Peter ma poi mi fermai un attimo
"forse non è il caso..."
pensai che avrei potuto scrivergli un biglietto nel caso si fosse svegliato non trovandomi in casa, ma prima che potessi prendere una decisione lui si svegliò
-hey che ci fai ancora in piedi... e con le scarpe?-
chiese alzadosi dal divano
-ehm mia madre mi ha chiesto un favore e devo tornare a casa un attimo-
-ok vengo anche io-
-ma no non serve ci metto due secondi-
-si ma in quei due secondi può succedere di tutto-
-senti vado e torno ok?-
-ma perchè non posso venire?-
-perchè forse dovrò direttamente chiamare mia madre e non ho voglia che tu faccia un altro dei tuoi giochetti-
-ufff ok... ma resto sulla soglia così se ti succede qualcosa posso sentirlo-
-va bene-
uscimmo insieme dalla porta di casa ma prima che potessi mettere un piede sull'erba Peter mi fermò
-sta attenta-
-torno subito promesso...-
gli baciai la guancia e iniziai a correre verso casa affrettandomi il più possibile sentendo lo sguardo di Peter su di me.
Arrivai davanti alla porta d'ingresso, presi le chiavi e aprì la porta entrando
"allora la posta dovrebbe essere qui da qualche parte"
cercai sul tavolo della cunia e sul mobile del salotto ma non c'erano poi peró le trovai appoggiate sul comodino della camera da letto di mamma
"eccole qui allora... ah il totale è di 657,8$"
scesi prendendo la busta in mano, afferrai il telefono e iniziai a scrivere un messaggio
《il totale è 657,8$ almeno credo》
riposi il telefono nella tasca e iniziai a spegnere tutte le luci quando ad un tratto sentì una macchina parcheggiare nel giardino e sapevo di chi si trattava
"oh cavaolo è mio padre!"
non sapevo cosa fare ma nascondersi non era la cosa migliore.
Sentivo che iniziò a chiamare mia madre e così presi coraggio uscendo di casa
-ciao Allison, la mamma non c'è?-
aveva una bottiglia di birra in mano e puzzava di alcol come al solito
-no non c'è...-
-beh allora mi sa che dovrai rifornirmi tu tesoro-
-mi spiace ma io no so dove mamma tenga i soldi... non me l'ha mai detto-
iniziò a ridere rumorosamente e molto forte
-avanti non scherzare dammi i miei soldi-
-te l'ho detto no  so dove sono-
-dove è tua madre? LOUREN!-
-lei non è qui! È dai nonni-
-allora ti conviene tirare fuori qualche soldo piccola-
si avvicinò a me e mi prese per il polso iniziando a trascinarmi verso casa
-LASCIAMI!-
-prima mi dai i soldi e prima ti lascio andare!-
riuscì a liberarmi dalla sua presa e tentai di scappare ma lui mi riprese una seconda volta
-non puoi scappare cretina e ora dammi i soldi... DAMMELI!-
iniziai a piangere dalla paura e dal dolore che mi stava procurando al braccio a causa della stretta troppo forte
-io non so... dove... siano-
sembrò arrabbiarsi dopodichè alzò unamano in aria e mi tirò uno schiaffo lasciandomi cadere a terra
-non mentirmi! O vuoi che mi arrabbi sul serio eh?-
io continuavo a indietraggiare spaventata
-Vuoi che mi arrabbi? ALLORA? VUOI CHE PERDA LE STAFFE?-
alzò la mano una seconda volta e io pure per proteggermi ma prima che potesse colpirmi un rumore alle mie spalle attirò la sua attenzione facenolo cadere all'indietro dallo spavento, mi voltai e vidi Peter sotto forma di lupo ringhiargli contro con rabbia
"oh cavolo..."
iniziò ad avvicinarsi a mio padre ma io mi misi in mezzo
-Peter aspetta...-
lui mi fissò coi suoi occhi gialli mentre io gli accarezzavo il muso
-non fare cazzate ok? È finita, sto bene-
poggiai la mia fronte sulla sua ma dopo pochi istanti sentì un rumore metallico alle mie spalle, mi voltai e vidi mio padre brandire un fucile nella mia direzione
-Papà no!-
sparò un colpo verso di me, chiusi gli occhi ma invece di sentire dolore sentì un lamento, ma non era mio: era di Peter.
Aprì gli occhi e vidi il lupo ancora in piedi ma barcollava e gocciolava sangue dal petto
-no...-
poi d'un tratto cadde a terra
mentre mio padre era ancora sotto shock
-no!-
corsi verso Peter accasciandomi vicino a lui
-no no no no no no...-
vidi che aveva un proiettile nel petto ma non aveva colpito il cuore, ci appoggiai la mano sopra tentando di fermare il sangue che scorreva, alzai lo sguardo verso mio padre e lo guardai con tutto il mio odio
-VATTENE DA QUI BASTARDO!!!!-
lui prese su e se ne andò via in macchina lasciandomi nella disperazione più totale
"ti prego Peter... non lasciarmi".

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