Capitolo 2

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"Bea!" sento gridare poco più avanti a me e spostando lo sguardo trovo una ragazza bassina che salta, facendomi segno con la mano.

Eccola, la mia amica, la mia migliore amica a distanza. Simona.

Corro ad abbracciarla, pur non essendo amante degli abbracci e dell'affetto, ma se sono qui oggi è grazie a lei, e questo affetto lo merita tutto, per quanto mi è stata e vicina e mi ha ascoltata in un brutto periodo passato da poco.

Trascorrerò una settimana o poco più nella mia città preferita e con lei incontreremo le persone grazie alle quali ci siamo conosciute, e io, dopo di lei, realizzerò un sogno.

"Ho aspettato così tanto questo momento, Simo" confesso sincera, una volta sedute in bar poco fuori la stazione.

Sono davvero felice, ancora incredula per quello che ho vissuto, e ancor di più per quello che mi aspetta di vivere con lei.

"Tutto bene il viaggio? Ma lo sai che avresti potuto viaggiare con la squadra sullo stesso treno?" mi chiede sorridente e divertita.

Abbasso gli occhi sul mio caffè, sorridendo sotto i baffi e facendo un colpo di tosse, prima di raccontare con voce da narratore di libri, la mia storia.

"No, dai, non ci posso credere... mi stai prendendo in giro!? Cioè sei seria?" comincia lei, sclerando come una bambina di fronte alla sua nuova barbie.

Le mostro le foto, che mi rendo conto subito di non aver visto nemmeno io, così le guardiamo insieme, notando che Mire aveva continuato a fotografare me e Paulo dopo la posa per la foto e mentre gli facevo presente il mio supporto più sincero.

Sono davvero belle, e presto ne avrei condiviso una su Instagram, ringraziandolo ancora una volta per la gentilezza e ringraziando tutti per avermi fatto vivere, così dal nulla, le ore più belle su un treno.

"Roby ci aspetta domani in un bar che devo ancora capire bene dov'è, ma ci riusciremo, amica" mi informa poi, mettendo il braccio come Braccio di Ferro, e io rispondo sorridendo e incrociando le dita, emozionata di nuovo, pensando al futuro incontro.

Avremmo incontrato Roberta, la moglie di Claudio Marchisio, che conoscono molto bene la mia amica, e ci avevano promesso una partita allo stadio come regalo di compleanno per me, ma un po' in ritardo, visto che compio gli anni a maggio.

Perciò abbiamo aspettato, e hanno scelto una bella partita, in cui avremmo potuto vedere anche Claudio, di nuovo, in campo, e sarebbe stata la cosa più bella.

Per ringraziarla, abbiamo approfittato del fatto che tra pochi giorni avrebbe compiuto lei gli anni, portandole un piccolo pensiero da parte di entrambe, puntando a cose semplici e non banali, sperando che a lei avrebbe fatto tanto piacere.

Eravamo emozionate, ma ansiose allo stesso tempo. Simona l'avrebbe rivista dopo oltre un anno, ma sarebbe stato sempre come la prima volta; io non avevo mai ancora avuto occasione di incontrarla, nonostante più volte ce lo fossimo promesso, e non eravamo pronte all'emozione che avremmo provato, perché vivere insieme un'esperienza del genere era ancora più bello.

***

La mattina dopo lasciamo casa di Simona molto presto.

Lei studia da oltre un anno in questa città, sa muoversi abbastanza bene, ma nonostante tutto, non possiamo rischiare di ritardare, o passare per le spaesate che ancora si perdono nelle grandi città, poiché da vere terrone, le nostre città del sud sono molto diverse da quella in cui ci troviamo in questo momento.

Arrivate al bar, sistemiamo il pacco regalo per Roby e aspettiamo, in silenzio e in ansia, ma super felici.

Poco dopo arriva lei, bella come il sole, sorridente appena ci trova con lo sguardo.

Lei e Simona si abbracciano, si conoscono già e con il tempo hanno instaurato un vero e proprio rapporto d'amicizia.

Io sono pronta a presentarmi timidamente e darle la mano, quando sono, invece, sorpresa dal suo affetto e dal suo abbraccio sincero.

"Finalmente ti conosco! Non vedevo l'ora, siete le mie preferite, voi due", confessa sorridendo e facendo trapelare che di me e del nostro rapporto sappia già ogni cosa.

Viviamo una chiacchierata meravigliosa, parlando di tante cose, ed è proprio come me la immaginavo, una persona dolce e semplice, e talmente bella dentro e fuori da lasciarmi ancor più senza parole di quanto mi aspettassi.

"Dio, ragazze, grazie davvero! Non dovevate, fate sempre così tanto per noi, questa volta toccava a noi fare qualcosa per voi! - dice sbuffando, ma felice, una volta aperto il nostro regalo, scoprendo il semplice bracciale in oro bianco che avevamo scelto e mettendolo subito al polso.

"Lo apro e lo indosso subito, non fa niente che il compleanno sia dopomani. Però, per ringraziarvi, per la mia festa di compleanno dovete esserci anche voi. Sarà a casa, una festicciola tranquilla con pochi intimi e forse qualche compagno di squadra di Claudio, ma questa non è ancora una cosa sicura - aggiunge, per poi guardarci sorridendo, sapendo che per noi è abbastanza incredibile quello che sta dicendo.

"Non accetto un no come risposta. Nel frattempo, questi sono i biglietti per domani sera!" aggiunge poi, dandoci due biglietti per la tribuna per la partita del giorno dopo, per poi alzarsi e mandare un bacio volante ad entrambe, lasciando il bar per andare a prendere i suoi bambini a scuola, senza dimenticare, prima, di pagare il conto per tutte.

E ci lascia così, lì, a sorridere come due ebeti.

"Lo ha fatto davvero?" chiedo alla mia amica, dopo un po' di silenzio

"Non lo so ancora" risponde lei incredula e finendo di sorseggiare il suo caffè, ormai freddo, ma a lei piace così.

Incontrerò il mio calciatore preferito, e lo incontrerò ancora poi, in un contesto che mai avrei immaginato.

Cominciamo bene.


Spazio autrice:
Vado con il secondo capitolo, perchè l'arrivo di Paulo l'ho lavorato in una maniera un po' diversa e si farà un po' attendere, ma aspettate, l'attesa del piacere è essa stessa il piacere. Quando arriverà, cambieranno molte cose.
Spero vi piaccia, a presto.

Más que nunca - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora