•Eight•

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{ Louis }

Da quando se ne era andata ero diventato più freddo, distaccato con tutti. Non riuscivo a credere che non l'avrei rivista più...

Quando Grace mi disse di starle lontano, l'ascoltai e decisi di cambiare numero, perché la tentazione era troppa e non volevo stare ancora più male, non volevo che lei stesse ancora male, perché non le ho creduto quando invece era tutto vero e non ho fatto niente per riprendermela.

Ma ormai era -come mi aveva scritto Grace- troppo tardi per tornare indietro e cambiare le cose. Se ripenso a tutta la mia testardaggine e alla cattiveria con cui l'ho lasciata, mi prenderei a pugni da solo.

Sono stato un coglione e ne ero consapevole, anche troppo...

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Passai l'estate più brutta della mia vita, tre mesi che non la vedevo, non la sentivo e mi sentivo perso, era la mia ancora e senza di lei stavo annegando, letteralmente.

Non volevo parlare di lei, perché sapevo che sarei scoppiato a piangere come un ragazzino solo ai ricordi, ma le foto sulla mia scrivania non aiutavano affatto, rendevano il tutto ancora più reale e -inevitabilmente- triste. Le tolsi tutte, dalla prima all'ultima e le misi nel mio armadio, fuori dalla mia vista e dalla mia mente.

Non era facile, per niente e più andavo avanti, più la consapevolezza di non poterci fare più niente mi assaliva e con lei, anche la rabbia per essermela fatta sfuggire dalle mani, solo per colpa mia.

Solo per colpa mia...

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Era arrivato settembre e con lui l'inizio del liceo, fortunatamente non ero stato ribocciato.

E se non lo ero era solo grazie a lei che mi aveva dato un motivo per continuare a studiare, a farmi in due per le verifiche e le interrogazioni e per costruire il nostro futuro insieme, anche se non ci sarebbe più stato.

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Il liceo era a 20 minuti da casa mia e anche se l'umore era sotto i piedi mi impegnai per presentarmi in orario almeno il primo giorno.

La mia nuova classe era la terza del secondo piano e quando entrai mi resi conto di essere molto in anticipo dato che nella classe non c'era nessuno.

Se non si contavano i quattro ragazzi negli ultimi banchi, che dopo avermi visto entrare interruppero le loro chiacchiere e dopo avermi squadrato da capo a piedi mi fecero segno di avvicinarmi, tutti con un sorriso stampato in faccia... inquietante direi...

Nobody compares to you || Louis Tomlinson ||Where stories live. Discover now