LIII - ES IST ZU SPÄT

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Es ist zu spät significa "È troppo tardi" In Tedesco.

ALEXANDER

<<Hanya, per favore.>> Indietreggiai ancora, cercando di trovare una scappatoia da quella situazione. Non avrei lottato con lei, mai più. <<Sono io, guardami.>>

L'enorme lupo nero sembrava avere gli occhi iniettati di sangue mentre lentamente avanzava verso di me.
I denti erano perennemente serrati mentre ringhiava minacciosamente, e bava densa e trasparente continuava a colare sul terreno.
Il mio braccio sanguinava ancora a causa della profonda ferita, e il forte dolore mi stava causando non pochi problemi.
La vista iniziava ad annebbiarsi ed i riflessi non erano più così veloci.
La nausea mi provocava un malessere ancora maggiore, ma cercavo di mantenere l'attenzione su Hanya che ormai era chiaramente fuori di sé.
Probabilmente aveva perso tutti i ricordi, i miei compresi, e la cosa superò di gran lunga il dolore delle ferite.

Stranamente, la cosa che odiai più di ogni altra era che sarei morto con la consapevolezza che non sarei mai più stato nei suoi pensieri.
Ogni singolo momento, ogni singola litigata, la notte nel bosco...
Niente di tutto questo sarebbe più stato parte di lei.
Mi consolai con il dolce pensiero che, nonostante lei non lo ricordasse, io le appartenevo.
Mi ero sottomesso a lei, ed ancora sentivo il legame creato dal Band Der Seelen.
Forse lei non lo avrebbe ricordato, ma il mio cuore era suo, e fu in quel momento che lo capii.

Mi voltai e vidi Simon alle prese con Alaris e le due streghe, ma riusciva molto tranquillamente a tenere testa a tutte e tre pur essendo da solo.
Quando riportai l'attenzione su Hanya, ormai aveva già fatto un secondo balzo su di me, facendomi perdere l'equilibrio e cadere in terra.
Le sistemai una mano in fronte e una sul collo e spinsi con tutte le mie forze nel tentativo di non farmi mangiare la faccia, ma era chiaramente troppo potente.

<<Hanya!>> Urlai osservando i suoi occhi. Era strano che pur essendo così famigliari, erano allo stesso tempo estranei, freddi e maligni. <<Hanya non farlo!>> Le forze iniziavano ad abbandonarmi, e le sue fauci si spalancavano e si serravano troppo velocemente per poter riuscire a ragionare come avrei dovuto.

Strinsi i denti ed inarcai la schiena per potermi dare la spinta necessaria per liberarmi dalla sua presa.
Fortunatamente ci riuscii, e spingendomi con le gambe arretrai di qualche metro prima di alzarmi nuovamente in piedi.
Hanya sembrò infuriarsi il doppio, perché il ringhio che fuoriuscì dalla sua gola fu talmente profondo e potente da far voltare persino Alaris, Simon e gli altri.

<<Fai in fretta, mio cuore nero.>> Strillò Simon, la voce diversa e leggermente profonda. <<Ho altri lavori per te, qua.>>

Una smorfia disgustata nacque spontaneamente sul mio viso, mentre vidi Hanya abbassare il capo nella sua direzione, come a mostrare sottomissione.

<<Santo cielo!>> La mia voce riportò la sua concentrazione su di me, ed un secondo ringhio altrettanto forte mi fece indietreggiare di qualche passo. <<Sei un'Alfa! Non puoi farti comandare in questo modo.>>

Il lupo saltò nella mia direzione, ma riuscii a lanciarmi su un fianco, schivandolo.
Purtroppo, però, il lato su cui mi lanciai fu proprio quello del braccio ferito, ed un capogiro improvviso mi vietò di riuscire ad alzarmi subito.

Hanya approfittò della situazione e prese nuovamente posto su di me, come la cacciatrice che aveva dimostrato di essere.
I denti, così vicini al mio viso, sembravano ancora più grandi di ciò che credevo, ma nei suoi occhi riuscivo a leggere ancora la luminosità che ogni volta scorgevo.
O almeno lo speravo.
Mi auguravo che qualcosa della vecchia Hanya si trovasse ancora lì, sepolta da qualche parte in attesa di essere tirata fuori.
Iniziò a provare in ogni modo di mordermi, e a quanto pare non aveva un punto preciso su cui sperava di riuscirci, perciò il suo muso si girava continuamente verso il mio viso, verso le spalle, le braccia e la gola.

Werewolf Hanya- L'Alfa dei lupi solitari.Where stories live. Discover now