Capitolo 30 • Felice

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Il vincitore a Cluedo fu Edoardo.

Angelica stava baciando Riccardo nel corridoio cui apparteneva la stanza dove erano rinchiusi Nicola e Beatrice, i quali si stavano baciando anche loro, e non le importava niente del gioco cui stavano partecipando tutti gli altri. Tuttavia, Cecilia dovette andarla a cercare insieme alle sue amiche e, non appena furono udibili i passi, Angelica e Riccardo si distanziarono.

- Angelica!

- Sono qui! - rispose l'interpellata, mettendosi a posto. Si ricordò di tirare un po' su la zip che era scesa mentre il corpo di Riccardo premeva contro il suo.

Cecilia scosse i suoi biondi capelli e camminò verso la coppia con la sua solita aria da diva. Aveva quel carisma che l'avrebbe resa estremamente attraente anche se fosse stata molto meno bella.

- Ha vinto quello che hai baciato prima. - annunciò, indifferente.

- Cecilia! - esclamarono Angelica e Riccardo, all'unìsono.

- Scusate, la prossima volta lo chiudo in uno sgabuzzino così non vince. - ironizzò la bionda.

- Avresti fatto bene! - le diede manforte Riccardo.

La ragazza alzò gli occhi al cielo.

- Prima cosa: non ci sarei riuscita. Cazzo, è un armadio quel ragazzo! E poi, è figo. Avresti potuto baciare un cesso, Angelica. Pensaci.

- Smettila, Ceci. Non sei d'aiuto. - rimbeccò Riccardo.

Lei lo imitò per prenderlo in giro.

- Comunque, ti sta aspettando. Cioè, aspettiamo tutti te per finire questo gioco di merda. - concluse.

Angelica si scusò con lo sguardo e seguì Cecilia e le sue amiche. A Riccardo non restò che liberare Nicola e Beatrice per evitare di dimenticarsene e poi dirigersi verso la festa.

Non era sicuro di voler vedere il replay di Edoardo che baciava le labbra della sua Angelica, ma voleva accertarsi che non se ne approfittasse.

Insieme ai due amici che avevano ormai la testa per aria, arrivò in tempo per vedere l'acerrimo nemico lanciargli uno sguardo vittorioso prima di prendere la sua ragazza per i fianchi e baciarla con troppo sentimento.

Riccardo ribolliva di rabbia ad ogni secondo che passava.

E non aveva nemmeno scuse per spaccargli la faccia! Erano stati tutti gli altri a insistere per Angelica piuttosto che per Sofia.

Strinse forte i pugni.

Fu Angelica a fare pressione sul petto di Edoardo per allontanarlo e porre fine al bacio. Cercò immediatamente Riccardo con lo sguardo e desiderò sparire quando vide il suo viso rabbuiato.

Edoardo si godette alcuni minuti di fama, ma Angelica scese subito dal palco e prese Riccardo per mano. Andarono via dalla festa.

- Resti da me, stasera? Ti va? - propose.

Riccardo guidava in silenzio.

- Riccardo?

- Sto guidando. - tagliò corto lui.

Angelica annuì e guardò fuori dal finestrino, senza potersi focalizzare su niente perché era buio. Preferiva anche lei rimandare la discussione, se affrontarla comportava il rischio di fare un incidente.

L'auto si fermò lentamente davanti al vialetto di casa sua.

- So che sei arrabbiato. Lo sarei anch'io. - iniziò.

- Bene. - convenne lui.

Angelica lo guardò intensamente, cercando di trasmettergli quel che provava come aveva sempre cercato di fare.

- So anche di aver baciato Edoardo due volte questa sera, ma ti assicuro che non era mia intenzione, nessuna delle due. - proseguì.

- Hai accettato di farlo, la seconda.

- Cosa avrei dovuto fare? Insistevano tutti! C'eri anche tu quando cercavo di dire di no! - protestò lei.

Riccardo sospirò.

- Sarebbe potuto essere chiunque. E malgrado quello che hai visto, non c'è mai stato sentimento da parte mia. Avrei potuto baciare un armadio e sarebbe stata la stessa cosa. Fidati.

- Angelica...

- Resta con me, non lasciare che questi imprevisti gravino su di noi. - insistette lei.

Riccardo aveva iniziato a perdonarla già quando lei aveva affermato di non aver avuto intenzione di baciare Edoardo, nessuna delle due volte. E lei aveva ragione anche su un altro punto: preferiva stare con lei invece che da solo nella sua stanza a rimuginare sul motivo per cui avrebbe dovuto sentirsi offeso. Un po' lo era, ma era certo che la sensazione non avrebbe tardato a svanire.

Accettò quindi la proposta ed entrò in casa con lei, silenziosamente. Dovevano stare attenti a non svegliare la madre di Angelica e il fratellino Michele.

A passo felpato, entrarono nella camera da letto.

- Io vado a struccarmi e mettere il pigiama. Tu... Be', vado a cercare qualcosa che puoi metterti. - annunciò Angelica, sottovoce.

- Ho un cambio in macchina. Mia madre ha insistito per infilare alcuni vestiti... Sai, ha esperienza e dice che servono quando meno te lo aspetti. Incredibile che abbia sempre ragione, alla fine. - sorrise Riccardo.

Usò la finestra per uscire e rientrare, poi si cambiò e attese Angelica disteso sul letto.

Lei tornò in camera con una canotta lunga di seta rosa e la cascata di capelli che superava la metà della schiena.

Si infilò sotto le coperte a piedi nudi e sorrise.

- Vieni? - domandò.

Riccardo non se lo fece ripetere e si spostò ancor più vicino per poterla baciare.

Finì per sollevare il corpo e sovrastare il suo, continuando a baciarla e, al contempo, esplorando la sensazione di toccare la seta. Scivolava liscia e delicata sotto le sue dita, che raggiunsero ben presto lo coscia nuda della ragazza.

- Posso? - soffiò sulle sue labbra.

Angelica annuì.

Le dita di Riccardo sollevarono l'indumento e lo fecero scorrere lentamente sulla sua pelle calda. Incontrarono gli slip e poi salirono senza ostacoli lungo i fianchi incurvati. Angelica alzò le braccia affinché fosse più semplice per lui toglierle la canotta, la quale finì in cima alla pila di vestiti sulla sedia accanto.

Riccardo si sollevò un po' di più per osservare meglio i seni di Angelica e, se l'erezione gli era già venuta, in quel momento iniziò a pulsare. I boxer iniziavano a stargli stretti.

- Ho un preservativo nel portafoglio. - la informò.

Angelica era eccitata a sua volta: le mani di Riccardo avevano acceso fuochi ovunque fossero passate e, anche se non erano giunte alle parti basse, là sotto stava per scoppiare un incendio.

Lo guardò con desiderio.

- Usiamolo. - sussurrò.

Riccardo allungò il braccio verso il comodino e compì la difficile operazione di estrazione dell'oggetto dal portafoglio mentre si reggeva in equilibrio con l'altro braccio.

Tolse i pantaloni e i boxer e infilò la protezione, dopodiché posò un bacio sulle labbra di Angelica.

Non c'era niente che desiderasse di più del godersi questo momento con lei, sapere che il piacere che ognuno avrebbe provato di lì a poco era provocato dall'altro e che si sarebbe riflesso in maniera reciproca in sguardi e gemiti. Le loro esistenze si stavano intrecciando su un piano superiore, nuovo e intenso.

Entrò in lei senza forzare, poi il ritmo acquistò potenza ed entrambi furono sopraffatti, infine, in un anelito unico.

Riccardo si distese nuovamente accanto a lei, ansimante.

Angelica, che aveva vissuto intensamente l'intera esperienza, sorrise. Avrebbe fatto tesoro di quella notte, felice come non lo era stata mai nella sua vita.

Scrivimi una canzoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora