Illusioni

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*siii sono normale per inventarmi una storia del genere🤣*

-Annabeth è scomparsa. -disse Malcolm.
-Come?! -esclamò il figlio di Poseidone.
-Stamattina ci siamo alzati e non c'era... -spiegò il figlio di Atena.
-PERCY! -era Jason. Li raggiunse correndo.
-Cosa succede? -chiese Percy.
-Avete visto Piper? È da ore che la cerco!
-Anche Calipso è sparita. -Leo arrivò in quel preciso istante.
-E pure Hazel. -disse Frank, preoccupato.

Era iniziata così.
Ed in quel momento correvano per il palazzo per trovare Annabeth e le ragazze.
Quel castello era una trappola continua: ogni volta spuntavano corridoi e illusioni che sembravano vere.
Si fermarono a riprendere fiato.
-Grande, Leo. -disse Jason. -Bella idea distrarli col fuoco.
-Grazie. -rispose Leo. -Spero solo che abbia funzionato.
-Ma dove saranno? -si chiese Frank ritrasformandosi in umano.
-L'importante è che stiano bene. -disse Percy. Anche se le sue speranze erano ridotte al minimo. Da quanto giravano a vuoto lì dentro? Minuti? Ore? Giorni?
-Ragazzi? Quella porta prima non c'era, o sbaglio? -fece Leo indicando la direzione in cui erano venuti.
Si guardarono e presero una decisione in silenzio.
Percy fece strada.
-Uno... due... -contò sottovoce. -Tre!
Aprì la porta con la spada sguainata.
Nella stanza non c'era nessuno, ma appena furono entrati, la porta si richiuse e scomparve.
-Oh, fantastico. -commentò Jason. -Ed ora?
Non fece neanche in tempo a finire di parlare, che comparvero quattro figure.
-Annabeth! -esclamò Percy correndo incontro alla ragazza, ma non era reale: era uno spirito.
-Ma cosa... -balbettò Leo cercando di prendere la mano a Calipso.
-Siete vicini. -disse Hazel.
-Stiamo in uno strano sonno. Dovrete essere voi a svegliarci. -spiegò Annabeth.
-In che modo? -chiese Jason tornando a guardare Piper negli occhi.
-Non possiamo dirvi nulla. -disse Hazel abbassando la testa. Le ragazze iniziarono a scomparire.
-Il nostro tempo è scaduto! -Calipso guardò le altre, che le restituirono il suo stesso sguardo.
Le loro figure tremolarono.
-No... -mormorò Percy allungando il braccio verso Annabeth. Con sua grande sorpresa, le loro mani si toccarono. Lei gli sorrise.
-Siamo più vicine di quanto pensate. -disse Calipso sorridendo a sua volta.
-Andrà tutto bene. -Hazel guardò Frank.
Le figure delle ragazze tremarono ancora.
-Jason. Le fiabe. Ricordati le fiabe! -esclamò Piper. E scomparvero.
-Le... le fiabe? -domandò Jason. -Ma che significa?
-Lo scopriremo non appena saremo arrivati. -disse Frank. -Guardate.
Sulla parete davanti a loro si aprì un portone di legno.
Jason lo aprì e furono investiti da una luce bianca.
Quando riuscirono a vedere qualcosa, Frank spalancò gli occhi: -Ehm... cosa...
Indossavano tutti un'armatura dell'Antica Grecia.
-Cavolo... -disse Jason.
-Oh dei! Ho la gonna! -fu l'unico commento di Leo.
Gli altri lo fissarono abbastanza male.
-Ci siamo. -disse Percy. -Eccole.
Le ragazze erano sdraiate su dei letti, con le mani incrociate sullo stomaco. Indossavano tutte delle tuniche, anch'esse risalenti all'Antica Grecia, ognuna di colore diverso (Annabeth grigia, Piper rossa, Calipso bianca, Hazel viola).
Erano bellissime.
Le affiancarono subito.
-Come le svegliamo? -chiese Percy.
-Le fiabe... -mormorò Jason guardando il viso di Piper. Assomigliava ad una bambola di porcellana, quelle che non hai il coraggio di toccare per paura che si rovinino. Non aveva neanche la piuma tra i capelli, lasciati sciolti.
-Cosa intendeva dire? -chiese Leo. -Cosa succede nelle fiabe per...
-Il bacio! -Jason guardò i suoi amici, un po' rosso in viso. -Le principesse vengono risvegliate grazie ad un bacio.
-Quindi dobbiamo... -disse Percy posando lo sguardo sulle labbra di Annabeth.
-Ehm... sì... -disse Jason.
Per fortuna erano in quattro angoli separati della stanza.
Si chinarono nello stesso istante.
Annabeth fu la prima ad aprire gli occhi, catturati da quelli verde mare di Percy.
-Buongiorno. -disse lui. -Dormito bene?
Per tutta risposta, lei si tirò le coperte fin sopra la testa, facendo ridere il ragazzo.
Per seconda toccò a Calipso, che trattenne Leo per quanto l'armatura consentiva.
Poi fu la volta di Hazel che arrossì e sorrise a Frank.
Piper aprì gli occhi per ultima e vide Jason.
-Sapevo che lo avresti capito. -disse mettendosi seduta. Poi lo baciò di nuovo e per poco gli fece perdere l'equilibrio.
-Andiamo. Usciamo da questo posto. -disse Frank prendendo Hazel in vita per aiutarla a scendere dal letto (era bello alto eh).
-Però Leo, lasciatelo dire, con la gonna non stai male. -rise Calipso.
Leo assunse una posa vanesia: -Io sto bene con qualsiasi completo.
Risero.
-No! I tacchi no! -esclamò Annabeth appena si fu messa in piedi. Si abbassò e si tolse le scarpe, rimanendo a piedi nudi.
Piper la imitò subito. Anche se era figlia di Afrodite odiava quei maledetti trampoli.
Percy aprì la porta e si misero a correre per tornare il più presto possibile a casa.
Per quel giorno, di strani avvenimenti, ne aveva abbastanza.

One Shots... MezzosangueWhere stories live. Discover now