Capitolo 5

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CACCIA

Aya's POV

Eccomi qui, aspetto Yomo in uno spiazzo poco lontano dall'Anteiku.
Sono arrivata un po' in anticipo, non avevo niente di meglio da fare.
Sono circa dieci minuti che aspetto, indosso dei semplici Jeans e un maglione scuro, fa freddo.
Qualche minuto dopo, vedo avvicinarsi una macchina scura, una volta ferma, noto l'albino che si avvicina. Gli vado incontro:
<Buonasera Yomo-san.> Dico semplicemente, lui ricambia il saluto e mi chiede di salire sull'auto.
Il viaggio fino ad ora, è abbastanza silenzioso, non riesco a capire cosa pensa, ha semplicemente gli occhi fissi sulla strada.
Inizio a guardarmi intorno, cercando di cogliere qualche dettaglio che m'ispiri un argomento di cui parlare; sorprendentemente, è lui a iniziare: <Cerchi qualcosa?> Chiede, vedendo che mi dimenavo per dare un'occhiata anche ai sedili dietro i nostri.
Mi volto di nuovo, sedendomi in maniera più composta <Quest'auto è rubata, vero?> Ricevo la sua attenzione, la conversione finalmente inizia.
<

Cosa te lo fa pensare?> Domanda l'albino, come se mi mettesse alla prova.
<I tappetini dell'auto, odorano di fumo, come i sedili. Tu però non fumi.> Risposi semplicemente, lo vidi annuire.
<Poi è la prima volta che salgo su un automobile.> Sorrisi leggermente, guardando fuori dal finestrino.
<Manca molto per arrivare?> Chiesi poi, ma qualche istante dopo, la macchina iniziò a rallentare, per poi parcheggiare, il tutto nel mezzo di un area di sosta in autostrada.
<No.> Mi rispose l'albino, per poi scendere dalla macchina. Lo imitai, seguendolo poi fino al parapetto.
Iniziò guardando al di sotto, così feci anch'io, venni però invasa da una strana sensazione, la testa girava, le ginocchia tremavano.
<Sanka, puoi scendere.> Sentii la voce di Yomo, lontana, era già sceso.
<V-va bene!> Dissi, puntando poi lo sguardo su di lui, appoggiai un piede sul parapetto. La testa prese a girare più forte, stavo per tornare indietro, quando caddi.
In completa caduta libera, il mio corpo non voleva saperne di muoversi, mi sentii avvolgere e mi fermai poco dopo, iniziai a fare grossi respiri, fino ad aprire finalmente gli occhi: Yomo mi teneva in braccio, l'aria preoccupata.
<Sei sensibile alle grandi altezze... È normale considerando dove hai vissuto. Non ci avevo pensato. Quando te la senti di scendere, dimmelo.> Disse, sembrava dispiaciuto.
<Non è colpa tua Yomo-san...> Gli feci cenno di farmi scendere, così fece, mi sedetti sull'erba soffice, piano piano mi riprendevo.
<Yomo-san, sai come si chiama la sensazione che ho provato?> Chiesi, riuscendo definitivamente ad alzarmi.
<Vertigini.> Rispose, guardandomi.
<Te la senti di aiutarmi?> Annuii in risposta, seguendolo fino al corpo di un uomo, si era probabilmente gettato da dove sono caduta io.
Vidi l'albino posizionarsi davanti il cadavere, per poi unire le mani e rimanere in silenzio, per un minuto buono. Poi, si voltò verso di me, mi passò il borsone che teneva in spalla: <Aiutami a metterlo qui dentro.> Annuii e lo aiutai.

Una volta saliti, nascosimo il borsone con il cadavere nel cofano dell'auto e ci diressimo verso l'Anteiku.
<Scusami, non ti sono stata molto d'aiuto.> Dissi, giocherellando con la cintura.
<Non è colpa tua, è normale che soffri di vertigini dato che non hai mai visto grandi altezze. Potrebbe guarire questa cosa...> Mi rispose lui
<Davvero? Come?> Chiesi, curiosa.
<Te lo dirò un'altra volta.> Disse, guardando un punto fuori dall' auto e fermandosi, quando mi voltai anch'io vidi la signora Ryoko.
Il mio finestrino si abbassò
<Signora Fueguchi, non dovrebbe camminare da sola a quest'ora. Salga in macchina.> Disse severo l'albino.
<Buonasera Ryoko-san!> Dissi semplicemente io.
<Ti ringrazio Yomo-san. Buonasera Aya-chan.> Disse, per poi salire e sistemarsi sui sedili posteriori.
<È una giornata particolare oggi? Di solito c'è sempre Touka.> Chiese la donna, quasi per rompere il ghiaccio.
<Touka si è presa una pausa, lei si è offerta per sostituirla.> Rispose l'albino.
<Capisco, ti dai da fare Aya-chan! Grazie per tutto.>
<In realtà non sono riuscita a fare molto...> Ridacchiai imbarazzata.
<Questo non è solo per lei e sua figlia, non ci ringrazi.> Disse Yomo, il tono più duro del solito. Lo guardai, senza capirne il motivo.
<Sei arrabbiato, vero? Perché sono andata alla tomba di mio marito.> Ammise la donna. Mi voltai, guardandola curiosa.
<Non deve spostarsi da sola signora Fueguchi. La stanno cercando. Yoshimura mi ha detto che sono già nei dintorni.> La avvertì l'albino, capì che il suo tono severo era dovuto alla sua preoccupazione.
<Lo so. Non lo farò più. Sono passata avanti, non posso continuare ad essere una bambina viziata se voglio che Hinami dipenda da me.>
Quando i due ebbero finito di parlare, mi permisi di dare sfogo alla mia curiosità: <Signora Ryoko, posso farle una domanda?> Iniziai, abbassando lo sguardo sulle mie mani.
<Certo.>
<Ecco, non vorrei sembrarle indelicata, ci sono alcune cose che ancora non capisco da quando sono salita qui, non ho molta esperienza come... Persona, quindi la prego di rispondere a queste domande, vorrei davvero capire. Perché è andata alla tomba di suo marito? I morti... Non possono più tornare indietro. No?> Chiesi, sperando di non essere stata troppo brusca.
<Aya-chan, è normale che tu non capisca dopo quel che hai passato.> Iniziò, per poi spiegarmi il significato simbolico di queste, la loro funzione, l'importanza del seppellire la maschera del Ghoul che è seppellito al di sotto. Mi ha anche fatto intuire che il corpo del marito li non era affatto presente.

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Sento bussare alla porta sul retro dell'Anteiku, corro ad aprire, sono tutti indaffarati nel servire i clienti.
<Yomo-san! Sei fradicio! Entra.> Dico, facendomi consegnare il cappotto, mettendolo ad asciugare, e accompagnando al piano di sopra.
<Accomodati. Sai, la signora Ryoko e Hinami sono appena andate via.> Dissi, mentre mi dirigevo nel bagno per prendere un asciugamano.
<Sanka, non c'è bisogno...> Interruppi l'albino
<Mi hanno detto che sei molto forte Yomo, quindi non posso lasciare che tu ti prenda un malanno.> Gli passai l'asciugamano, lui lo accettò volentieri e lo strofinò sulla testa.
<Come mai sei venuto? Cerchi il capo?> Chiesi curiosa.
<Cercavo te.> Mi sorprese non poco la sua risposta.
<Davvero..? Dimmi pure!> Dissi, quasi emozionata: era la prima volta che qualcuno veniva all'Anteiku per cercarmi.
<Se sei d'accordo... Vorrei aiutarti a superare la tua paura delle grandi altezze. Per un Ukaku, soprattutto uno come il tuo, arrampicarsi sui tetti e spiccare grandi salti è fondamentale. Per ora ho del tempo libero e se vuoi posso aiutarti...> Disse l'albino, sembrava quasi timido in quel momento.
<Grazie Yomo! Mi faresti un grande favore così!> Mi avvicinai, gli afferrai una mano e gli rivolsi un grande sorriso.
<Andiamo allora.> Disse, guardandomi, le guance rosate.
<Sì!>

N.A.
Ricordo a tutti che la storia segue gli eventi del manga e, in quest'ultimo, Yomo e Kaneki dopo aver preso quel cadavere incontrano la signora Ryoko mentre ritornano all'Anteiku.
Ragazzi fidatevi, leggete il manga.

I'll protect you. • Renji Yomo • Tokyo GhoulWhere stories live. Discover now