Prologo

239 15 3
                                    

"Principe Luke"chiama qualcuno dall'altra parte della porta e chiudo il libro che stavo leggendo per andare ad aprire.
"Si?"
"Sua Maestà desidera parlarle"dice gentilmente Alfred senza abbandonare il tono distaccato che porta sempre quando è in servizio.
"Ora?"
"Si principe"annuisce e sospiro.
"Quante volte abbiamo detto che puoi chiamarmi Luke. Anzi devi"aggiungo e vedo comparire un ghigno divertito sul suo viso prima che risponda.
"E lei sa che posso chiamarla così solo dopo fuori dal lavoro"
"Alfred da quando lavori qui? Mi hai visto nascere"esclamo mentre percorriamo il lungo,troppo lungo per i miei gusti,corridoio fino alla stanza dove mio padre,il re,passa il suo tempo libero.
"Si,proprio così"concorda con un gesto della mano,camminando con la schiena dritta ma un po' incurvata dal tempo.
"Grazie per avermi accompagnato"sorrido quando arriviamo a destinazione e fa un piccolo inchino che mi fa alzare gli occhi al cielo. Ormai dovrei esserci abituato ma ogni volta mi crea un senso di fastidio non indifferente.
"È un piacere principe".

"Volevi vedermi papà?"
"Oh Lucas"esclama e mi indica la poltrona affianco alla sua.
"Accomodati pure"aggiunge e annuisco,costringendomi a sedermi con eleganza come mi è stato insegnato da bambino. Infondo un principe non può stravaccarsi su una poltrona reale. O almeno non davanti al re. In camera mia,nel mio vero regno,faccio quello che mi pare e come mi pare.
"Abbiamo una questione importante di cui discutere"dice serio.
"Immagino quindi che questa non sia un invito di cortesia"deduco e sorride di sbieco,mettendo tra le righe la risposta. Ovvero un no.
"Sai che gli anni passano. Per tutti"-fa una pausa e annuisco,facendogli segno che lo sto ascoltando-"Ormai sei grande e,come mio successore devi iniziare a prendere atto delle tue responsabilità e dei tuoi doveri da futuro re".
Sapevo che questo fatidico giorno sarebbe arrivato. Fin da quando avevo otto anni tutti i parenti mi parlavano di come sarebbe stata l'Inghilterra quando sarei salito io al trono. Ma io non sono pronto per questo. Ho solo vent'anni e voglio vivere la mia vita. Non voglio gente che si inchini ai miei piedi e non voglio impartire ordini a destra e a manca. Non fa per me la carica reale. Ma questo è quello che tutti si aspettano da me.
"È ora che inizi a pensare al matrimonio"continua e quasi mi strozzo con la mia stessa saliva.
"Cosa?"esclamo con un tono troppo rozzo per un principe. Infatti mio padre mi lancia un'occhiata di rimprovero.
"Scusa. Volevo dire non è troppo presto? E poi non conosco nessuno che mi interessi"aggiungo. Ed è vero. Le uniche ragazze della mia età sono le figlie delle famiglie nobili della Gran Bretagna. Tutta gente con la puzza sotto il naso che pensa solo ai soldi e a quanto possono salire in alto sulla piramide sociale. Ho avuto solo qualche scappatella qua e là ma con ragazze normali e soprattutto vere.
"Oh ma quello non è un problema. Ho pensato io a te"esclama contento come se stessimo parlando del tempo di oggi.
"Una cara amica mia e di tua madre ha una figlia della tua età. La loro famiglia possiede tante aziende sparse per tutto il tempo e molti terreni nelle campagne dell'Irlanda".
Certo. Come se mi importasse di quanti ettari di terreno ha.
"Vorresti farmi sposare a vent'anni con una ragazza che neanche conosco?"
"Ma la conoscerai. Avrai tutto il tempo per conoscerla prima del matrimonio"dice ovvio e per poco non mi cade la mascella per terra.
"Avete già fissato una data?"
"Certo. Ci ha pensato tua madre. Sarà tra un paio di mesi. Non ti devi preoccupare di niente"aggiunge,agitando la mano in aria come per liquidare una mia possibile risposta. Scatto in piedi e scuoto la testa.
"Non esiste. Mi dispiace contraddirti ma non ci sarà nessun matrimonio"
"Non hai scelta. La nostra vita è così"dice calmo.
"Voi volete che sia così. Solo perché fa comodo a voi non vuol dire che tutti dobbiamo essere così. Io non mi sposerò"dichiaro duro. Non avevo mai parlato così con mio padre. Abbiamo sempre discusso civilmente ma ora stiamo parlando del mio cazzo di matrimonio. Matrimonio organizzato alle mie spalle senza un mio straccio di consenso.
"Sorvolerò sul tuo tono insolente con me. Per questa volta"-aggiunge prima di guardarmi duramente-"Tu ti sposerai senza fare storie. Così come ho fatto io e tutti i miei predecessori prima di me. Fine del discorso".
Esco dalla stanza sbattendo la porta e cammino spedito verso la mia camera. Non permetterò che mi manipolino come un fottuto burattino. Non sta volta. L'hanno fatto per ben vent'anni e ora di mettere un punto a questa storia. Giro la chiave nella serratura per evitare che qualcuno venga a cercami e afferro il telefono dal comodino.
"Ti prego rispondi"mormoro mentre il telefono squilla.
"Ei principino"esclama Zayn e sospiro di sollievo.
"Ho bisogno di un favore. Enorme".

Ho conosciuto Zayn in un locale per celebrità. Fa il barman e ha notato subito che non sono classico principe che si vanta di tutti i soldi che fa ogni dieci minuti. Chiudo il cofano della mia macchina ed esco dal garage. Il mio piano è sicuramente rischioso data la mia,sfortunata,fama. Rientro dentro il castello e salgo le scale del corridoio principale diretto verso camera di mia sorella. Camille ha solo dieci anni e sono contento che non sia nata prima di me. Non sopporterei mai di saperla infelice. Così come lo sono io.
"Cam,posso entrare?"busso alla porta rosa e quando non mi risponde,abbasso la maniglia e apro la porta. La trovo intenta a gironzolare per la stanza con gli occhi chiusi,le cuffie nelle orecchie e la sua bellissima voce melodiosa che si espande per tutta la camera dai soffitti altissimi. Mi appoggio allo stipite e resto ad ascoltarla per un paio di minuti con un sorriso fiero sul viso. Cam è in assoluto la cosa migliore che mi sia capitata in vent'anni. È dolce e premurosa. Anche lei non sarà mai una regina acida e narcisista come mia madre. Nonostante le voglia bene devo riconoscere che è una pessima regina. La magia finisce quando apre gli occhi e sobbalza spaventata nel trovarmi a fissarla come un idiota. Le sue guance si arrossano e si sfila le cuffie.
"Da quando sei lì?"
"Da un po'. Ho bussato ma non mi hai sentito"sorrido e mi viene ad abbracciare.
"Sei sempre più brava a cantare"mi complimento e ride.
"Ho preso tutto da te"dice ovvia e sorrido.
"Devo dirti una cosa"mormoro,mordicchiandomi il labbro.
"È successo qualcosa?"
"Il re e la regina hanno deciso di organizzarmi un matrimonio con una ragazza che neanche conosco,senza il mio consenso"spiego in sintesi e sul suo viso si dipinge lo stupore.
"Cosa? Ma non possono farlo? Cioè ho letto che si è sempre fatto ma pensavo che ci fossimo modernizzati"aggiunge.
"A quanto pare no"borbotto.
"Cosa farai?"
"Vado via Cam".
Resta per un po' in silenzio poi si avvicina a me.
"Cosa vuol dire che vai via?"chiede timorosa.
"Che evado da questo posto. Almeno fino a quando non prenderanno in considerazione di ascoltare anche il nostro parere".
Il suo labbro trema violentemente e alcune lacrime le rigano le guance. Odio vederla così ma mi sarei odiato ancora di più se me ne fossi andato senza salutarla.
"Ei piccolina,non piangere. Ti chiamerò tutti i giorni. Te lo prometto"sussurro,portandola sopra le mie gambe e si appiglia alla mia maglietta per tenermi stretto a lei.
"C-come farò s-senza di te?"singhiozza e le alzo il viso verso il mio.
"Io sarò sempre al tuo fianco. Sai quel bel telefono segreto che ti ho regalato per il compleanno?"
Annuisce con un piccolo sorriso.
"Bene. Tienilo sempre nascosto sotto il materasso. Dovrò cambiare numero per non essere rintracciato ma ti chiamerò tutte le sere prima degli ultimi ritocchi delle campane reali. D'accordo?"
Annuisce di nuovo e le asciugo le lacrime.
"Promettimi che lotterai per te stessa Cam. Sei la principessa più forte e vera che io conosca. Non farti mettere i piedi in testa da nessuno. Capito?"
"Assolutamente si. Sai che odio i piedi"aggiunge disgustata e scoppiamo entrambi a ridere.
"Te lo prometto Lukey"mormora dolcemente e le bacio tutto il visino paffuto,facendola ridere.
"Okay fila a letto principessa. È tardi"
"Resti fino a quando mi addormento?"
Annuisco e la aiuto a mettersi il pigiama con i coniglietti prima di rimboccarle le coperte. Ho sempre pensato che un letto matrimoniale sia troppo grande per una bimba così piccina. Mi sdraio accanto a lei e le canto una canzone fino a quando non crolla nel sonno.
"Ti voglio bene piccola principessa".

"Ei amico"sorride Zayn quando parcheggio davanti a casa sua.
"Ei. Hai tutto pronto?"
"Ovviamente"ridacchia.
"Scusa per averti disturbato"mormoro e alza gli occhi al cielo.
"Sei mio amico Luke. Allora in questa cartella trovi tutto quello che servirà. Documenti nuovi,passaporto e altra roba varia"
"Sei la mia salvezza"sospiro e faccio per tirare fuori il portafoglio ma mi blocca.
"Lascia stare. Per così poco. Ho cancellato ogni cosa perché so che verrano a cercarmi. Sono contento che abbia deciso di mandarli a farsi fottere"
"Non avevo dubbi"rido e scrolla le spalle.
"È meglio che vai se vuoi prendere quell'aereo"
"Ti devo un favore"esclamo mentre risalgo in macchina.
"Che si fottano"urla a squarciagola con le braccia in aria e metto in moto,scoppiando a ridere. E che si fottano allora.

Him And I/Muke  *Non Revisionata Né Corretta*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora