Chiusi la porta ed uscì correndo , corsi velocemente senza fermarmi mentre immagini di alcuni minuti fa mi passavano davanti agli occhi come in una pellicola cinematografica ; i suoi occhi dilatati e le mie mani che lo stringevano forte quasi avessi paura che potesse svanire nel nulla da un momento all'altro , le sue labbra incastrate perfettamente con le mie ed il mio cuore che batteva all'impazzata : era tutto impresso nella mia mente e non riuscivo a liberarmene .
Smisi di correre appena fui fuori dal grande edificio e un po' lontano da quegli occhi meravigliosi che mi fottevano ogni volta e da quelle dannate labbra che sapevano di proibito e tutto ciò a cui dovevo stare alla larga ; mi fermai all'entrata e mi bloccai di nuovo non sapendo davvero dove andare cosa fare o dire o nemmeno cosa pensare perché tutto ciò non sembrava più far parte della mia storia o semplicemente io non le appartenevo più , avevo perso completamente il controllo e sembrava che qualunque cosa io facessi peggiorasse solo le cose . Sembrava che non avessi più il controllo su niente soprattutto su me stessa , ma forse è sempre stato così . Prendere il timone e riportare la barca sulla giusta strada nel bel mezzo di una tempesta non è mai stato il mio forte , affondavo sempre dopo un po' .
Mi lasciai scivolare cadendo per terra stringendo le ginocchia verso il busto dove nascosi la faccia , qualche lacrima iniziò a scendere seguita dai pensieri che colmavano il silenzio intorno riempiendolo con l'amara consapevolezza che Harry mi piaceva . Ovunque io guardassi vedevo solo Harry e i suoi occhi magnetici e non facevo altro che pensare a lui ; troppe cose ed io ero molto confusa . Piangevo perché non ci capivo più nulla , perché era tutto sbagliato e non doveva succedere ma invece è successo un'altra volta e non sono riuscita a far nulla , ma non volevo che ci fermassimo perché per una volta sembrava tutto perfetto come nei sogni ed io non volevo svegliarmi , ma anche i sogni hanno una fine , spariscono lasciandoci solo un'amaro ricordo di ciò che è stato , un assaggio che non basta mai e quei piccoli assaggi non mi bastavano più, volevo di più. Eppure ogni volta che succedeva era sempre magnifico : i suoi occhi nei miei , il modo in cui mi stringeva , quel calore .... Mi sentivo al sicuro . Era tutto così complicato e perfetto , come se stessi trattenendo il respiro per un tempo indefinito che diventava via vai infinito mentre sotto di noi la vita si fermava e rimanevamo solo noi due sospesi ed ignari di ciò che stava succedendo, come se la ragione perdesse il controllo lasciandolo alle emozioni .
' ciò che proviamo ' o ' ciò che senti nel profondo ' , mi diceva mia nonna quando da piccola le chiedevo cosa fossero ; ne sentivo parlare nei film , nei cartoni , in giro e persino nella vita di tutti i giorni così tanto che l'argomento colpì a fondo la mia curiosità , volevo scoprire cosa fossero e comprendere l'importanza datagli ma non ci riuscì mai perché tutto quello che capì è che erano un tasto da non toccare e che potevano far male e rovinare tutto solo con una parola o al contrario creare qualcosa di nuovo .
E ormai erano passati anni ma non è cambiato nulla in me : ricordo solo che la nonna mi ripeteva di ascoltare sempre ciò che provo e di non averne paura non importa quanto difficile sia la situazione ma era questo il problema ; cos'è che provavo ? Esisteva ? Aveva un nome ? Ma soprattutto , era reale ?
Non sapevo cosa fosse , avevo solo confusione e un mix di cose all'interno , forse troppe . Avevo paura , perché ero un fottuto casino e sapevo solo complicarmi la vita ma Harry sembrava rendere tutto più semplice anche se infondo lui lo era ancora più di me .
Un fottuto casino .
E me ne stavo lì con gli occhi fissi sull'asfalto dove le macchine sfrecciavano a tutta velocità ignari di tutto il resto , tra il gelo che mi ricopriva e la freddezza grigia di quell'edificio grigio come il cielo sovrastante ricoperto da grosse nuvole e ciò che era dentro di me . Grigio , come lui .
Sarei dovuta essere a casa a ripassare il teorema di Pitagora , dato che dovevo recuperare matematica , cercando di capirci qualcosa mentre fuori qualcuno probabilmente finiva di incartare gli ultimi regali ma invece no , ero in quello stupido posto che odiavo tanto a piangere senza neanche saperne il motivo perché ero un disastro e le cose non andavano mai bene e sarà sempre così di male in peggio , ma in quel momento l'unico teorema che sembrava tenere la mia mente occupata era Harry : ogni cosa che facevo , pensavo o dicevo la mia mente era con lui . Lui , Harry era il mio unico pensiero e non riuscivo neanche a spiegarmi perché ; lui e i suoi mutamenti di carattere improvvisi , le sue risposte ambigue e quelle di supporto , la sua rabbia interna ; lui e il velo di tristezza nascosto dietro quelle iridi incandescenti , il suo sorriso che diceva che andava tutto bene e gli occhi che lo smentivano , lui .... Quel ragazzo riccio dagli occhi color smeraldo , quello che un po' di tempo fa non sopportavo e che ora non riuscivo a togliermi dalla testa . Il ragazzo che mi aveva salvata . Solo lui .
Harry era un mistero che volevo scoprire , 'il teorema Harry '.
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YOU MAKE ME STRONG || ( in revisione - sospesa)
FanfictionAmber,una ragazza di 16 anni dolce e fragile, bassa con lunghi capelli castano chiari e dei bellissimi occhi che ispirano speranza. Dopo il tragico passato che si porta dietro e che le contrasta il presente lei e la sua famiglia decidono di abbandon...
