18. The one where they try to fix themselves.

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Harry roteò il collo dapprima a destra, poi a sinistra, accompagnando il movimento con un respiro profondo. Era appena tornato a casa dopo una mattinata trascorsa a discutere dell'album con il suo produttore. Lavorare gli faceva sempre bene, lo teneva lontano dai pensieri che non riguardavano la musica, e per lui era un sollievo perché erano parecchi giorni che non riceveva più telefonate o messaggi da parte di Louis. Ciò gli fece capire che, ormai, aveva perso ogni speranza. E tutte le volte che il suo cellulare squillava, il cuore gli batteva sempre all'impazzata mentre correva verso l'oggetto se non era nelle sue vicinanze, o mentre spostava di scatto lo sguardo su esso quando lo aveva vicino. E quando poi scopriva che il nome che appariva sullo schermo non era quello che sperava, si intristiva sempre di più e iniziava a chiedersi se avesse sbagliato a comportarsi in quel modo, a mandargli quel messaggio, ordinandogli di non richiamarlo più. Louis stava semplicemente eseguendo le sue parole, ma Harry non poteva non essere deluso perché sperava che, nonostante ciò che gli avesse detto, decidesse di fregarsene. Sperava che avrebbe insistito un po' di più.

Si recò nella sua camera da letto e si spogliò dei suoi vestiti, indossando soltanto dei comodi pantaloni della tuta. Dopodiché, andò in cucina e aprì ogni sportello, sbuffando nello scoprire che nella credenza non c'era più alcol che potesse non solo mettere in pausa la sua mente, ma che potesse anche riempirgli lo stomaco, dato che era ora di pranzo e non aveva tanta voglia di mangiare. E l'alcol lo aiutava anche ad andare a dormire la notte, evitando che mille pensieri affollassero la sua testa e gli impedissero di riposare. Non era diventato un alcolista, sapeva quando fermarsi e non si era mai spinto troppo oltre. Aveva soltanto bisogno di un paio di birre e bicchieri di vino per liberare la mente.

Proprio per quel motivo, Harry tornò in camera per indossare anche una felpa, cosicché potesse uscire di casa per andare a comprare qualcosa da bere. Ma proprio quando recuperò una felpa dall'armadio e fece per indossarla, il suo cellulare squillò. Lasciò dunque perdere l'indumento e prese l'oggetto poggiato sul comodino, sospirando di sollievo quando vide il nome della persona che riusciva a distrarlo facilmente.

«Ehi, Niall» rispose con un debole sorriso sulle labbra, sedendosi sul bordo del letto.

«Ciao Haz, come va?»

Harry corrugò la fronte perché il saluto di Niall non era allegro come suo solito. «Bene. Tu come stai? Mi sembri strano» infatti gli chiese, preoccupato.

Niall si schiarì la voce, visibilmente agitato. «Si, beh-» si interruppe per sospirare profondamente. «Ti dirò il motivo e spero non mi odierai per questo. Potresti aprire il cancello?»

Harry sollevò entrambe le sopracciglia e subito si alzò in piedi. «Certo che sì» rispose, correndo all'ingresso e aprendo il cancello, cosicché Niall potesse entrare. «Ti aspetto» disse, chiudendo la chiamata e lasciando la porta socchiusa.

Andò in cucina e riempì il bollitore con dell'acqua e lo mise sul fuoco, consapevole che una colma tazza di tè rendeva Niall più tranquillo e colloquiale, nei momenti in cui qualcosa andava storto. Quando poi avvertì la porta di casa chiudersi, Harry non lo raggiunse perché era ancora impegnato a recuperare le due bustine di tè dalla credenza. «Sono in cucina» urlò, cosicché l'amico potesse raggiungerlo. «Sto facendo del tè» lo avvisò quando il rumore dei passi si facevano sempre più vicini, fino a quando lo sentì fermarsi a qualche metro di distanza, alle sue spalle. «Parleremo soltanto di fronte una tazza di tè e ci scoleremo l'intero bollitore, naturalmente sei d'acc-» quando Harry si voltò verso Niall, con un piccolo sorriso in volto, che avrebbe dovuto rassicurarlo, interruppe ciò che stava dicendo, come se si fosse dimenticato di che cosa stesse per dire, e spalancò gli occhi. Perse completamente il sorriso, rimanendo impietrito sul posto, col cuore che ormai sembrava aver smesso di battere.

Somewhere in Southern Italy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora