Come vetro

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Il divano bianco della sua villa di Miami è stato terreno di guerra più e più volte. Io e Lauren siamo state le protagoniste rivali della guerra, le nostre armi erano le nostre lingue, e la guerra non è mai stata altro che sesso intenso e passionale.

Persa nella consistenza ruvida e morbida dei capelli di lei, sento il suo respiro sul mio ventre mentre il suo volto è appoggiato vicino al mio ombelico, entrambe stese e nude, fuse nei nostri calori.

E' il momento, Mila.

"Camz..."

Il suono inaspettato della sua voce mi fa rinvenire dai miei pensieri, "Mh?"

"Dovremmo andare dai tuoi, si sta facendo tardi... Non vorrei che si preoccupassero."

Io sorrido alla sua premura, "Sono con te, Laur, i miei non si preoccupano mai se ci sei te con me."

"Cavolo, mi sento responsabile ora...", ride emettendo un suono sottile e graffiato.

"Lauren.. Ho una cosa da darti, amore..."

Lei si drizza sul divano, sedendosi e incrociando le gambe, guardandomi calma e in attesa. Io mi tiro su, a mia volta, e sospiro un po' in difficoltà. Per un momento mi perdo nell'immensità dei suoi occhi e temo di non riuscire più a guardare occhi diversi dai suoi.

"Vedi, Lau, è una cosa delicata... Io... Spero ti piaccia, non sono brava con le parole in certe occasioni.", allungo la mano nella mia borsa, che era rimasta a terra vicino al divano per lunghe ore. Tiro fuori una scatolina rettangolare e lunga. Lei mi guarda non capendo, non le avevo mai fatto un regalo prima, e so anche che non ama molto i regali o essere corteggiata, ma mi lascia fare lo stesso presa dalla curiosità.

"Io... Non lo so, mi sto impappinando, guarda e basta.", le porgo la scatoletta e lei la prende sfiorando la mia mano. Con gli occhi un po' gonfi dalla stanchezza e il viso struccato, inizia a scartale il pacchetto con la testa china, totalmente ignara e serena.

"Oh..."

Il mio cuore perde un battito, la sua reazione è neutra, non mostra stupore.

"E' una bella collana, Camz... Non mi aspettavo un regalo... E' un cristallo?"

Adesso che la sua espressione si è rilassata in un sorriso contento, mi tranquillizzo. Sono così concentrata a studiare la sua reazione, che non mi rendo conto di non star rispondendo.

"Uhm, no non è un cristallo... E' semplice vetro..."

Nonostante la semplicità della collana, Lauren è entusiasta come una bambina, lo si vedere dagli occhi, mentre si gira e rigira la collana tra le mani. Non l'ha ancora capito...

"Laur, io... Non so se ho fatto bene, ma mi sono presa la libertà di... Prendere una scheggia-", la mano di Lauren si piazza decisa sulle mie labbra, bloccando la mia frase. Lei con gli occhi chiusi, stringe la collana e sembra turbata. Ingoio a vuoto.

"E' bellissima. Basta così.", adesso riapre gli occhi e mi libera la bocca. I suoi occhi sono annegati in un ricordo doloroso, e li vedo lottare per non piangere. Lei fa un lungo sospiro e cerca di agganciarsi la collana al collo, con difficoltà.

"Lascia che ti aiuti", le dico con dolcezza, così prendo il gancetto e lo allaccio per bene. Lei sembra aver messo una maschera sul suo volto, perchè quando la riguardo ha gli occhi normali e luminosi, come se niente fosse successo.

"Allora, piccola, andiamo dai tuoi? Ci staranno aspettando per cena, ormai...", ride e io la seguo. Avrei voluto chiederle come si sentiva, ma sarebbe stata una domanda troppo stupida. Annuisco e mi rivesto mentre Lauren carica la mia valigia nella sua macchina ben custodita nel garage.

I WANT YOU || CAMREN || The Epic Records ExperienceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora