Capitolo 57

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18 maggio 2018,
Torino, Allianz Stadium.

In tutto il corso di questi anni, ho sempre sognato e sperato di essere presente nell'ultima partita della stagione.

Godermi una partita tranquilla, una partita spettacolo, la premiazione, la festa scudetto in campo e la visione di giocatori e famiglie che girano per tutto lo stadio a salutare e regalare amore.

Sono partite emozionanti, partite in cui giocatori, tifosi, società, staff, bodyguard, ricchi e poveri, sono tutti un'immensa, unica, e meravigliosa famiglia.

Ho sempre sognato di emozionarmi nel vedere i miei ragazzi alzare davanti a me lo scudetto, festeggiare con loro, ringraziandoli per ciò che sono capaci di regalarmi.

Ma mai avrei immaginato di poter essere qui oggi.

In questo posto, con queste persone, in questa famiglia.

Così.

Il cielo brilla di un azzurro intenso, riflettendo sul prato verde lucido e immenso del basso.

Intorno, bandiere, striscioni, urla e cori.

Sono tutti pronti a osannare il loro Capitano per l'ultima volta, e i loro ragazzi, per il settimo scudetto consecutivo vinto e pronto ad essere cucito sul petto.

E sono pronta anch'io.

A tutto quello che mi aspetta.

<<Scendi, ti faccio
    conoscere Gigione!>>

il messaggio improvviso di Paulo, che mi fa fiondare verso il tunnel degli spogliatoi, in cui quasi tutte le famiglie sono riunite per lasciare i bambini e permettere loro di entrare con i loro papà, cugini, o zii.

Urlo un veloce torno subito alla famiglia Dybala presente in tribuna e corro come una matta.

Nel tunnel ci sono quasi tutti i ragazzi.

Incrocio Roby intenta ad avvisare Leo di non fare la peste, sistemandogli per bene la canottiera nei pantaloncini della Juve con il numero 8, poi gli abbassa la maglietta a righe bianconere con il suo nome stampato sulle spalle.

Quando lui mi vede, corre verso di me e lo prendo al volo, per poi riempirlo di baci su tutto il viso, mentre lui cerca di scansarsi.

"Ti stavo aspettando. Ma dov'eri?" mi chiede Roby, per poi salutarmi con due baci sulle guance quando la raggiungo.

"Ad accogliere un cantante di Amici di cui non sapevo dell'esistenza e che Paulo ha invitato per la partita" le rispondo, lasciando andare Leo, che corre da suo fratello, sempre con un pallone tra i piedi.

"Riki -  risponde lei prontamente - Poi gli chiederò una foto, è troppo figo" dice, facendomi ridere.

Valentina Allegri aveva detto lo stesso, quando si era presentata nel nostro box, chiedendo a Mariano di passare.

Poi, finalmente ci siamo conosciute anche noi, promettendoci di rivederci poi, qualche ora dopo, in campo nel corso della festa.

Simona, in tribuna con me e la famiglia di Paulo, continuava a ripetere che stava vivendo uno dei giorni più belli della sua vita.

"Ma che bella maglietta abbiamo" continua poi Roberta, sistemandomi meglio nei pantaloni la maglia della Juve con il numero dieci sulle spalle e il nome Dybala.

All'arrivo nel box, Alicia le aveva date a tutti, anche agli ospiti al di fuori della famiglia, ed io quasi mi ero emozionata, pensando che avrei indossato  la sua maglia per la prima volta.

Más que nunca - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora