Apologize

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Uscire di casa la mattina alle otto e osservare il sorriso di Robert Thomas è ormai diventato lo scopo della mia vita. Oggi ha un sorriso particolarmente bello e solare. Oggi è felice. Non mi è piaciuto vederlo così triste l'altro giorno e tantomeno sapere che mi ha ignorato pur di non dirmi la verità. Questo mi piace anche di meno. So che nasconde qualcosa. Il mio istinto infallibile di detective lo sente ma non riesco ad essere oggettivo nei suoi confronti. Non riesco a mettere da parte emozioni,sensazioni. È fottutamente difficile con lui. Ed è così frustante per me. Ma come potrei rimanere impassibile davanti a quegli occhi scuri e quei capelli biondi?Che poi proprio non riesco a capire perché continuo a vederci il mare lì dentro. Come se dovessero essere azzurri. Quel marrone stona con tutto il resto.

"Buongiorno"esclama e il mio cuore perde un battito quando mi stampa un bacio sulla guancia. Arrossisco pesantemente e abbozzo un sorriso mentre si accorge del gesto e resta sorpreso. È sempre così gentile e moderato. Come se gli avessero insegnato a non mostrare le sue emozioni. Ricorda tanto il principe Harry della Svizzera.
"Buongiorno. Sei allegro stamattina"commento mentre gli porgo una cuffia e faccio partire la riproduzione casuale degli All Time Low.
"Stasera parto per l'Inghilterra"
"Cosa?"dico con forse troppa enfasi e mi guarda confuso.
"Volevo dire...perché?"riformulo. La sua espressione cambia e diventa improvvisamente nervoso e imbarazzato.
"D-evo fare un...corso. Si,si un corso per l'azienda dei miei genitori"
"Ma non erano in California?"
"Beh si...ma h-anno diverse catene"borbotta e capisco benissimo che sta inventando un mucchio di balle. Non so bene cosa mi trattiene dal non aprire "un'indagine" su di lui. Come faccio per le altre persone ma mi fido di lui. Non mi è mai successo con nessun altro di fidarmi così tanto in poco tempo. Sono fin troppo imprudente nei suoi confronti ma voglio dargli più tempo. Prima o poi mi dirà la verità.
"Quindi devi fare un corso in Inghilterra sulle pelli dei maiali?"riassumo e annuisce pensieroso e scrollo le spalle prima di alzare il volume.
"Quando torni?"
"Domani sera. Non posso saltare tanti giorni di scuola"
"Ci tieni così tanto?"ridacchio. Credo sia una delle poche persone in questa città che adora andare a scuola.
"In California ero obbligato a studiare cose che non mi piacevano. Qui ho potuto scegliere e le materie sono interessanti. E poi sono contento di stare con te"aggiunge e arrossisco nuovamente. Dannazione Michael datti un contegno. Sembri una dodicenne alle prime armi. E comunque non suonano benissimo le parole contento e stare con te nella stessa frase? Detta da lui? La voglio come suoneria del telefono.
"Anche io sono contento che tu sia arrivato qui. Le persone qui sono noiose e ti parlano tutte alle spalle"borbotto.
"Io credo che tu sia un'ottima persona. Se poi gli altri non lo capiscono peggio per loro"sorride,facendo spallucce e annuisco mentre calcio via qualche sassolino. La sua mano afferra la mia e mi tira indietro,costringendomi a fermarmi sul marciapiede.
"Grazie per ieri. M-mi h fatto bene parlare con te. Ne avevo bisogno"sussurra e mi si scalda il cuore a vederlo così vulnerabile. A volte sembra troppo freddo e vigile per un essere umano.
"Ogni volta che vorrai,io sono qui"sorrido e mi ritrovo con la testa appoggiata al suo petto robusto. Ci metto alcuni minuti per capire che mi sta abbracciando e quando lo capisco,chiudo le braccia dietro il suo busto. Si allontana dopo alcuni secondi e riprendiamo a camminare verso scuola come se niente fosse ma posso giurare di sentire il mio cuore battere come non aveva mai fatto prima.

Luke

Abbasso il cappuccio della felpa sul viso e inforco gli occhiali da sole. Ho tenuto i panni di Robert Thomas per non destare ulteriori sospetti. Dalle notizie che passano al telegiornale so che tutto il mondo mi sta cercando e non voglio farmi catturare come un animale in fuga dai miei genitori. È troppo preso per tornare a casa nonostante Camille mi manchi da morire. Voglio passare altri giorni da persona normale dove i problemi principali sono i compiti per il giorno dopo,fare la lavatrice e Michael Clifford. Lui si che è un problema. Un enorme,incasinato e bellissimo problema. Non ho mai definito la mia sessualità con chiarezza. Ho avuto storie con ragazze e alcune con ragazzi. Non ha mai fatto tanta differenza. Molte volte lo facevo solo per finire sui giornali,etichettato come cattivo principe,solo per far infuriate i miei genitori. Per dimostrargli quanto il principe d'Inghilterra sa essere ribelle. Ma è stato tutto inutile. Neanche tre ore dopo i giornali erano già spariti e la gente se n'era già dimenticato. Michael però mi fa uno strano effetto. Sento il cuore battere impazzito,le gambe che tremano e l'abbraccio di stamattina mi ha fatto sentire qualcosa dentro lo stomaco. Come una mandria di bufali impazziti che corre da una parte all'altra. Ed è stata la sensazione più bella,vera e intensa che abbia mai provato. Sarà dura svegliarsi domani mattina sapendo di non dover passare a prenderlo a casa sua. Nonostante questo,sono davvero felice di essere tornato a Londra. Un po' mi mancava la mia città e mia sorella. Lei mi manca terribilmente ogni giorno. Attraverso l'aeroporto a testa bassa e camminata veloce prima di chiamare un taxi e dare l'indirizzo del Work Park. È nella zona periferica di Londra e Francesca,la babysitter di Camille,la porta lì perché sa che è quasi sempre vuoto. I miei genitori impazzirebbero se sapessero che mia sorella va sullo scivolo con i vestiti da 3000 dollari o buca le calzamaglia ottocentesche,appartenenti alla bisnonna Elise,saltando dall'altalena. Una principessa non dovrebbe farlo ma mia sorella ha preso tutto da me. E ne vado estremamente fiero. È solo una bambina e faccio di tutto per non farla crescere come me. Obbligato a reprimere ogni istinto infantile come giocare con gli altri bambini o chiedere un giocattolo per Natale. Il cellulare vibra nella tasca della giacca e lo prendo subito leggendo sul display il nome di Michael.

Him And I/Muke  *Non Revisionata Né Corretta*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora