60. massmedia

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Mi alzo dolorante dal letto di mio fratello e per un attimo mi sembra che tutta la stanza giri. Saranno i residui di ieri. Ho bevuto così tanto che non ricordo manco che è successo.

Accendo il mio cellulare, ci sono parecchi messaggi dal mio gruppo e da qualche sconosciuto, e qualche chiamata da parte di Manuel e di Brianna.

Cazzo! Oggi devo andare in tribunale. Corro nella mia stanza, stando attenta a non svegliare tutta la famiglia.

Prendo tutto il necessario e vado in bagno.

Mi faccio una doccia velocissima, mi asciugo, metto l'intimo e inizio a truccarmi.

Preferisco restare sobria, anche perché non devo andare in discoteca ma in un semplice tribunale.

Metto un po' di Correttore per coprire le occhiaie della notte prima, un filo di Eyeliner, tanto tanto Mascara, matita sotto l'occhio e poi passo alle mie labbra carnose, dove metto un semplice rossetto rosso opaco.

Passo il pettine nei miei capelli bagnati e per non svegliare nessuno, non li asciugo.

Mi vesto con un semplice tubino Rosso che mi arriva al ginocchio, una cintura in vita, aggiungo una giacca nera per rendere tutto più formale, metto le decolté nere opache e prendo una borsa mettendo lo stretto necessario.

Prendo le chiavi della macchina dalla borsa e salgo nella mia bellissima Audi R8 nera opaca

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Prendo le chiavi della macchina dalla borsa e salgo nella mia bellissima Audi R8 nera opaca.

Poso borsa alla mia destra, estraggo il cellulare e chiamo Brianna. 

B= Jade, dove sei? Stiamo aspettando te e il giudice. Muoviti, arriva prima di lui.

J= Hey, calma. Intanto buongiorno. Sto arrivando.

B= Sisi, muoviti David sta facendo il pazzo sclerato.

J= Quanta agitazione, non è che sta resuscitando Allison di teen wolf.

Sento un "biiiip" continuo segno che ha staccato la chiamata.

In tutti questi anni ho imparato di non toccare mai Teen Wolf a Brianna. Si incazza a morte quando parli male della sua serie tv preferita.

Abbiamo un altra Natalie in lei.

Sfreccio per le strade di Los Angeles e per poco non faccio qualche incidente.

Mi fermo davanti al tribunale, prendo la mia borsa e scendo chiudendo lo sportello dietro di me. 

Entro dentro il grande edificio, un aria tesa e silenziosa mi circonda. Tutti spostano l'attenzione su di me, mi guardo in torno e poi cammino verso David.

Il rumore dei miei tacchi spezza il silenzio che si era creato, tutte le persone all'interno di quella sala iniziano a parlare e guardarmi. Sento frasi tipo "ma quella non è la figlia di Richard Smith?" "Ma che ci fa con quel genere di persone?"

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