C'è chi crede che la vita sia fatta dalla quotidianità, che siano le cose banali e ripetitive la sostanza. Secondo altri invece, la nostra esistenza è fatta di attimi, talvolta inafferrabili ed effimeri, altre volte impressi sulla nostra pelle indel...
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Fuori dalla finestra stavano iniziando a cadere i primi fiocchi di neve, mentre io non riuscivo a non pensare a quelle tre parole. È incredibile quanto una frazione di secondo ci possa restare impressa e tormentarci. Non riesco a ricordare cos'ho mangiato ieri a pranzo, ma so che non mi dimenticherò mai di quello sguardo, quella mano sulla coscia, quel tono di voce troppo delicato per essere sincero.
So già che non tornerò in quella palestra, ma sto cercando un modo per dirlo ai miei, alle mie amiche, a tutte le persone che sapevano di questo mio hobby. L'abbonamento non si può disdire, fino a gennaio sono vincolata ad andare, poi posso evitare di rinnovarlo. «Tutto bene?» Chiede mia mamma entrando nella mia stanza e appoggiandomi una mano sulla spalla. «Si, si non ti preoccupare» sorrido appena «oggi non vado in palestra perché non mi sento bene.»
È colpa mia, sono stata io a mal interpretare i suoi gesti, io a baciarlo, io a non chiedergli scusa in tempo. Per tutto questo tempo sono stata io a sbagliare a pensarlo, a rabbrividire quando mi sfiorava, a sentire le tanto famose quanto inesistenti farfalle nello stomaco. Ho sbagliato tutto, ho fatto troppi errori: così, uno dietro l'altro. È stato tutto, un grande malinteso.
