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 «Jimin! Taehyung! Scendete che è pronto!» gridò Seoyeon dalla cucina, spaventando anche il marito per l'esclamazione improvvisa

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«Jimin! Taehyung! Scendete che è pronto!» gridò Seoyeon dalla cucina, spaventando anche il marito per l'esclamazione improvvisa.

I due che si erano rifugiati in camera immersi nelle loro coccole, si guardarono sbuffando e poi si sorrisero, si baciarono e scesero dal letto allegri, per poi correre in salotto dove la madre del moro iniziò a sfornare i primi piatti, posandoli a tavola.

Erano passati ormai tre anni dalla fine della guerra e tutto sembrava andare per il meglio.

«Mamma, dopo pranzo io e Tae...»

«Si lo so, lo so. La casa. E' da un mese che me ne parli» sbuffò la madre, interrompendo subito Jimin. 

«Come procedono i preparativi?» chiese invece il padre, guardando Taehyung.

«Procedono. Manca davvero poco. Il prossimo mese dovrebbe essere pronta» sorrise il biondino contento.

Lui e Minho, avevano avuto modo di conoscersi e di intraprendere una sorta di confidenza, mentre con Seoyeon ormai, era nata un'amicizia. Infondo entrambi erano grati l'uno all'altro per essersi aiutati nelle difficoltà per rivedere i propri amati.

Mentre per i genitori di Taehyung, inizialmente quando Jimin comparve a casa propria, non capirono la situazione e si comportarono in modo un po' distaccato, soprattutto dopo aver scoperto per ultimi come erano andate le cose. Presa confidenza, accettarono sia la sessualità del figlio, sia la presenza del moro che amarono giorno dopo giorno sempre più.

«Bene noi andiamo, a dopo!» disse Jimin prendendo per mano il fidanzato e scappando letteralmente da casa, dopo aver mangiato a raffica il primo e il secondo. 

«Ma- il dolce...» mormorò dispiaciuta Seoyeon mentre li vide uscire dalla porta in fretta.

«Oh eddai tesoro, lo mangerò io»  gli disse Minho per rassicurarla, alzandosi di poco per poter dare un dolce bacio sulla nuca alla donna un po' rammaricata.


«J-Jimin! Non c-correre!» disse il biondo fermandosi per prendere fiato, appoggiandosi alle ginocchia. «La c-casa non scappa» disse col fiatone. 

Il moro si fermò e sorrise al biondo, poi gli prese il viso e lo baciò dolcemente.

«Va bene, però muoviamoci, ho fretta Taetae» disse, prendendolo per mano, rallentando il passo. 

«A proposito, hai notizie di Hobi? E' da un po' che non lo vedo»

«Beh tutto ciò che posso dirti è che lui e Yoongi sembrano due piccioncini. Chissà cosa sta accadendo tra quei due...E' ormai da qualche anno che vanno avanti con questa strana faccenda. Sono due poli opposti ma non riescono a stare lontani» disse il biondo pensieroso scuotendo la testa, guardando Tae.

«Beh, lo avevi detto tu che due poli opposti si attraggono. Chissà che non sia successo qualcosa finalmente»

«Beh, infondo è ormai tre anni che si conoscono» disse Jimin.

I due arrivarono al ponte Alba e lo attraversarono tenendosi per mano, stando in silenzio.

Arrivarono quindi davanti a una casa piccola e ancora in costruzione. A Jimin brillarono gli occhi nel vederla e Taehyung sorrise al vederla quasi completa. Si ricordò di quando iniziò a progettarla su un pezzo di carta, proponendo poi la sua costruzione a un architetto che lo aiutò volentieri nel realizzare il suo desiderio.

«Entriamo?» chiese il moro, guardando il fidanzato per avere conferma.

«Si, entriamo» disse Taehyung prendendo in braccio il biondo, che rise e si lasciò portare all'interno della struttura.

Una volta entrati, nella piccola stanza di legno vuota, Taehyung fece scendere il biondo, per poi prenderlo da terra e fargli fare un giro. Il moro si tenne stretto alle spalle, per poi baciarlo dolcemente. 

Una volta a terra, Jimin corse al piano di sopra, buttando lo sguardo verso una finestra con grande vetrate che dava come sfondo il lago e il ponte Alba. Si avvicinò alla finestra e il biondo, salito anche lui, affiancò il moro, accarezzandogli il fianco. 

«Ricordo ancora quando lo attraversammo. Ricordo ancora quanta gente ci ringraziò, agli realizzatori che chiesero pure come chiamare il ponte. Affidargli un nome che potesse celebrarci, ricordarci. E poi il lago... Da qua si possono vedere entrambe le sponde. Quella in cui una volta sedevo sempre io e quella in cui tu facevi altrettanto, parlandomi. Si può vedere quell'acqua tanto cristallina quanto pericolosa, che fortunatamente abbiamo messo a tacere per sempre, ma che ai tempi solo per vederci ci dava tanto dolore. Ho realizzato la casa proprio per ricordarci di tutto questo...» spiegò Taehyung assorto nel paesaggio. 

Jimin si girò e abbracciò il suo amato, per poi dargli un soffice bacio sulla fronte.

«E' stata un'ottima idea Tae, ti si addice il mestiere dell'architetto»

Taehyung ridacchiò e guardò Jimin, sorridendogli teneramente.

«E a te si addice l'insegnante. In fondo acconti così bene le storie di quei libri che tanto ami»

I due si guardarono per un istante e si baciarono, respirando l'aria di quella che sarebbe diventata preso casa loro.




Fine

When the moon falls in love with the sun | VMINWhere stories live. Discover now