§ 19 §

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Harry rimase a guardare mentre Louis e sua madre condividevano un momento intimo; decide presto di dover allontanarsi per lasciare ai due un po' di privacy. Ritornando alla propria cella, Harry fu grato di vedere Ash e Liam seduti su uno dei due letti. Con la condizione instabile di Louis, non aveva avuto molto tempo per vedere i due amici.

"Ehi, amico!" lo salutò Liam mentre Harry entrava nella cella.

"Ehi." Il riccio si lasciò cadere pesantemente sul letto sfatto. Ash si guardò intorno prima di chiedere "Dov'è Louis?"

"Con sua mamma."

"Ma... pensavo- pensavo che non gli fosse permesso avere visite per cinque mesi?" Harry guardava Liam mentre parlava. Louis una volta gli aveva detto che sembrasse un cucciolo indifeso. Ora capiva cosa intendesse. Liam assomigliava davvero ad un cucciolo con i suoi lineamenti dolci.

"Sì. Ho corrotto una guardia, con qualche grammo."

"Haz, avevi detto che non l'avresti più fatto. Se continui a portare droga in prigione, non riuscirai mai a lasciare quella vita. Cosa succederà quando tu e Louis uscirete di prigione? I mafiosi non faranno del male solo a te, Harry; feriranno anche il tuo ragazzo. Devi stare alla larga dalla tua vita di prima Haz; devi pensare anche a Louis adesso."

Era uno dei discorsi tipici di Liam; l'aveva sentito parecchie volte prima.

"Se Louis non mi lascia prima che esca," mormorò Harry mentre ficcava la testa nel cuscino.
"Che intendi?" chiese Ash.

"Lou... ho sentito sua madre dire una cosa. Ha detto che aprirà un altro processo e che aiuterà Louis a ricevere un accorciamento di pena."

"Cosa? Stai scherzando vero?" si lasciò sfuggire Ash, odiando il pensiero di Louis che se ne andava, ma odiando se stesso per non volere che Louis ottenesse una vita migliore.

Ovviamente Liam, l'anima benevola, proclamò "Forse va per il meglio Haz. Cioè, non succede mai nulla di buono fra queste mura."

Il riccio sapeva che Liam avesse ragione, come sempre. Ma Louis era la prima persona per cui sentiva una sincera connessione. Non era come gli altri ragazzi di Harry. Era premuroso, compassionevole, amorevole, gentile, rispettoso, bello e forte; giusto per nominare qualche caratteristica.

Harry guardò il suo amico per un secondo prima di mettersi straiato sulla schiena, a guardare il soffitto. Era estremamente combattuto; la sua mente gli diceva di lasciar andare Louis, ma il suo cuore contraddiceva quel pensiero.

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Nel frattempo, nella sala visite Louis era seduto al tavolo con sua madre, intrattenendo una conversazione molto simile.
"Harry sembra carino." Johannah stava sorridendo, grata che Louis avesse trovato qualcuno che lo proteggesse quando lei non poteva.

"Lo è mamma; non penso che lo potrei mai lasciare." affermò il ragazzo, e Johannah sapeva esattamente dove voleva arrivare.
"Tesoro, sei più al sicuro fuori da questa prigione da solo, che dentro con lui."

Da solo.

Quelle parole risuonarono nella mente di Louis. Era da solo prima che fosse condannato alla prigione. Non aveva mai avuto degli amici; nessuno voleva essere amico con un twink gay nella sua città. Non aveva un ragazzo; c'erano solo omofobi dove viveva. Era sempre stato il ragazzino che viveva nel quartiere povero e frequentava una scuola privata grazie ad una borsa di studio perché era intelligente.

Non era mai stato quello il suo posto. E anche se la prigione non lo era nemmeno la prigione, lì si sentiva a casa. Harry era la sua casa. Harry è la sua casa.

Louis sollevò lo sguardo su sua madre con un sorriso lieve sul viso mentre arrivò ad una conclusione. "Una volta ho detto ad Harry 'Sceglierò sempre te', e io mantengo le promesse."

Panties & Prison » Larry Stylinson Mpreg || Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora