Capitolo 3

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Rory non riusciva a capire. Tuttavia non riusciva nemmeno a pensare, perché la ferita aveva iniziato a fargli veramente male e si ritrovò a sputare un bel po' di sangue per terra. Cercò di strisciare per allontanarsi dai pezzi di vetro che lo circondavano ma riuscì appena a spostarsi di qualche centimetro. Si sdraiò piano sulla schiena e si accorse di non avere forze; aveva perso troppo sangue, o aveva sbattuto la testa troppo forte. Ad ogni modo gli pareva che il sole che aveva davanti agli occhi facesse dei piccoli cerchi e sentiva un calore che sembrava schiacciargli la faccia.

Chiuse gli occhi smettendo di pensare, ascoltando quei rumori che gli erano del tutto estranei.

Rory si svegliò leggermente, come infastidito da qualcosa, ma continuò a tenere gli occhi chiusi. Aveva la nausea e il senso di stordimento era solo aumentato. Sapeva che da lì a poco sarebbe morto, anche se il pianeta poteva non esserne il colpevole. Aveva freddo in tutto il corpo e sentiva il sapore amaro del ferro in bocca.

Avvertì una pressione al braccio. La sua mente si fece leggermente prendere dal terrore. Cosa avrebbe dovuto patire prima di poter finalmente morire in pace?

Tuttavia la pressione era molto leggera e passò subito. Dopo qualche secondo la sentì nuovamente, in un punto diverso.

Fece un grugnito con la gola, come a lamentarsi, e la pressione diminuì. Era strano, non faceva male. Rory iniziò a lasciare la paura per sostituirla con la curiosità. Cercò piano di aprire le palpebre ma subito le richiuse. Aveva dimenticato la palla luminosa sopra di lui. Poteva fare bruciare gli occhi molto intensamente.

Non appena il dolore passò, lui socchiuse gli occhi cercando di abituarsi alla luce e di distinguere le forme davanti a lui. Girò piano la testa e vide qualcosa molto vicino a lui, qualcosa di alto.

Ne seguì il profilo e vide dei capelli.

-Stai bene? –chiese una voce molto lieve.

Rory spalancò la bocca e sussultò sorpreso.

Davanti a lui c'era una ragazza.

Questa s'inginocchiò accanto alla sua faccia e i suoi capelli lunghi sfiorarono la fronte di Rory. Erano rossi.

-Ti senti male? –sembrava preoccupata e aveva una certa urgenza nella voce.

Rory non sapeva se riusciva ancora a parlare ma ci provò lo stesso.

-Chi sei? –sussurrò con tono molto basso.

Lei assunse una faccia ancora più preoccupata.

Gli tastò piano il fianco e Rory sussultò improvvisamente, pervaso da una fitta potente di dolore. Poi tornò a fissarlo sorridendo poco con le labbra strette.

-Io sono Lexie.

Rory la fissò e si accorse che la sua pelle sembrava brillare leggermente. Poi incominciò a vedere sempre meno. Finché tornò nel suo sonno privo di sogni.

Per la terza volta il suo sonno venne turbato da rumori costanti. Rory sentiva voci soffuse che si affollavano attorno a lui. Nonostante la sua mente vagasse disperatamente cercando un appiglio cui reggersi per poter capire in che posto si trovasse, lui non riusciva assolutamente a legare i pensieri fra di loro, quasi fossero impediti da qualcosa di orrendo che il suo inconscio aveva già catturato e preso in ostaggio. La sua mente non poteva proteggerlo per sempre, presto quella sensazione che si attanagliava dentro di lui si sarebbe rivelata e Rory avrebbe finalmente capito cosa non andava. Era difficile pensare perché aveva fitte in tutto il corpo, in particolare una scheggia di dolore era piantata nel suo petto e gli impediva di respirare. Rantolava e cercava di inalare più ossigeno possibile mentre pensava che la superfice su cui stava sdraiato non era più dura come prima. Si rese conto di essere su di un letto.

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